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Quesito

Grazie Padre Angelo,
grazie di cuore delle sue parole.
Pur facendo parte da tanti anni di una comunità Cristiana e pur avendo conosciuto tante persone di Dio, lodo e ringrazio il Signore della sua persona e di averla "incontrata".
Io credo che lei abbia il carisma della Parola come dovrebbe essere caratteristico del suo ordine.
Parla con chiarezza, partendo sempre dal Vangelo e dai documenti della Chiesa.
Non ha mai un tono fuori posto, ha una pazienza infinita nel ripetere con amore gli insegnamenti di Cristo.
E’ una luce per tutti, soprattutto perché le sue risposte hanno una logica disarmante (vero esempio di Fides et Ratio)
Trovo ad esempio il sito …. pieno di toni polemici con tutti.
Spesso arroganti e presuntuosi.
Non credo che questo sia un modo di annunciare Cristo.
Le dico la verità, mi piacerebbe un giorno poterla incontrare di persona e magari passare qualche ora di ritiro con i domenicani.
Le manifesto tutta la mia stima e prego quotidianamente per lei.
Quando un giorno si troverà accompagnato da Maria davanti a nostro Padre e Suo Figlio si meraviglierà di quali grazie ho chiesto per lei.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
ho voluto rendere pubblica questa tua mail non tanto per gli elogi che mi fanno arrossire e mi confondono perché non sono neanche consapevole in maniera adeguata di quello che sono davanti a Dio (al quale ho da domandare solo che mi usi misericordia) ma perché mi permette di sottolineare due cose preziose.

1. La prima riguarda l’Ordine a cui appartengo, quello dei Predicatori, dei domenicani.
Quest’Ordine è stato voluto per la salus animarum (la salute e la salvezza delle anime) attraverso la predicazione.
Intanto è bello il termine di salute delle anime perché come i nostri corpi per essere efficienti hanno bisogno di conservarsi in salute, così ne hanno bisogno anche le nostre anime.
E questo avviene quando si lasciano guidare da purezza di dottrina e di intenzioni.

2. La salus animarum nel nostro Ordine viene attuata attraverso la predicazione, che si esprime in mille maniere.
Tra queste, per inciso, sottolineo quella del Beato Angelico: ha predicato dipingendo. E la sua predicazione continua da più di 600 anni anche oggi attraverso le sue opere. Si può dire di lui come di Abele: “benché morto, parla ancora” (mortuus adhuc loquitur, Eb 11,4).

3. Accenni al carisma della Parola e aggiungi giustamente che dovrebbe essere caratteristico dei domenicani.
È San Paolo  che parla del carisma della parola, e precisamente in 1 Cor 12.
Dice: “Vi sono diversi carismi” (1 Cor 12,4).
E poi: “a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza” (1 Cor 12,4).
Ecco perché si parla di carisma della Parola.

4. Questo carisma della Parola non consiste nell’arte oratoria, ma in un soccorso dato da Dio per il bene comune.
A volte il parlare potrebbe essere dimesso, ma in quelle parole si avverte qualche cosa di particolare. E cioè che non si tratta di parole vuote, ma di parole che nutrono la mente, che toccano il cuore e che inclinano a compiere quanto si è ascoltato.

5. Di molti domenicani della prima ora si legge che parlavano “graziosamente” e cioè accompagnati dalla grazia o dal carisma della parola.
Questo carisma, è necessario sottolinearlo, è indipendente dallo stato di grazia e Dio lo può dare a chiunque per l’utilità comune.

6. Ecco come ne parla San Tommaso: “Poiché dunque lo Spirito Santo non fa mancare nulla di quanto giova al bene della Chiesa, così egli ha provveduto ai membri di essa anche riguardo ai loro discorsi: facendo sì che non solo parlassero in modo da poter essere compresi da genti diverse, mediante il dono delle lingue, ma anche parlassero con efficacia, mediante il carisma della parola.
E tale efficacia si esplica in tre modi.
Primo, istruendo l’intelletto dell’ascoltatore: e ciò avviene quando uno parla in modo "da insegnare" (ut doceat).
Secondo, muovendo gli affetti, così da fare ascoltare volentieri la parola di Dio: il che avviene quando uno parla in modo "da piacere" agli uditori (ut delectet).
Terzo, facendo sì che uno ami le cose che vengono espresse dalla parola, e voglia metterle in pratica: e ciò avviene quando uno parla in modo "da convincere" chi lo ascolta (ut flectat).
E per compiere tutto ciò lo Spirito Santo si serve certamente della parola umana come di un certo strumento, ma è lui che porta a termine l’opera interiormente. Da cui l’affermazione di S. Gregorio: "Se lo Spirito Santo non riempie il cuore degli uditori, invano risuona agli orecchi del corpo la voce dei predicatori" (In Evang. hom. 30)” (Somma teologica, II-II, 177, 1).

