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Quesito
Caro Padre Angelo,
i doni preternaturali che avevano Adamo ed Eva erano gratuiti.
I teologi per ribadire questo distinguono tra i vari stati di natura, anche quello in cui l’uomo avrebbe avuto un fine naturale e dei mezzi naturali per conseguirlo. Ma avrebbe sofferto, sarebbe morto, forse non sarebbe stato esente dalla concupiscenza ecc…
Mi chiedevo: è vero che quelli erano doni gratuiti ma non erano pur nella gratuità doni necessari perchè l’uomo fosse veramente perfetto?
Grazie.
Luca
Risposta del sacerdote
Caro Luca,
1. non solo i teologi, ma anche il magistero della Chiesa distingue tra naturale e soprannaturale.
Ma procediamo per gradi.
Diciamo che è naturale ciò che è secondo le capacità native dell’uomo: ad esempio è naturale poter conoscere e investigare le cose di questo mondo, amare le cose e le persone, conoscere Dio e amarlo come nostro Creatore.
Ma l’uomo non ha nessun diritto a diventare il confidente di Dio, di essere amato dal Padre nello stesso modo in cui è amato il Verbo (la seconda Persona della SS. Trinità, che chiamiamo anche Figlio). Questo eccede le umane capacità.
Per questo parliamo di beni di ordine soprannaturale.
È possibile averli solo se Dio di sua iniziativa li vuole concedere.
In proposito il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che la “vocazione alla vita eterna è soprannaturale. Dipende interamente dall’iniziativa gratuita di Dio, poiché egli solo può rivelarsi e donare se stesso. Supera le capacità dell’intelligenza e le forze della volontà dell’uomo, come di ogni creatura” (CCC 1998-1999).
San Paolo parla dell’assoluta gratuità di questa vita soprannaturale quando dice: “Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Cor 2,9-10).
2. Fatta la distinzione tra naturale e soprannaturale, è doveroso dire che l’ordine puramente naturale non è mai esistito perché Dio fin dall’inizio, creando l’uomo, lo ha subito sopraelevato, rendendolo partecipe della sua vita divina e soprannaturale, che noi chiamiamo grazia santificante.
Col peccato l’uomo ha perso la grazia, ma non è rimasto semplicemente nell’ordine naturale. Si è trovato in uno stato di natura corrotta.
Da questo stato di natura corrotta Dio lo ha di nuovo chiamato ad essere partecipe della sua natura o santità divina.
3. L’immunità dalla sofferenza e dalla morte che Dio aveva dato ai nostri progenitori prima del peccato originale non è propriamente dono di ordine soprannaturale, perché riguarda beni direttamente proporzionati alla natura umana. Per questo si parla di doni preternaturali.
Tu mi chiedi se Dio l’avrebbe data all’uomo anche se questi non fosse stato chiamato all’ordine soprannaturale.
La divina Rivelazione tace su questo. Dio non ce l’ha detto perché evidentemente non ritiene questa conoscenza utile per la nostra salvezza.
Tuttavia per cercare una risposta tra le righe del testo sacro, dobbiamo dire che è legge di natura che gli esseri viventi abbiano genesi, sviluppo, maturità, invecchiamento e morte.
Dal momento che l’uomo, pur nello stato di innocenza, aveva bisogno di mangiare, perché diversamente Dio non gli avrebbe messo a disposizione tutti gli alberi del giardino, a fortiori dovremmo concludere che l’uomo sarebbe stato soggetto agli inconvenienti della vita se fosse stato messo solo nell’ordine naturale.
Per venire alla tua domanda: quei doni non sarebbero stati necessari per la perfezione dell’uomo nella vita presente. Ma sarebbero stati necessari per la sua vita ultraterrena, assimilabile a quella del limbo (luogo di felicità eterna, ma naturale).
Come al solito, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo.