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Quesito

Buongiorno,
sono uno studente dell’ultimo anno di medicina, ormai prossimo alla Laurea che sarà tra pochi mesi. Dando l’esame di ginecologia ho capito che, per quello che riguarda gli aborti, noi medici o futuri tali possiamo fare obiezione di coscienza e comunque la cosa interessa solo chi seguirà eventualmente la specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia. Per quello che riguarda la pillola del giorno dopo, invece, siamo obbligati a darla alle ragazze che la richiedono,  anche se non siamo ginecologi ma medici di base o guardie mediche. So che la Chiesa la considera abortiva e che ci sono tante polemiche sul fatto che sia abortiva o meno, ma non possiamo evitare di darla. Cosa dice la Chiesa a riguardo? Per i medici che per il loro lavoro sono obbligati a fare certe prescrizioni?
La stessa cosa vale per la pillola contraccettivo: ho sentito che i medici sono tenuti a fare la prescrizione qualora la donna la richieda e che i medici non possono rifiutarsi.

La ringrazio e spero che preghi per me, affinché tutto vada bene per la Laurea ormai prossima e il mio futuro lavoro, che credo sia bellissimo e dia tanta possibilità di aiutare gli altri, ma anche spesso difficile, soprattutto quando siamo di fronte a sofferenze sulle quali non possiamo fare nulla. In questi casi spero che il Signore mi dia sempre la forza di aiutare questi malati col sorriso e di riuscire ad arrecare loro un po’ di conforto.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. come saprai, di recente per la pillola del giorno dopo è stata abrogata la normativa che ne comanda la prescrizione medica. Ognuno può andare in qualsiasi farmacia e chiederla.

2. Il farmacista però, avendo il dovere di agire in scienza e coscienza, ha il diritto di negarla, poiché non conosce lo stato di salute della donna. Tanto più che quella pillola potrebbe avere per lei effetti devastanti, dei quali egli in alcun modo vuole rendersi responsabile.

3. Rimane il problema per la pillola contraccettiva.
Se si tratta del farmacista, questi non è tenuto a chiedere per quale motivo il cliente la chieda. Tanto più che la chiede sotto prescrizione medica e potrebbe trattarsi di un uso terapeutico.
In tal caso alla richiesta del cliente, con tanto di prescrizione medica, la dà.

4. Se invece si tratta del medico è necessario distinguere tra uso puramente contraccettivo e uso terapeutico.
Ebbene, in quest’ultimo caso prescrive la pillola per rimediare a qualche disturbo, anche se come effetto collaterale la pillola comportasse la sospensione dell’ovulazione.

5. Ma se si tratta semplicemente di pillola contraccettiva il medico deve cercare di dissuadere la donna, presentandole tutti gli effetti collaterali negativi che possono alterare anche drammaticamente la sua situazione.
Un bravo medico riesce in questo, come analogamente un bravo confessore è capace di suscitare un vero pentimento dei propri peccati.

6. Se la donna insistesse nel volere la prescrizione della pillola contraccettiva il medico dovrebbe dirle che, in forza del giuramento che ha fatto, ha il dovere di curare la salute dei malati e non già di comprometterla.
Ora dal momento che la pillola contraccettiva non cura niente e comporta sempre diversi effetti collaterali negativi, deve dire che lui non si sente in coscienza di prendersi la responsabilità di compromettere la sua salute, anche se gli effetti  collaterali negativi si avvertissero a distanzi di parecchi anni.

7. Piuttosto il medico stesso si deve prendere la briga di insegnare i metodi naturali oppure di inviare la  donna in qualche consultorio che la possa aiutare.
Nel frattempo le dica pure che usando bene i metodi naturali non avrà da pentirsi e che vedrà cambiare in meglio tante cose, anche la relazione con il marito.

8. C’è da osservare infine che il medico non può essere ridotto semplicemente ad un esecutore burocratico degli ordini dei clienti o pazienti.
Il medico svolge una professione che impegna altamente la sua coscienza e non può fare quello che è contrario alla legge naturale e al giuramento che ha fatto.

9. Si dirà: ma in questo modo il medico perde la clientela di una certa fascia.
Sarà anche così.
Ma si deve anche essere certi che, compiendo il proprio dovere, non viene meno la benedizione divina la quale, come a suo tempo ha compensato largamente le ostetriche che si erano rifiutate di eseguire gli ordini del faraone, ricompenserà largamente anche lui e per diverse vie di qua e di là.

10. Ti assicuro volentieri la mia preghiera sia per la prossima laurea sia per lo svolgimento della tua futura missione: che tutti i pazienti che incontrerai possano trovare in te l’Angelo della consolazione e della guarigione, come lo fu Raffaele per Tobia.
Questo ti riuscirà più facilmente se ti conformerai sempre di più a Cristo in tutte le sue virtù e i suoi sentimenti.
È un bell’itinerario di santificazione anche la professione del medico.

Ti auguro di diventare come i santi medici Giuseppe Moscati, primario diagnostico al Cardarelli di Napoli, e Riccardo Pampuri, il medico santo che ha esercitato a Moribondo (Milano).
Ti benedico.
Padre Angelo