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Quesito
Padre Angelo ha ricevuto a poca distanza l’una dall’altra la richiesta di due giovani che desiderano conoscere più profondamente l’Ordine domenicano.
Risponde a tutti e due insieme.
Caro Padre,
vengo da un’esperienza quinquennale di spiritualità carmelitana, e mi sto avvicinando da poco a quella domenicana.
Desidererei sapere quali sono le peculiarità di questa spiritualità e cosa la distingue dalle altre. In particolar modo le dottrine teologico-filosofico da essa sviluppate, il nucleo della sua scuola di spiritualità, i riflessi mistici e tutto ciò che la caratterizza.
La ringrazio per la disponibilità
Daniele
Carissimo Padre,
sono onorato di conoscerla.
La seguo sulle pagine degli amici domenicani e trovo eccellenti le risposte alle domande dei visitatori…
Sono molto affascinato dalla spiritualità domenicana.
Ha qualche testo che potrebbe inviarmi via e-mail per approfondire la conoscenza dell’ordine e la teologia domenicana.
Matteo
Risposta del sacerdote
Carissimi Daniele e Matteo,
intanto mi complimento con voi che sentite un fascino per la spiritualità domenicana e ne ringrazio il Signore.
Cercherò di rispondere succintamente alle vostre domande.
1. Potrei dire che il carisma dell’ordine è quello riassunto da San Tommaso d’Aquino: contemplare e comunicare agli altri le realtà contemplate.
Dove per contemplazione s’intende l’assaporamento e la pregustazione della vita di Dio e dei misteri di Gesù Cristo.
La comunicazione al prossimo dei beni della salvezza non è infatti la trasmissione di una verità astratta, ma di una verità che spira amore, vale a dire di un’attuale esperienza di luce e di vita.
2. La spiritualità domenicana prende senz’altro l’avvio dal suo obiettivo, che è quello che succintamente ti ho espresso nel punto 1.
Ma si caratterizza anche attraverso i mezzi con i quali il domenicano si forma, contempla e comunica agli altri la propria luce ed esperienza salvifica.
I mezzi, oltre l’osservanza dei consigli evangelici (povertà, castità e obbedienza) che sono comuni a tutti gli istituti di vita consacrata, sono i seguenti:
1- la vita comune,
2- celebrazione comune della liturgia (Eucaristia e Liturgia delle ore),
3- studio,
4- osservanza regolare (silenzio, abito religioso e spazi di clausura).
“Tutte queste note caratteristiche della nostra vita non solo contribuiscono alla gloria di Dio e alla nostra santificazione, ma servono anche direttamente alla salvezza degli uomini, in quanto tutte insieme ci preparano e stimolano alla predicazione, a cui danno, e dalla quale a loro volta ricevono, vigore di vita. Da questi diversi elementi saldamente connessi tra loro, armonicamente contemperati e che in un mutuo rapporto si fecondano a vicenda, è costituita la vita propria dell’Ordine, cioè la vita apostolica nel suo significato integrale, in cui la predicazione e l’insegnamento devono sgorgare dall’abbondanza della contemplazione” (dalla costituzione fondamentale dell’Ordine).
3. Come vedete, tre di questi elementi sono comuni a molti ordini religiosi antichi (vita comune, celebrazione comune della liturgia, osservanza regolare).
Il mezzo che caratterizza l’Ordine dei predicatori rispetto agli altri è lo studio, ritenuto indispensabile da San Domenico per formare un apostolo in grado di persuadere gli ascoltatori.
Ma lo studio non basta. È necessaria anche la vita santa, e a questo provvedono gli altri mezzi, studio compreso.
4. La teologia domenicana è essenzialmente quella sviluppata da san Tommaso d’Aquino. È una teologia elaborata anzitutto dalla sua vita e anzi dalla sua vita domenicana. Uno dei più begli elogi di san Tommaso, a mio parere, è stato questo: ha insegnato quello che ha vissuto.
La profondità e la chiarezza di pensiero di san Tommaso sono le caratteristiche dei migliori teologi domenicani.
5. Daniele mi chiede anche quali siano i riflessi mistici di questa teologia e spiritualità domenicana.
Qualcuno ha parlato di trilogia domenicana. Questa trilogia sarebbe formata da San Domenico, da san Tommaso e da Santa Caterina da Siena.
Enfatizzando ulteriormente, si può dire che quello che san Domenico ha vissuto, San Tommaso l’ha espresso sotto forme teologiche e Santa Caterina da Siena sotto forme mistiche.
Ma è sbagliato assolutizzare questi aspetti. Perché san Domenico è stato non solo un gran santo, ma anche un bravo teologo e un grande mistico; San Tommaso è stato non solo il più grande dei teologi, ma anche un gran santo e un gran mistico; e Santa Caterina da Siena è stata non solo una grande mistica, ma anche una grande santa e teologa.
Tra le devozioni dell’Ordine spicca quella a Maria. È stato detto, e credo giustamente, che la devozione a Maria è per un domenicano una grazia di stato. Gli viene concessa per il solo fatto che è domenicano.
San Luigi Grignion de Montfort, terziario domenicano, ha detto che la devozione a Maria è un segno certo di predestinazione alla salvezza.
La devozione a Maria è praticata in modo particolare col santo Rosario, che dal nostro Ordine ebbe origine nella sua forma attuale e dal nostro Ordine viene particolarmente onorato.
5. Un buon sussidio per conoscere la spiritualità domenicana è costituito dallo scritto di V. Bernadot, L’Ordine dei frati predicatori, che noi abbiamo pubblicato a puntate e che puoi trovare integrale nel nostro sito.
Rimango a vostra disposizione per darvi altre informazioni. Ma per ora mi pare che questo basti.
Vi saluto, Vi accompagno con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo