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Quesito
Buongiorno Padre Angelo!
Ho un dubbio che mi assilla riguardo a Santa Bernadette di Lourdes, e chiedo il suo aiuto di padre e teologo per fare chiarezza.
Quando le apparve la Beata Vergine Maria, Bernadette studiava ancora il catechismo per la prima comunione; questo significa che la sua iniziazione cristiana non era completa. Non intendo dire che fosse “solo” battezzata, perché il battesimo è importante, semplicemente che il percorso non era ancora completo.
Nonostante questo, Nostra Signora le affidò la missione di riferire i Suoi messaggi.
Pur non avendo ricevuto la Santa Comunione, ella partecipava quotidianamente alla Messa – un’abitudine che metterebbe in imbarazzo chi oggi va a Messa tutte le domeniche. E pur non avendo ricevuto ancora il sacramento della Cresima, Nostra Signora le diede una missione da compiere e una croce da portare che fu diretta conseguenza della missione, con un coraggio che farebbe arrossire i cresimati.
Qual è il suo punto di vista di padre e teologo riguardo a questo esempio e quali frutti potremmo trarne noi?
La ringrazio Padre Angelo, (lei che è) figlio di San Domenico, studioso di San Tommaso d’Aquino, fratello di Santa Caterina.
Risposta del sacerdote
Carissimo
1. Bernadette, al tempo dell’apparizione, non era ancora capace a leggere e a scrivere. Non aveva ancora fatto la prima Comunione nonostante avesse compiuto 14 anni e ne avesse fortissimo desiderio. Farà la cresima due anni dopo l’apparizione.
Non andava a Messa tutti i giorni perché stava a Bartres presso una zia e lì faceva la pastorella. Le davano a malapena la possibilità di scendere domenica per andare a Messa e per partecipare al catechismo, ma non sempre.
In compenso già da ragazza recitava ogni giorno il Santo Rosario in famiglia. Molto di più lo recitava quando faceva la pastorella anche perché così il tempo le passava meglio.
C’è da chiedersi come mai il Cielo abbia guardato a questa umilissima ragazza per consegnarle un messaggio così importante come quello che viene da Lourdes.
2. Il motivo è il medesimo per cui il Signore ha scelto i futuri apostoli perlopiù tra poveri pescatori e gente umile.
San Paolo fa riferimento anche a questo quando scrive: “Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio” (1 Cor 1,26-29).
3. Il Vangelo non è una sapienza umana. Se fosse una sapienza umana Gesù avrebbe chiamato persone sapienti e preparate per annunciarlo.
Invece ha chiamato persone fragili e deboli per manifestare che la capacità di cambiare i cuori degli uomini e di portarli a conversione non deriva dalle risorse umane, ma dalla potenza dello Spirito Santo.
4. Anche a Lourdes è avvenuta la stessa cosa.
Qualcuno ha voluto notare che le apparizioni della Madonna a Lourdes sono state precedute da due colpi di vento, che hanno attirato l’attenzione di Bernadette facendole sollevare lo sguardo verso l’alto.
A Gerusalemme l’effusione dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste fu accompagnata da un vento fortissimo.
Dall’11 febbraio 1858 a Lourdes non è operante la virtù di Santa Bernardette, ma la virtù dello Spirito Santo.
È Lui che continua a chiamare, che continua a trasformare e ad elargire grazie di ogni genere.
Lourdes in qualche modo è stata una Pentecoste per la Chiesa ed è una Pentecoste che dura tuttora, soprattutto a beneficio dei pellegrini che vi si recano.
5. Bernadette riconoscerà in varie testimonianze la sua nullità.
Dirà ad esempio: “Non avevo nessun diritto a questa grazia” e “il Signore ha guardato la povertà della sua serva”.
“Si compiaceva di dire che se era stata prescelta per diventare la confidente e la messaggera della Santa Vergine era a motivo della sua piccolezza, della sua bassezza, affinché ogni onore ricadesse sulla Santa Vergine e la gloria di Dio” (R. Laurentin, Bernadetta vi parla, p. 491).
6. La medesima Sapienza divina si era manifestata nello stesso modo nelle apparizioni della Madonna a La Salette (1848) e a Fatima (1917).
A Fatima Francesco e Giacinta non avevano ancora fatto la prima Comunione. Solo Lucia, che aveva 10 anni ed era la più grande, l’aveva fatta.
Nessuno dei tre era stato ancora cresimato.
7. Con questo che cosa si vuol dire? Che il sacramento della Cresima sia inutile? No, certamente.
Ma che la grazia di Dio non è legata ai sacramenti.
Sebbene i sacramenti ne siano le vie ordinarie, Dio la può comunicare come vuole e quando vuole, attraverso vie straordinarie.
Per questo in teologia si dice che la grazia non è legata ai sacramenti (gratia non alligatur sacramentis).
Questo vale ancor più per le apparizioni, come quelle di Lourdes e di Fatima, che rientrano tra i carismi che Dio dà indipendentemente dalla santità di una persona. Li può dare anche ad un pagano.
8. A Lourdes ai tempi delle apparizioni c’erano almeno quattro sacerdoti. Curavano bene la vita della gente, aiutati anche dalle suore che, oltre la scuola, tenevano il catechismo. Giorno per giorno attraverso quel prezioso ministero scendeva tanta grazia in mezzo alla gente.
Ma quello che è avvenuto per mezzo dell’apparizione è inimmaginabile. C’è stato un intervento diretto di Dio, una manifestazione potente dello Spirito Santo.
È una testimonianza eloquente di quanto riconosce il concilio Vaticano II quando dice che la Chiesa è animata dallo Spirito Santo attraverso doni gerarchici e carismatici.
La santità scende, sì, attraverso la gerarchia, che è la sacra potestà della Chiesa. Scende attraverso i sacramenti e la sua organizzazione.
Ma scende anche per altre strade, come ad esempio attraverso i carismi, sempre per opera dello Spirito Santo.
9. Abbiamo bisogno anche oggi di questa duplice animazione dello Spirito Santo.
Per quanto la sacra Gerarchia sia organizzata e bene organizzata, la parte principale è sempre quella svolta da Dio, che fa andare avanti la Chiesa, la rinnova, la purifica e la santifica anche a dispetto degli uomini e, talvolta, anche dei suoi uomini.
Ti ringrazio, carissimo, che ci scrivi dalle Filippine.
Ti ringrazio anche per le parole con cui mi saluti: “figlio di San Domenico, studioso di San Tommaso d’Aquino, fratello di Santa Caterina”.
Con l’augurio bellissimo che lo possa essere anche tu in pienezza, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo