Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Caro Padre Angelo,
Buon pomeriggio, mi chiamo … sono un ragazzo di 20 anni che vive in … e sono al primo anno di studi universitari. Fino ad un anno e mezzo fa, vivevo la  vita in un modo normale secondo l’esempio dato dai miei genitori: studiare, comportarsi in modo educato e non essere un cristiano vero (intendo il non parlare della propria fede, essere praticamente atei o gnostici a seconda della situazione, nonostante i Sacramenti ricevuti).
Ma un anno e mezzo fa il Signore Gesù mi ha toccato nel profondo, spingendomi a cambiare il mio modo di vedere e ragionare riguardo alla nostra società (sostanzialmente fare un mea culpa e convertirmi dai miei peccati). 
Le faccio un esempio: la vita normale di un ragazzo/a secondo questi ideali deve essere piena di amici, piena di piacere terreno e improntata ad un’esistenza prettamente edonistica, in cui ci si deve vergognare del dire “sono un cristiano e credo in Gesù”.
Ho iniziato a sentirmi disgustato da tanti aspetti della società e dalla mia ipocrisia nei confronti del Cristianesimo da parte di molti di noi, io per primo: come faccio a dire di essere cristiano vergognandomi di Gesù o dei Vangeli? Oppure odiando e denigrando il prossimo? Oppure ricercando la felicità in ossessioni peccaminose? 
Allora, ho riniziato ad andare alla Messa, ho riniziato a pregare e a portare avanti un canale su Youtube nel quale leggo versetti del Vangelo e poi ne do una successiva rielaborazione.  Tutto questo l’ho fatto per vivere e comportarmi come Gesù avrebbe voluto, dato che mi sento molto ispirato e sono felice nel fare ciò. 
Inoltre da qualche mese a questa parte, visitando il Santuario di …  e conoscendo alcuni frati mi sono sentito affascinato dal loro stile di vita e in un futuro non molto lontano (4- 5- 6 anni) se il Signore vuole vorrei farmi frate. Solo che i miei genitori sono anticlericali/ agnostici: credono che la Chiesa sia corrotta, con sacerdoti prettamente solamente pedofili e indolenti e che tutti dovrebbero avere una discendenza, pena l’infelicità.  Io ho provato a discutere della mia vocazione con loro con molta calma, ma da parte loro ho avvertito un’opposizione assurda e assoluta. Ho provato a difendere le posizioni teologiche della Chiesa e a parlare qualche volta dei Vangeli, ma sono stato trattato come un folle o un estremista. Solo che questa opposizione fa crescere in me il desiderio di consacrarmi frate in un futuro. Adesso ovviamente proverò ad entrare in contatto con qualche gruppo vocazionale. Le ho inviato questa mail per sentire la sua opinione personale e mi scuso se non dovesse essere chiara: l’ho scritta con il cuore.  Per favore mi risponda dato che ho l’impressione che la regione in cui abito si stia dimenticando dei suoi santi e della benevolenza del Signore nei nostri confronti. 
Le chiedo come ultima cosa di pregare per me, misero peccatore ma anche per la … (nome della regione)!
Che il Signore ci aiuti! Amen


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. rispondo alla tua gradita mail oggi 24 giugno festa di San Giovanni Battista.
Quella di San Giovanni è una figura molto bella. Mi pare che racchiuda la vocazione di ogni cristiano e ancor più quella di un religioso e di un sacerdote.

2. Era stato profetizzato dal profeta Malachia con queste parole: “Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate” (Ml 3,1).
Fu profetizzato anche dall’angelo Gabriele quando apparve a suo padre Zaccaria mentre faceva l’offerta dell’incenso: “Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto” (Lc 1,17).

3. Ecco la missione di ogni cristiano: donare Dio, perché questo è in assoluto il bene più grande.
Tutti gli altri beni, pure grandi, necessari e molto desiderabili come la famiglia, i figli, il lavoro, il servizio all’interno della società, sono fini intermedi e in definitiva devono servire a preparare la via davanti al Signore perché subito possa entrare nel suo tempio, e cioè nel nostro cuore e in quello delle persone che ci ha affidato.
Gesù non è un bene qualunque, ma è la pienezza del bene, la sorgente di ogni altro bene.

4. Siamo chiamati ad attuare questa vocazione con lo spirito e con la forza di Elia. Elia si oppose strenuamente ad Acab, deviato dalla moglie Gezabele, ai profeti idolatri di Baal (erano 450), gli israeliti induriti nel male.
Elia rimase solo, ma non si impaurì per la sua solitudine: “Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta” (1 Re 18,22).
Così è stato Giovanni Battista, l’unico che ebbe il coraggio di dire al re che non gli era lecito stare con la moglie di suo fratello (cfr Mc 6,18).

