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Quesito

Caro Padre Angelo.
vorrei alcune delucidazioni circa il passo che è narrato nei sinottici nei quali sta scritto che quando Gesù morì, il velo del tempio si squarciò (Mc 15, 39; Mt 27,51; Lc 23, 45).
In alcuni commenti biblici, circa il passo specifico che ho appena citato, viene spiegato che il velo del tempio altro non è che ciò che impedisce agli uomini di vedere il vero Volto di Dio, quindi una metafora,  una specie di tabernacolo, mi pare di comprendere; altri invece ritengono che nella realtà si tratta proprio del tempio fisico, vale a dire l’edificio che si squarciò a seguito del terremoto che avvenne dopo che Gesù morì.
Qual è la sua opinione? E perchè alcuni esegeti tendono a dare delle spiegazioni "metaforiche" sia pure in buona fede per farci comprendere altri contenuti, piuttosto che attenersi ai fatti? Non è fuorviante tutto ciò?
La ringrazio anticipatamente per la sua cortese risposta.
Un caro saluto.
Nicola.


Risposta del sacerdote

Caro Nicola,
1. Non abbiamo nessun motivo per dire che il velo del tempio non si sia squarciato anche materialmente.
Il Vangelo è un testo che vuole narrare quanto è realmente accaduto. San Luca dice nella sua prefazione che ha fatto “accurate ricerche”.
Che l’evento narrato abbia anche un significato spirituale è altrettanto vero.
Ma è riduttivo affermare che i racconti evangelici siano semplicemente delle allegorie.
A questo punto anche l’esistenza di Gesù potrebbe essere interpretata come un’allegoria.
La predicazione della Chiesa e la testimonianza degli Apostoli hanno inteso raccontare fatti che racchiudono dentro di sé una grande potenza salvifica.

2. Premesso questo vengo alla materialità del fatto narrato.
All’interno tempio vi erano due veli, uno che stava davanti al santuario (nel quale entravano ogni giorno i sacerdoti per rinnovare l’offerta dell’incenso) e l’altro davanti al Santo dei santi, che era una cella che si trovava all’interno del Santuario nella quale vi entrava solo il sommo sacerdote una volta all’anno nel giorno dell’espiazione.
Fu questo secondo velo che si stracciò al momento della morte del Signore.

3. Questo evento non fu il solo che accadde in occasione della morte del Signore, ma vi furono le tenebre durate tre ore, il terremoto, lo rocce spezzate…
Il Vangelo di Matteo poi osserva: Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!»” (Mt 27,54).
Fu per questi eventi dunque che il centurione e gli altri si convertirono.

4. Circa il significato dello squarciamento: i Padri della Chiesa e gli esegeti vedono in questo evento che il Cielo, simboleggiato dal Santo dei santi e chiuso in seguito al peccato di Adamo, finalmente viene riaperto per tutti gli uomini in virtù del sacrificio di Cristo.
Con questo il Tempio di Gerusalemme cessa di essere figura o simbolo della realtà vera perché questa ormai si è iniziata.

5. Purtroppo alcuni esegeti, forse senza saperlo, sono ancora dipendenti dall’esegesi razionalista dei protestanti del XIX secolo, secondo la quale a priori non ci possono essere né miracoli né profezie, perché tutto va spiegato con le sole risorse della ragione.
Ma questo non è solo fuorviante, ma è falso.

Ti saluto anch’io, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo