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Quesito

Caro padre Angelo,
Dio nella bibbia dice all’uomo di lavorare.
Quindi mi chiedo: se uno che nasce in una famiglia ricca gli è lecito non lavorare e quindi passare le giornate con i suoi hobby o viaggiare? Oppure dovrebbe fare almeno del volontariato?
Ancora: uno che va in pensione dopo aver lavorato una vita può passarsi le giornate al bar senza far niente oppure anche qui commette peccato?
Per finire i cossiddetti mistici eremiti che meditano tutto il giorno in realtà fanno qualcosa soltanto per loro ma alla società in realtà quale aiuto danno?
Sono dei quesiti di morale un pochino strani. Lo so.
Grazie,
Luca


Risposta del sacerdote

Caro Luca,
1. il lavoro è stato comandato da Dio già nello stato di innocenza, prima del peccato originale.
Questo sta a significare che senza il lavoro l’uomo manca di qualcosa di essenziale alla sua vita.
L’affermazione è estremamente importante e induce a pensare che Dio ha posto nell’uomo qualcosa che non sarà rivelato se non dal lavoro.
L’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1,26). Questa somiglianza si esprime anche nel lavoro. Senza il lavoro l’uomo non giunge alla propria perfezione.
La somiglianza non è tutta qui, ma è anche qui.
Senza il lavoro all’uomo manca qualcosa di importante per esprimere se stesso. Per questo non può passare il proprio tempo a viaggiare e a divertirsi. Né si può fare del volontariato solo per ammazzare il tempo.
Inoltre col lavoro uno si rende utile alla società.
Passare il proprio tempo a far niente è avvilente!

2. Quando uno va in pensione, se è ancora in buona salute, gode di una gran quantità di tempo libero.
Questo tempo libero è una risorsa preziosa per mettersi al servizio dei figli e dei nipoti, delle parrocchie, delle associazioni, del volontariato…
È una risorsa preziosa anche per coltivare la propria vita spirituale, per dedicarsi alla preghiera, alla lettura.
Soprattutto offre l’opportunità di compiere l’azione più alta e più efficace di tutta la propria giornata: la partecipazione alla Santa Messa, anche quotidianamente.

3. Quelli che tu chiami i mistici eremiti non si ritirano dal mondo per non dare il loro apporto. Se facessero questo, la Chiesa non potrebbe approvarli.
In realtà si ritirano dal mondo per pregare, per fare penitenza e per portare all’umanità, attraverso vie segrete, le risorse della grazia.
Non si può pensare che san Giovanni Battista, vivendo in regioni desertiche e facendo penitenza, abbia perso il suo tempo. Già attraverso la sua vita stava preparando al Signore un popolo ben disposto.
Quando si pensa che gli eremiti o le monache di clausura stiano sprecando delle energie vitali mentre potrebbero fare del bene negli ospedali o altrove vuol dire che non si pensa più in maniera evangelica.

Ti ringrazio dei quesiti dai quali affiora una mentalità abbastanza diffusa, che non è certamente la tua, perché ormai ti conosco abbastanza bene.
Ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo