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Quesito
Caro Padre Angelo,
torno a scriverle perché ho varie domande, le espongo numerandole.
1- Qualche giorno fa mia sorella mi ha fatto una domanda riguardante la Santa Trinità, mi ha chiesto come fa Gesù a essere Figlio di Dio quando lui stesso è Dio, ecco io le ho spiegato la Trinità, perciò vorrei chiederle se la mia comprensione della Trinità è corretta, per prima cosa le ho detto che Dio sussiste in Padre, Figlio e Spirito Santo, poi le ho detto che il Figlio è stato generato dal Padre, successivamente le ho detto che Dio è immutabile ed eterno, quindi il Padre esiste da sempre e (qua arriva la parte che non sono sicuro di aver spiegato bene) che il Figlio è il Pensiero del Padre, come ho letto L’Intelligenza del Padre che ha una propria mente e una propria coscienza(come dice san Giovanni per mezzo di Lui tutto è stato fatto), visto che Dio è appunto immutabile c’è da sempre e da sempre ha pensato, quindi anche il Figlio c’è da sempre stato, quindi da sempre si sono amati per questo da sempre esiste lo Spirito Santo, non so se questa spiegazione e la mia conoscenza della Trinità siano esatte perciò chiedo il suo parere.
2-Sappiamo che si diventa figli di Dio con la grazia santificante, perciò si può dire che Maria con la Immacolata Concezione è da sempre figlia di Dio?
E se sì, possiamo dire che Adamo ed Eva prima di commettere il peccato originale erano figli di Dio?
3- Ho letto che l’infallibilità del papa consiste nel proclamare dogmi o quando parla da ex cathedra, ma ci sono altre situazioni straordinarie in cui il Santo Padre è infallibile?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sulla prima domanda hai risposto in maniera esatta a tua sorella.
Gesù è il Verbo, il pensiero di Dio che si è fatto carne.
E poiché il pensiero è ciò che viene concepito o generato nella mente, dal momento che il pensiero di Dio è grande quanto è grande Dio e si identifica con Dio stesso, “in senso proprio viene detto generato e Figlio. Per cui la Scrittura, per significare il procedere della sapienza divina, usa termini appartenenti alla generazione dei viventi, cioè le parole concepimento e parto: è detto infatti in persona della Sapienza divina (Pr 8,24): Quando non esistevano gli abissi io ero già concepita; prima dei colli ero partorita” (San Tommaso, Somma teologica, I, 27, 3, ad 2).
2. Circa la seconda domanda: sì, in maniera esatta si può dire che la Madonna fin dal primo istante della sua esistenza è stata figlia di Dio.
Ma non è figlia di Dio nel medesimo modo in cui lo è Gesù. Perché Gesù è figlio di Dio per natura, mentre la Madonna è figlia di Dio per grazia, per adozione.
3. La stessa cosa si deve dire anche di Adamo ed Eva prima del peccato originale.
Erano figli di Dio per adozione, non per natura.
4. Figlio di Dio per natura, e pertanto avente la stessa natura di Dio, è solo la seconda persona della Santissima Trinità, è solo il Verbo, il pensiero di Dio, la sapienza di Dio.
Per questo viene detto Figlio unigenito del Padre.
Noi non abbiamo la natura di Dio, ma la natura umana. E, pur conservando la natura umana, diventiamo figli di Dio perché Dio ci adotta come figli e ci rende partecipi della sua natura divina e soprannaturale.
Questa partecipazione alla natura divina e soprannaturale viene chiamata grazia, perché viene donata, viene data per grazia, per benevolenza.
5. Per la terza domanda: sì, come ricorda il Concilio Vaticano II il Papa è infallibile nel suo insegnamento non solo quando parla ex cathedra ma anche in altre circostanze.
In primo luogo quando parla in comunione con tutti i vescovi. Ecco che cosa si legge nella Costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio: “Quantunque i singoli vescovi non godano della prerogativa dell’infallibilità, quanto tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservanti il vincolo della comunione tra loro e con il Successore di Pietro, nel loro insegnamento autentico circa materie di fede e di morale convengono su una sentenza da ritenersi come definitiva enunciano infallibilmente la dottrina di Cristo” (LG 25).
6. Ma anche in un altro modo il magistero ordinario del Papa può avere il carattere di infallibilità come emerge sempre dalla Lumen gentium: “Questo assenso religioso della volontà e della intelligenza lo si deve in modo particolare prestare al magistero autentico del romano Pontefice, anche quando non parla «ex cathedra». Ciò implica che il suo supremo magistero sia accettato con riverenza, e che con sincerità si aderisca alle sue affermazioni in conformità al pensiero e in conformità alla volontà di lui manifestatasi che si possono dedurre in particolare dal carattere dei documenti, o dall’insistenza nel proporre una certa dottrina, o dalla maniera di esprimersi” (LG 25).
Augurandoti di perfezionarti sempre più nella conoscenza della divina rivelazione e della teologia, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo