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Quesito
CARISSIMO padre Angelo,
ieri mattina sono stata a messa..ed è come se fosse stata la prima volta.
Le sue parole sui significati della messa mi hanno fatto vivere quei momenti in maniera completamente diversa. Ero più partecipe, più gioiosa, più attenta a ogni singola parola.
E tutto questo grazie a Lei, per me ormai guida preziosa.
Poi, nel pomeriggio, ho letto la sua risposta ai miei tanti dubbi riguardanti la nostra vita dopo la morte.
Sarò sincera…mi sento molto preoccupata…e molto giù.
"SOLO DEI SANTI SAPPIAMO CHE SONO IN PARADISO"
"PER ENTRARE IN PARADISO è NECESSARIO AVERE LA NOSTRA ANIMA PERFETTAMENTE PURA"
ciò mi fa pensare che sia TROPPO difficile meritare il paradiso.
come può l’anima di un uomo essere PERFETTAMENTE PURA?
1)non basta fare la carità ma bisogna farlo con amore puro e santo..
2)bisogna rispettare i dieci comandamenti…
3)non è sufficiente essere buoni e altruisti..
MA ALLORA IL PARADISO è QUASI DESERTO.
e ciò mi fa veramente paura..
GRAZIE
Daniela
Risposta del sacerdote
Carissima Daniela,
sono contento che tu sia andata a messa e soprattutto che tu abbia cominciato a viverla. Deo gratias!
Vengo invece alle altre considerazioni.
1. Concludi la tua prima riflessione dicendo: “ma allora il paradiso è quasi deserto”.
Non devi estrapolare dal contesto le affermazioni da me fatte.
Non stavamo discutendo se il Paradiso sia popolato (e certamente grazie a Dio lo è, come emerge da Apocalisse 7,9: “Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani”).
Stavamo parlando della necessità del purgatorio. E questa necessità è motivata dal fatto che entrare in paradiso è necessario avere l’anima perfettamente pura.
Questa affermazione è pacifica. Viene fuori dalla sacra Scrittura stessa: “Non entrerà in essa nulla d’impuro” (Ap 21,27).
Purtroppo l’osservanza dei comandamenti e la stessa pratica delle buone opere è mescolata con tante imperfezioni. E da queste l’anima, per entrare in paradiso, sente la necessità di essere purificata.
Santa Caterina da Genova dice che il Purgatorio è una grande grazia, un grande dono dell’amore di Dio per noi. E se non vi fosse la possibilità di purificarsi, uno sentirebbe questa impossibilità come un inferno.
Ciò che voglio dire, poi, è anche questo: che oggi siamo portati a mettere subito tutti in paradiso, anche se hanno trasgredito palesemente i dieci comandamenti. E mettendoli subito in paradiso, li priviamo dell’aiuto della nostra preghiera e dei suffragi. E questo non è un vero atto di amore per i nostri cari defunti.
Ti ringrazio per avermi sollecitato a ribadire questo concetto. Ti saluto, ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo