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Padre Angelo,
sono un ragazzo di 26 anni, educato in una famiglia cristiana cattolica (non particolarmente praticante ma comunque con sani principi), ma dall’inizio dell’adolescenza fino a due anni fa sono stato lontano dalla Fede, sia per l’adesione a visioni del mondo atee (scientiste e materialiste) che per il mio orientamento omosessuale.
Ma da due anni, grazie ad una collega appartenente a Comunione e Liberazione ho deciso ti ritornare da quel Padre che avevo negato, sono tornato a frequentare la parrocchia e un corso biblico, riuscendo ad amare Dio fattosi uomo anche per me, amandomi nonostante tutto. Sto anche leggendo molte vite di Santi e sto sviluppando una devozione mariana anche grazie ad un viaggio a Lourdes.
Ma vengo al punto: da un anno e mezzo ho deciso di non avere rapporti sessuali, anche perchè ho capito che è proprio l’ideologia gender LGBT a rendere vittime noi omosessuali di un progetto culturale-ideologico volto a relativizzare ogni cosa distruggendo ciò che è naturale e imponendo stili di vita pansessuali, però Le chiedo, visto che comunque ho amici gay coi quali comunque parlo (e mi creda, molti vorrebbero essere cristiani), stando agli insegnamenti della Chiesa, in quanto persona con orientamento omosex, posso coltivare (nel caso incontrassi un uomo di cui innamorarmi) una relazione (anche sessuale) con un uomo?
La ringrazio se vorrò rispondermi e Le chiedo di ricordarmi nelle Sue preghiere.
Luca


Caro Luca,
1. intanto mi compiaccio per la fede ritrovata che per te è stata un’autentica liberazione sotto ogni punto di vista.
L’amico di CL è stato lo strumento di cui Dio si è servito per liberarti da ciò che tu hai definito in maniera molto precisa con queste parole: “ho capito che è proprio l’ideologia gender LGBT a rendere vittime noi omosessuali di un progetto culturale-ideologico volto a relativizzare ogni cosa distruggendo ciò che è naturale e imponendo stili di vita pansessuali”.

2. Adesso finalmente sei tornato a casa.
Quando si vive in comunione con Dio è come se si fosse a casa.
Santa Caterina da Siena dice che siamo come il pesce che è nel mare e il mare che è nel pesce.
Fuori dell’acqua il pesce boccheggia e muore.
Così anche quando si vive senza Dio.

3. Vivi la tua comunione con il Padre all’interno di una comunità, la parrocchia, che è un’autentica famiglia spirituale.
Una famiglia spirituale che si abbevera ad una sorgente inesauribile di vita, di luce e di amore.
Che cos’è il corso biblico che stai frequentando se non questo?
La stessa cosa la vivi partecipando ai sacramenti e cioè incontrandoti con Dio che viene in te.
Dio Padre viene in te come sorgente di vita.
Il Figlio, che è la Sapienza divina, viene in te come sorgente di luce.
Lo Spirito Santo viene in te per dimorarvi in maniera permanente come sorgente di amore.

4. La parrocchia è una famiglia spirituale nella quale vivi in comunione con tante persone che abitano su questa terra e con molte altre che abitano in Cielo.
La lettura della vita dei Santi ti porta in un clima di Paradiso, che è il clima di Dio.
Posso intuire la gioia che provi stando in comunione con i Santi.
È un’esperienza che ha aiutato Ignazio di Lodola a cambiare totalmente vita.
Aveva notato la differenza enorme che provava quando si abbandonava all’immaginazione di corteggiare dame e quando si immergeva nella lettura della vita dei Santi.
Il corteggiamento delle dame sul momento lo esaltava, ma poi lo lasciava vuoto.
L’immedesimarsi nella vita dei Santi invece procurava una gioia che permaneva e cresceva.

5. Tu adesso capisci bene che la comunione con Dio mediante la grazia santificante è incomponibile col peccato mortale, maxime con i peccati di impurità.
L’hai provato nella tua stessa pelle.
Ed è per questo che adesso ti senti liberato.

6. Chi non ha fatto queste tue esperienze si limita a ripetere i soliti slogan e ad augurarsi finalmente che la Chiesa “si apra”.
Ma l’apertura al soprannaturale e alla grazia esige la purezza.
Chi vive permanentemente nell’impurità e ne è schiavo non sa neanche cosa sia l’esperienza della grazia.
Proprio come dice Dio nella sua divina rivelazione: “Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne” (Rm 13,13-14) e
“Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima” (1 Pt 2,11).

7. Venendo adesso alla tua domanda precisa: nulla vieta che si possano coltivare autentiche amicizie anche tra persone omosessuali.
L’amicizia nasce dal fatto che c’è affinità di vedute e di interessi.
Gli antichi dicevano “amicitia aut similes invenit aut facit (l’amicizia o trova uguali o rende uguali).
Tanto più che l’inclinazione omosessuale (sebbene non sia secondo il significato intrinseco della sessualità) non è peccato.

8. Mi chiedi poi se stando agli insegnamenti della Chiesa sia possibile anche avere una relazione sessuale.
Ebbene il Magistero della Chiesa dice che “secondo l’ordine morale oggettivo le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile” (Persona Humana, 8).
Le capacità procreative ci sono state date da Dio per una particolare  finalità, che è intrinseca alla sessualità stessa.
Sicché il documento Homoxessualitatis problema ricorda che “è solo nella relazione coniugale che l’uso della facoltà sessuale può essere moralmente retto” (HP 7).

9. Si osservi bene che non si tratta semplicemente di contraddire delle regole (che tra l’altro sono le vie di Dio che guidano al Cielo) ma di mantenere o di far perdere all’istante l’esperienza soprannaturale della grazia e cioè della comunione vivificante e santificante con  Dio.
È l’esperienza più bella che finora hai vissuto.

Ti assicuro la mia preghiera perché questa comunione tu la possa custodire e incrementare sempre di più.
Siamo in questo mondo per questo.
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo