Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Sono una signora romena di religione ortodossa e ho sposato un uomo italiano, prima col rito civile presso il comune di residenza e successivamente è stato celebrato il matrimonio con rito ortodosso romeno.
Poiché nella zona in cui vivo non è presente una chiesa ortodossa frequento regolarmente chiese di rito cattolico-romano. In tutta coscienza dichiaro di aver, di comune accordo con il mio marito, celebrato matrimonio ortodosso perché riteniamo di vivere in piena comunione con Cristo.
Più volte ho fruito del sacramento della penitenza in chiesa cattolica, evidenzio difficoltà da parte del prete cattolico, a ricevere l’assoluzione per accedere al sacramento dell’eucaristia, altre volte invece mi è stato chiesto di parlare con il Parroco dove è residente mio marito. Ho notato che non c’è un parere unico della questione, c’è chi ritiene il sacramento ortodosso valido e altri, invece, ritengono che il sacramento va celebrato nuovamente con il rito cattolico romano.
Sarei molto grata se potessi ricevere una risposta univoca sull’argomento, in modo da chiarire in modo definitivo la mia posizione. Attendo una Vostra risposta.
Ringrazio e unisco distinti saluti
Elena M.


Risposta del sacerdote

Carissima Signora,
Lei può ricevere tranquillamente l’assoluzione dal sacerdote cattolico, come qualsiasi altra persona ortodossa e poi ricevere l’eucaristia.
Ci può essere un problema solo per suo marito qualora, prima di celebrare il matrimonio con lei secondo il rito ortodosso, non avesse chiesto la licenza del suo Ordinario (il vescovo).
In questo caso il matrimonio, pur essendo valido, sarebbe tuttavia illecito.
Se fosse questo il caso, probabilmente è successo perché suo marito non ci ha pensato e non per cattiveria.
Allora qualunque sacerdote potrebbe dargli l’assoluzione, chiedendo però di sanare l’irregolarità. Anzi, il suo stesso parroco potrebbe informarne l’Ordinario e sanare la situazione.

La ringrazio per la fiducia, la seguo con la preghiera e la benedico.
Padre Angelo