7. Alcuni bravi oratori potrebbero acquisirlo con la loro arte.
Ma “qualche volta Dio compie miracolosamente anche ciò che la natura stessa può produrre. In tal senso lo Spirito Santo con il carisma della parola compie in un modo più eccellente quanto può compiere l’arte oratoria in un grado minore” (Somma teologica, II-II, 177, 1, ad 1).

8. È mio convincimento che il Signore quando chiama una persona all’Ordine di San Domenico, che è l’Ordine dei Predicatori (i domenicani dopo il loro nome aggiungono O.P. che significa Ordinis Praedicatorum, e cioè dell’Ordine dei Predicatori), lo provveda ordinariamente di questo carisma.
Formato alla scuola di San Tommaso che ha fruito in maniera esimia di questo carisma, il domenicano se lo porta dietro come nel suo dna.
Dante diceva di chi entra nel nostro Ordine: “u’ ben s’impingua, se non si vaneggia” (Paradiso, X, 96). Diventa sazio di molti beni, anche del carisma della parola, ma a condizione che rimanga in umiltà e cioè in atteggiamento di gradimento a Dio.

9. L’altra cosa che desidero sottolineare di quanto hai scritto è che la teologia deve essere priva di toni polemici con tutti.
La Sacra Scrittura ricorda che “la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia” (Gc 3,17-18).
Oltre alla purezza, San Giacomo aggiunge: pacifica.
Non è necessario polemizzare. La verità si manifesta da se stessa, con la forza delle argomentazioni.
Si possono sottolineare gli errori dell’interlocutore senza strapazzarlo.

10. È interessante al riguardo ricordare l’ordine che i capi del popolo avevano dato alle guardie: di condurre loro Gesù (Gv 7,32). Ma queste tornarono con le mani in mano.
Al rimprovero dei capi dei sacerdoti e dei farisei risposero: “Mai un uomo ha parlato così!” (Gv 7,46).
Ed ecco il commento di San Tommaso: “le guardie ragione di dire quelle parole perché egli non era soltanto un uomo, ma anche il Figlio di Dio; quindi le sue parole avevano la virtù di commuovere, come nota la Scrittura: «Non son forse le mie parole come il fuoco, dice il Signore, e come il maglio che spacca la pietra?» (Gr 23,29). Ecco perché di lui si legge, che «insegnava come uno che ha autorità» (Mt 7,29).
Ed erano parole dolci da infondere dolcezza, come si legge nel Cantico dei Cantici (2,14): «Risuoni la tua voce alle mie orecchie, perché la tua voce è dolce»; e come canta il Salmista (118,103): «Quanto sono dolci al mio palato le tue parole!».
Erano inoltre parole utili a ritenersi, perché promettevano i beni eterni, secondo la frase sopra ricordata (Gv 6,69): «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». E così si era espresso Isaia (48,17): «Io sono il Signore, che t’insegna per il tuo bene»” (Commento al Vangelo di San Giovanni, 7,46).

11. San Tommaso nella Somma teologica procede in ogni articolo presentando sempre anzitutto le posizioni contrarie, le obiezioni.
Ma nella risposta non mette mai in ridicolo coloro che le hanno argomentate.
Umiliare coloro che sbagliano suscita reazione di sdegno e di rifiuto.
La verità deve imporsi da se stessa con la forza delle proprie argomentazioni.
Proprio perché è pacifica affascina e conquista.

12. Ti ringrazio infinitamente di quanto hai scritto alla fine: “Quando un giorno si troverà accompagnato da Maria davanti a nostro Padre e Suo Figlio si meraviglierà di quali grazie ho chiesto per lei”.
Ti chiedo solo di continuare così.
Contraccambio di cuore proprio oggi 19 gennaio 2018, giorno in cui inizia la novena di San Tommaso.
Questo nostro Confratello, al quale devo tantissimo nella dottrina e nella vita, ti ottenga tante cose buone dal Cielo.

Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo