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Quesito
Caro Padre Angelo,
mio figlio di 8 anni mi ha chiesto di spiegargli l’apparente contraddizione tra il quinto comandamento e i racconti biblici in cui uccidere corrispondeva al volere di Dio (nel caso specifico la sua osservazione muoveva dall’episodio di Davide e Golia).
In effetti la storia del popolo ebraico nell’antico testamento si snoda attraverso una lunga successione di guerre per la conquista della terra promessa, le cui alterne vicende sono condizionate dall’adesione o meno del popolo alla volontà divina.
In generale poi, non sembra esservi contraddizione tra santità e vita militare, tutt’altro: i legionari romani furono tra i primi gentili ad abbracciare il cristianesimo e molti sono i soldati santi.
Scusi se sono stata un po’ confusa nell’esposizione, ma puo’ aiutarmi a fornire una risposta ?
Grazie.
Wanda
Risposta del sacerdote
Cara Wanda,
non sei stata affatto confusa e le tue osservazioni sull’Antico Testamento sono più che pertinenti.
Nel caso di Golia si può portare benissimo l’argomento della legittima difesa.
È stato Golia che ha affrontato con arroganza Israele. E quando uno viene ingiustamente assalito, è lecito per quest’ultimo difendersi.
Questo lo può capire benissimo anche tuo figlio di otto anni.
Il problema più grosso invece è per le guerre e per le devastazioni, che nella Sacra Scrittura vengono date per scontate.
Qui bisogna da una parte ricordare che il linguaggio è antropomorfico. Per parlare di guerra giusta si dice che l’ha voluta Dio, nello stesso modo in cui si legge che Dio indurì il cuore degli egiziani, dove per indurì s’intende che Dio permise che gli egiziani indurissero il loro cuore.
E dall’altra bisogna ricordare che l’Antico Testamento, come diceva Sant’Agostino, è il libro della pazienza di Dio. È il libro che manifesta quanta pazienza Dio abbia usato con l’umanità che sprofondava nel peccato al punto da non distinguere più correttamente il bene dal male e ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
In questo abisso di miserie Dio non ha disdegnato di incarnarsi e ci ha portato la luce e la grazia della salvezza.
Ti ringrazio del quesito, accompagno te e il tuo bambino con la mia preghiera e vi benedico.
Padre Angelo