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salve Padre Angelo,
ho letto su un sito le sue risposte riguardo il rapporto tra chiesa e rapporti prematrimoniali… io faccio parte di un dopo cresima e, avendo iniziato incontri riguardanti le nostre domande e i nostri dubbi sulla chiesa, avevo una domanda da farle… cosa ne pensa la chiesa del sesso protetto? ovviamente penso non sia del tutto favorevole dato che, quando decidi di esprimere con il linguaggio del corpo parole che non riesci a dire al tuo partner, dovresti farlo con l’intento di mettere al mondo un figlio e non per altro…
volevo la sua opinione dato che poi ne dovrò discutere al prossimo incontro..
grazie mille
arrivederci


Carissima,
1. circa la domanda che mi hai fatto c’è da chiedersi: protetto da che cosa?
La risposta è: dal pericolo di procreare.
La mia replica: e allora perché vengono esercitate le potenze procreative se non si vuole essere aperti alla vita?
Non è un contro senso?
Per questo al di fuori del matrimonio non si possono mettere in atto le potenze procreative.
Tanto più che il rischio rimane sempre.

2. Qualcuno potrebbe replicare: noi lo facciamo per esprimerci l’affetto vicendevole.
Sì, bene, ma quando ci si esprime l’affetto con quelle potenze lo si esprime con le potenze procreative.
Ciò significa che l’affetto è vero solo quando donando il proprio corpo ad un’altra persona, gli si dona tutto, compresa la capacità di suscitare la vita.

3. Solo in questo senso si parla di amore vero.
Diversamente, come diceva Giovanni Paolo II, si introduce una falsificazione  all’interno del gesto sessuale: mentre si dice di donare tutto, in realtà non ci si vuole donare totalmente, non ci si vuole mettere in gioco.
Ecco le sue precise parole:
“Così al linguaggio nativo che esprime la reciproca donazione totale dei coniugi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contraddittorio, quello cioè di non donarsi all’altro in totalità.
Ne deriva, non soltanto il positivo rifiuto all’apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell’interiore verità dell’amore coniugale, chiamato a donarsi in totalità personale” (Familiaris Consortio 32c).

4. Si tratta, in altre parole, di una bugia.
Jean Guitton, pensatore francese e accademico di Francia, proprio in riferimento al nostro tema diceva che anche nel dire bugie alla fine ci si stanca.
Nel nostro caso questo segna la fine del rapporto di coppia.

5. E. Sgreccia, il padre della bioetica italiana che è morto di recente, scriveva:
“Quando l’uomo e la donna si uniscono, se l’atto è umano e pieno, coinvolge il corpo, il cuore e lo spirito; se una di queste dimensioni viene a mancare, si tratta allora di un’unione umanamente incompleta e oggettivamente falsa, perché il corpo non ha senso se non come espressione della totalità della persona” (e. sgreccia, Manuale di Bioetica, I, p. 329).

6. In definitiva: il sesso protetto altera il disegno di Dio sull’amore umano e sulla sessualità.
Di fatto non ci si comporta più come ministri di un disegno di comunione con Dio e di santificazione che ci trascende.
Di fatto, anche se non ci si pensa, Dio cessa di essere il punto di partenza e di arrivo delle nostre azioni e della nostra vita, come Egli stesso ha detto in chiusura dell’Apocalisse: “Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine” (Ap 22,13).
Senza pensarci, ci si svia dalla via di Dio.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo