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Quesito
Buongiorno Padre Angelo
La ringrazio per una sua risposta che recentemente mi ha dato e, mi scusi, se la impegno ancora!
Sono veramente annichilito per ciò che quotidianamente avviene nell’ambito del nostro sociale, in particolare per questi pseudo matrimoni tra individui dello stesso sesso, oramai consentiti anche in Italia a livello civile. (…). (…).
Qualcuno mi dirà: “Non prendertela troppo, considera il tutto con leggerezza”. Ma non riesco a essere leggero perché da tempo mi accorgo che quel qualcuno sta diventando una maggioranza.
Padre Angelo cosa dobbiamo fare, cosa oltre che continuare a pregare per questo mondo ormai in macerie, considerando anche tutti gli altri catastrofici scenari?
Secondo lei Dio chiederà qualcosa di particolare a coloro che non ne possono più di tutto questo?
Grazie, mi scusi per la lunghezza, per lo sfogo che non è facile convogliare perché ormai la maggior parte di noi si è assuefatta a questo mondo.
Dio ci benedica, cordialità.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. mi chiedi che cosa possiamo fare all’interno di questa società nella quale la nostra voce assomiglia a quella di Giovanni battista (“voce di uno che grida nel deserto…”.
Come in tempo di persecuzione, dobbiamo essere molto prudenti.
Vivendo in un regime democratico, dobbiamo rispettare quanto gli uomini legiferano secondo criteri di maggioranza parlamentare.
Rispettare tuttavia non significa condividere.
Ma pur disapprovando, dobbiamo lasciare che gli uomini vadano dietro alle loro opzioni.
2. Concretamente che cosa possiamo fare?
La risposta ce l’ha già data Dio.
Dobbiamo parlare con la nostra condotta: “Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa.
In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita” (Fil 2,14-16).
3. In secondo luogo, con la luce che ci viene dalla parola di Dio, dobbiamo rimanere aderenti a quella verità che sentiamo anzitutto brillare all’interno della nostra coscienza e che ci viene ulteriormente confermata in maniera così autorevole dai testi sacri.
Per noi credenti rimane sempre illuminante quanto si legge nella lettera ai Romani 1,24-28.
Questo passo è molto importante ed è particolarmente illuminante.
È parola di Dio e vale per tutti i tempi, anche qualora gli uomini la proscrivessero e comandassero di cancellarla dai testi sacri.
In questo testo si legge per tre volte: “Dio li ha abbandonati”.
È chiaro che Dio non abbandona nessuno. Rimaniamo sempre uniti con lui più di quanto le righe tracciate nel palmo della mano siano aderenti con la mano.
Dio permette che gli uomini facciano di testa propria e sperimentino fino all’ultimo le conseguenze delle loro deliberazioni.
È questo il senso di quanto diceva Sant’Agostino: “Dio non abbandona a meno che prima non venga abbandonato” (Deus non deserit nisi prius deseratur).
4. Infine il Signore ci ha dato l’esempio di Lot.
Siamo chiamati a vivere come lui: “(Dio) liberò invece Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge.
Quel giusto infatti, per quello che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, giorno dopo giorno si tormentava a motivo delle opere malvagie.
Il Signore dunque sa liberare dalla prova chi gli è devoto, mentre…” (2 Pt 2,7-9).
5. Lot si è conservato giusto. Non si è accomodato al modo comune di pensare e di agire di tutti.
Nel suo intimo si tormentava con un dolore senza fine per quello che gli toccava di vedere e di sentire.
Il Signore lo ha liberato, e cioè lo ha salvato.
In una parola, l’ha premiato nella vita presente, come segno e caparra di un premio ben più grande.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo