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Quesito
salve padre
1. mi chiedevo: la chiesa sin dalla sua genesi era conscia della propria infallibilità (basta vedere i vari concili).
Ma per quanto riguarda l’infallibilità del papa prima del dogma venuto assai tardi il papa nel passato sapeva di essere infallibile magari esprimendo qualcosa ex cathedra oppure nonostante gli venisse riconosciuto il potere sulla chiesa universale non gli era riconosciuta la propria infallibilità?
Inoltre un concilio ecumenico deve essere convocato e presieduto dal papa ma nel primo millennio i concili erano indetti da imperatori allora mi chiedo il papa era presente in quei concili?
Inoltre bastava che li ratificasse dopo per renderli validi?
2. ultima domanda: ai tempi di Gesù vi erano varie "caste" sadducei, farisei, scribi, dottori della legge.
Mi chiedo: c’era un organismo (che assomigliasse un pochino alla chiesa) che si occupasse della giusta interpretazione delle scritture o era lasciato alle varie interpretazioni?
In pratica come si faceva a sapere se avevano ragione i farisei piuttosto che altri.
Come sempre, grazie.
Luca
Risposta del sacerdote
Caro Luca,
1. l’elemento dirimente perché un concilio sia ecumenico è che sia cum Petro et sub Petro, con Pietro e nell’obbedienza a Pietro.
Senza il sigillo di Pietro nessun concilio ecumenico è tale.
Le altre circostanze: se sia stato convocato dall’imperatore, se il Papa non vi abbia preso parte… sono tutte secondarie.
2. Più che di caste si trattava di partiti.
E questi erano essenzialmente due. Quello dei farisei e quello dei sadducei.
I primi mostravano un attaccamento alla Scrittura e alla tradizione orale, i secondi si attenevano solo alla legge scritta.
Gli scribi ai tempi di Gesù erano gli interpreti ufficiali della Legge, e per questo venivano anche chiamati dottori della Legge. Appartenevano all’uno o all’altro schieramento.
In genere si attenevano a determinate scuole. Ai tempi di Gesù le interpretazioni venivano date secondo l’interpretazione di Hillel e secondo l’interpretazione di Shammai.
A volte queste scuole avevano posizioni fra di loro irriducibili.
Per questo talvolta tentarono di dividere l’uditorio di Gesù facendo domande per le quali Gesù avrebbe dovuto schierarsi. Si pensi alla questione se fosse “lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo” (Mt 19,6).
Ai tempi del Signore alcuni (la scuola di Rabbi Shammai) ritenevano che l’unica giustificazione fosse data dall’adulterio o da una condotta immorale; altri (la scuola di Rabbi Hillel) per qualunque motivo.
Con la domanda di Mt 19,6 i farisei volevano costringere Gesù a prendere posizione per dividere le gente nei suoi confronti. Ma il Signore sorvolò le opinioni delle due scuole rifacendosi perentoriamente al dettato della Genesi: “Ma da principio non fu così” (Mt 19,8).
Come vedi, ai tempi di Gesù non c’era in Israele un insegnamento che dirimesse in base all’autorità ogni contenzioso.
Ti ringrazio, ti assicuro una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo