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Quesito
Gentile Padre Bellon,
La sessualità tra due anziani (73 e 65 anni) liberi, non conviventi, non sposati (lui vedovo, reduce da un divorzio non voluto, lei mai sposata senza figli o famiglia propria non impegnata sentimentalmente con nessuno) che si conoscono da vent’anni, li pone in stato di peccato mortale? Preciso che queste due persone si vogliono bene e si prendono cura l’uno dell’altra anche se non convivono…
Grazie della risposta, il Signore Dio La Benedica.
Auguro a tutti Buon Natale
Risposta del sacerdote
Carissimo/a,
1. ti riporto quanto insegna la dottrina della Chiesa.
La si trova esposta in maniera sintetica nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
2. Ecco dunque la dottrina della Chiesa: “Si ha una libera unione quando l’uomo e la donna rifiutano di dare una forma giuridica e pubblica a un legame che implica l’intimità sessuale.
L’espressione è fallace: che senso può avere una unione in cui le persone non si impegnano l’una nei confronti dell’altra, e manifestano in tal modo una mancanza di fiducia nell’altro, in se stesso o nell’avvenire?
L’espressione abbraccia situazioni diverse: concubinato, rifiuto del matrimonio come tale, incapacità a legarsi con impegni a lungo termine. Tutte queste situazioni costituiscono un’offesa alla dignità del matrimonio; distruggono l’idea stessa della famiglia; indeboliscono il senso della fedeltà. Sono contrarie alla legge morale:
l’atto sessuale deve aver posto esclusivamente nel matrimonio;
al di fuori di esso costituisce sempre un peccato grave
ed esclude dalla Comunione sacramentale” (CCC 2390).
3. “L’unione carnale è moralmente legittima solo quando tra l’uomo e la donna si sia instaurata una comunità di vita definitiva.
L’amore umano non ammette la «prova». Esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro” (CCC 2391).
4. L’unione carnale tra due anziani non sposati è nel genere della libera unione o fornicazione.
La valutazione morale non cambia con il variare degli anni.
5. Per comprendere questa dottrina è necessario tenere presente l’obiettivo: la santificazione.
Per questo il Catechismo della Chiesa Cattolica dice:
“Cristo è il modello della castità.
Ogni battezzato è chiamato a condurre una vita casta,
ciascuno secondo lo stato di vita che gli è proprio” (CCC 2394).
6. Il Catechismo della Chiesa Cattolica soggiunge: “Tra i peccati gravemente contrari alla castità, vanno citate la masturbazione, la fornicazione, la pornografia e le pratiche omosessuali” (CCC 3396).
7. E: “La regolazione delle nascite rappresenta uno degli aspetti della paternità e della maternità responsabili. La legittimità delle intenzioni degli sposi non giustifica il ricorso a mezzi moralmente inaccettabili (per es. la sterilizzazione diretta o la contraccezione)” (CCC 2399).
Ti ringrazio di avermi dato l’occasione di esporre in maniera sintetica la dottrina della Chiesa su una materia che è tanto importante e decisiva per la santificazione. Perché a questo Dio ci ha chiamati e su questo saremo valutati.
Ti auguro un sereno e Santo Natale, ti benedico e ti ricordo nella preghiera,
Padre Angelo