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Quesito
Caro Padre Angelo,
da poco tempo ho scoperto per caso il sito dei Domenicani e sono rimasto contentissimo della sua rubrica. Finalmente, grazie a lei, tutti hanno la possibilità di avere risposte certe, chiare e sintetiche, su problemi religiosi. Da parte mia per tanti anni ho cercato risposte a tanti miei dubbi ma è stato sempre difficile trovare disponibilità e preparazione. A volte ho ricevuto risposte non convincenti o, addirittura, errate.
Ora, spero, di poter approfittare della sua preparazione e gentilezza.
Intanto vorrei sottoporle alcuni quesiti.
1. Onnipotenza di Dio
Nella sua risposta del 24.1.2010 lei riporta il pensiero di S. Tommaso il quale dice che: “che per onnipotenza s’intende il poter fare ciò che si può fare. Infatti vi sono tante cose che non possono essere fatte perché sono contraddittorie in se stesse: ad esempio che una persona stia simultaneamente seduta e in piedi. Questo non la può fare neanche Dio”.
Certamente io non ho capito, ma a me sembra che per Dio, a cui nulla è impossibile, sia possibile anche la contraddizione. Anzi la nostra religione si caratterizza proprio per far convivere insieme gli opposti. Es.: Dio è in ogni luogo.
2. Sofferenza di Gesù
Nella sua risposta del 2.4.2010 e mi sembra anche in altre risposte Lei giustamente afferma che Gesù ha sofferto più di tutti gli altri. Purtroppo, con grande dispiacere, altri dicono anche il contrario.
Ad esempio un tale di cui taccio il nome chi afferma: “Gesù non ci ha salvato attraverso una quantità massima di sofferenze; altri nella storia dell’umanità hanno sofferto fisicamente più di lui, hanno patito carcere, torture, persecuzioni più lunghe e più strazianti delle sue”. E su Internet un sacerdote dice :”Certamente Gesù in Croce ha sofferto, ma non più di qualsiasi altro condannato”.
3. Dio e il male
Ancora un noto giornalista ha affermato: “Dio permette il male, che è il linguaggio che sembra pastoralmente più accettabile è una menzogna. Dio non è che permette il male. Non può far nulla, non può togliere il male. Il male che c’è nel mondo è legato alla condizione umana. Se lui togliesse il male a qualcuno e non lo togliesse ad altri ci dovremmo chiedere in base a quale giustizia fa una operazione di questo tipo”.
Allora i miracoli non esistono! E comunque, Dio non è il padrone della vita ed è massima sapienza?
Chiedo il suo parere sulle tre questioni poste e intanto, per il suo prezioso servizio a favore di noi tutti, ogni mattino la ricorderò nelle mie preghiere.
Giovanni
Risposta del sacerdote
Caro Giovanni,
ti ringrazio anzitutto per i giudizi lusinghieri sul nostro lavoro.
Vengo subito alle tue domande.
1. Circa l’onnipotenza divina e la possibilità della coesistenza tra due realtà opposte: ricordo che quando ho studiato la logica, ci hanno insegnato che ciò che è opposto può essere contraddittorio oppure contrario.
Due realtà contraddittore non possono stare insieme tra loro perché l’una nega l’altra. Ad esempio: non possono stare insieme la verità e la falsità. L’affermazione che Tizio è in grazia di Dio è contraddittoria con quella secondo cui Tizio non è in grazia di Dio.
Due realtà contrarie tra loro possono invece coesistere. Ad esempio l’uomo è nello stesso tempo in grazia ed è nello stesso tempo capace di peccare. Certo, non è capace di peccare perché è in grazia, ma perché continua in lui, sebbene in grazia, uno stato di fragilità.
2. Circa il potere della sofferenza: ciò che ci ha salvato non è stata la sofferenza di Cristo, ma il suo amore.
Anche il cattivo ladrone ha sofferto, ma la sua sofferenza non ha giovato a niente, anzi l’ha giovato reso ancor più cattivo.
La sofferenza giova solo se genera un amore ancora più grande.
3. Inoltre circa la sofferenza di Cristo: se la si considera solo dal punto di vista materiale è giusto dire che Cristo non ha patito tutti i mali e che altri possono dare l’impressione di avere sofferto più di lui.
Ma questa sarebbe una visione molto miope di Cristo.
Nell’Imitazione di Cristo si legge che “tutta la vita di Cristo fu croce e martirio”.
Fin dal primo istante della sua esistenza Cristo ha conosciuto i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi e per questi peccati ne ha provato un dolore immenso, incomprensibile a noi.
Per una sorta di miracolo ha mantenuto questa sofferenza nell’interno di se stesso, altrimenti se l’avesse lasciata ridondare anche sul corpo questo ne avrebbe subito uno schianto, come quello che ha mostrato ai tre discepoli nell’agonia del Getsemani quando ha sudato sangue.
Se così avesse fatto fin dal principio della sua esistenza non avrebbe potuto compiere tutto quello che ha fatto.
4. Circa il rapporto tra Dio e il male: bisogna vedere in quale contesto quel giornalista ha fatto la sua affermazione.
In ogni caso, se il male è legato alla condizione umana, Dio però non è legato alla condizione umana perché “è Lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa” (At 17,25).
Come dal nulla ha creato tutto, così nel nulla può ridurre tutto. Pertanto non è condizionato dalla limiti della natura umana dopo il peccato originale
Ti ringrazio della preziosissima preghiera che fai per me.
Ti incoraggio a continuare.
Da parte mia te la assicuro ben volentieri e intanto ti benedico.
Padre Angelo