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Quesito

Salve Padre Angelo,
ho letto in un sito questa frase “Se qualcuno dirà che Dio uno e vero, Creatore e Signore nostro, non può essere conosciuto con certezza col lume naturale della ragione umana per mezzo delle cose che sono state fatte, sia anatema” (Concilio Vaticano 1, Canone 1).
Questa frase mi ha davvero turbato, non so se prenderla alla lettera, ma io più volte avevo affermato con convinzione ciò che sarebbe da anatema secondo quanto detto dal Concilio Vaticano I, forse si ricorderà anche lei che avevo espresso qualche scetticismo riguardo la possibilità di poter avere certezza dell’esistenza di Dio con la ragione e mediante il Creato.
Io non lo sapevo che era così sbagliato, io anzi credevo fosse legittimo esprimere le proprie idee se sono sincere, quindi non so se in questo vale il discorso per i peccati mortali secondo cui è necessaria la piena consapevolezza della gravità di quanto si fa.
Non nascondo che sono molto spaventato e se avessi commesso davvero un atto da anatema cosa posso fare ora?
Dio la benedica e la prego di non tardare troppo la risposta almeno per questa volta dato il mio stato emotivo.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la tua è stata un’eresia materiale, vale a dire detta in buona fede. Non sapevi nulla dell’esistenza di questa dogma.
Saresti eretico se, dopo aver conosciuto l’esistenza di tale verità di fede, fossi disposto a seguire con pertinacia il tuo convincimento.
Hai dunque conservato tutta la fede cattolica nella disposizione d’animo.
Ti è stato sufficiente sapere che la Chiesa insegnava diversamente da quello che pensavi, che subito hai mutato pensiero.
E questo ti rende onore.

2. Colgo l’occasione per ricordare che cosa è l’eresia.
Dal greco , che significa scelta, l’eresia consiste nel disporre di proprio arbitrio di credere a qualche verità rivelata tralasciando il resto.
Viene definita come l’errore volontario e pertinace di un battezzato contro qualche verità della fede cattolica.
Va ricordato che quando si tratta di fede si aderisce ad una determinata verità non perché se ne colga l’intrinseca evidenza (perché allora non si tratterebbe più di fede), ma perché ci si fida di Colui che comunica tali verità.

3. Non aderire ad un solo articolo di fede, fà sì che si perda tutta la fede perché il motivo dell’adesione non è più il fidarsi, ma il convincimento personale.
Questo è il motivo per cui il peccato contro la fede (e l’eresia è un peccato contro la fede) fa perdere tutta la fede.
Anche se uno asserisse di continuare a credere, tuttavia è venuto meno in lui il motivo proprio della fede, che è il fidarsi.

4. A volte può capitare che uno dica un’eresia, pensando di dire una verità. Ma, se appena gli si fa osservare che la Sacra Scrittura e l’insegnamento della Chiesa dicono il contrario, subito si conforma vuol dire che la sua è stata solo un’eresia materiale, perché ha conservato tutta la purezza della fede nella disposizione dell’animo.
Ma se fattogli osservare l’errore, questi continua pertinacemente a insistere sul suo punto di vista, rinnegando quello della Chiesa, a questo punto diventa eretico formale e perde la fede.

Spero di averti tolto ogni ansietà.
Ti protetto una preghiera perché il Signore ti conservi sempre la fede, anzi te l’accresca sempre di più.
Intanto ti benedico.
Padre Angelo