5. Venendo a te, c’è stato un momento in cui il Signore è venuto a prendere possesso del tuo cuore e l’ha infiammato.
Hai cominciato a coltivare la tua vita spirituale, a stare unito a Cristo, a ricevere la sua luce e la sua forza nella partecipazione alla Messa, ad accogliere la sua cura spirituale accostandoti al sacramento della confessione, eliminando poco per volta ciò che è rimasto “dell’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli” (Ef 4,22).
Il frutto più bello di questa irruzione di Cristo nella tua vita è quello stai facendo su YouTube. 
San Tommaso d’Aquino ha tradotto in questi termini la sua vocazione: “Stare unito a Cristo e comunicare agli altri ciò che si sperimenta”. L’ha detto in latino con queste precise parole: “Contemplari et contemplata alias tradere”.
La contemplazione non è altro che tenere lo sguardo fisso su Gesù, mettersi in ascolto della sua parola, stare in un silenzioso amore, realizzare l’unione con la sua preghiera e con i misteri della sua vita (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2724).
La conseguenza di tutto questo è che sei nell’entusiasmo e ne sei felice.

6. Altri, a cominciare dai tuoi familiari, non capiscono che cosa sia successo dentro di te. Ma tu lo sai.
Anche tu puoi dire in qualche modo ciò che disse Elia: “Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita” (1 Re 19,10).
Sono contento che nel clima di opposizione il Signore ti abbia fatto trovare nel santuario di … ciò di cui hai bisogno in questo momento.
Il Signore fa sempre così. È bella in merito la testimonianza di San Paolo: “Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza” (2 Tm 4,16-17).

7. Nel tuo ardore forse sei stato precipitoso nel comunicare ai tuoi genitori ciò che pensi di fare terminati gli studi universitari. Probabilmente era più opportuno tenere tutta la cosa dentro il tuo cuore.
Per loro in questo momento forse bastava notare la trasformazione della tua vita e stupirsi di quanto avveniva. Nel frattempo avrebbero maturato molte cose e alla fine si sarebbero convinti, senza che glielo dicessi, che la tua strada indubbiamente è un’altra.
È successo così per San Luigi Gonzaga. Suo padre amava teneramente questo suo figlio primogenito e lo preparava in tutti modi ad essere suo erede nel Ducato di Mantova. Quando Luigi gli comunicò che rinunciava alla primogenitura per entrare nella vita religiosa capì che questa era la sua strada e che questi erano i disegni di Dio su di lui.
Per te le cose sono andate diversamente. I tuoi ti avversano e fanno opposizione. Ma questo, grazie a Dio, è servito solo a rinforzare ancora di più la tua chiamata. Questo è un bene.
Tuttavia d’ora innanzi ti suggerirei di non parlare più della vocazione anche nel caso che fossero loro a tirare fuori il discorso. Se te ne parlano, tu dirai che non ci pensi più di tanto (nel senso che non prendi decisioni…), che non lo escludi e che pensi a tante strade per la tua vita. Ugualmente ti consiglierei di non metterti in contatto con percorsi vocazionali perché li preoccuperesti inutilmente. Tanto più che per ora il discorso è prematuro.
Nello stesso tempo continua con il medesimo entusiasmo a curare la tua vita spirituale e lavorare anche in YouTube.
Vedrai che così l’opposizione si smorzerà e potrai vivere più serenamente e con maggior profitto questo tempo di studi.
A suo tempo, e cioè quando sarai in procinto di spiccare il volo, il discorso sarà diverso. Nel frattempo anche i tuoi genitori saranno cambiati e non li troverai impreparati a ricevere il tuo annuncio.

Molto volentieri ti accompagno con la preghiera perché il Signore faccia di te un altro San Giovanni Battista per “ricondurre molti figli d’Israele (per te sono i figli della tua terra, pur battezzati) al Signore loro Dio” (Lc 1,16) e perché tu possa camminare con lo spirito e con la forza di Elia, senza declinare da una parte o dall’altra, e preparare al Signore un popolo ben disposto (cfr. Lc 1,17).
Ugualmente volentieri pregherò anche per la tua terra che sentitamente ami perché non si dimentichi dei suoi Santi che davanti a Gesù Cristo Nostro Signore sono la sua gioia e la sua corona (cfr. Fil 4,1).
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo