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Salve Padre Angelo,
sono una povera anima di 41 anni, con un matrimonio naufragato da diversi mesi.
Il cuore è trafitto perché la ma ex moglie dopo aver chiesto la separazione in un tribunale civile e dopo avermi mandato via di casa contestandomi ogni addebito, ha da subito cominciato un’attività adultera con altri uomini. La mia conversione è cominciata circa 7 anni fa e cerco con tutto il mio cuore di amare Dio e fare la Sua santa volontà perchè Gesù ha risposto alla domanda se Gesù era davvero Dio come dicevano e perché nel mondo c’è il male (cominciando a leggere i Vangeli da solo ho ricevuto delle risposte sconvolgenti di una Sapienza Superiore che hanno cambiato il mio cuore).
Ho 2 bambini (12 e 4 anni) che vivono con lei e che vivono una vita senza regole come lei ha sempre fatto e temo molto per la loro crescita ed incolumità fisica e psichica.
In una recente confessione un sacerdote mi ha detto che è necessario chiedere alla Sacra Rota la nullità del matrimonio perché non c’erano i presupposti del Sacramento (io ci avevo pensato ma non ritenevo degno di chiederne la nullità perché mi sento colpevole anche io di questo disastro).
Mi sono ricordato nel frattempo queste cose che all’epoca io, da cattolico non praticante, quindi da anima vergognosamente ignobile di fronte al cospetto di Dio, ho commesso:
1) la prima comunione fatta qualche mese prima della Cresima e del matrimonio (si, tutto fatto in fretta ed in furia perché lei voleva sposarsi in Chiesa come nei film) l’ho fatta senza coscienza e dicendo che ero un bravo ragazzo e che non avevo commesso grossi peccati (27 anni di peccati mortali di tutti i tipi tranne l’omicidio)
2) per la Cresima mi sono accorto oggi che il padrino non poteva essere quella persona mia amica perché era un divorziato risposato civilmente (matrimonio non portato all’attenzione della Sacra Rota per infedeltà della sua ex moglie, ma questa cosa era reciproca come lui mi aveva detto)
3) all’epoca della mia vita senza Dio per me il matrimonio era quello del mondo: avere una moglie, tenerla a casa ed avere un’amante per sentirsi grande (fortunatamente mai accaduto)
4) il frate che ci sposò ci disse che il matrimonio per lui non andava fatto (non ci disse o non ricordo i motivi) e che (di questo non sono sicuro) avrebbe scritto questa cosa nella relazione.
Alla luce di quanto esposto, Padre Angelo, le chiedo 2 cose:
1) come risolvere davanti a Dio queste cose che spiritualmente mi danno un grande dolore (per esempio, la Cresima è valida?)
2) cosa fare della mia vita che oggi è per Cristo, con Cristo ed in Cristo ma senza riferimenti ed obbiettivi umani perché una vita senza famiglia ed in queste condizioni è straziante.
La benedico di vero cuore, e prego per voi e per tutta la Santa Chiesa perché la Verità è la cosa che ho messo davanti a me stesso, per amore di Dio che è l’unica certezza pura che ho trovato in questo mondo triste e desolato.
Siano lodati Gesù e Maria Santissimi.
Carissimo,
1. i sacramenti (Comunione e Cresima) che a suo tempo hai ricevuto li hai ricevuti validamente, sebbene infruttuosamente.
Il matrimonio invece mi appare invalido.
Dico mi appare perché è compito del tribunale ecclesiastico dichiararlo tale.
2. Secondo me sarebbe opportuno istruire un processo di dichiarazione di nullità del matrimonio sia per te – il cui futuro non è ancora definito nei suoi contenuti – sia anche perché tua moglie si trovi nella possibilità di regolarizzare la propria situazione qualora ne avesse voglia.
3. Adesso vengo alla tua anima: hai perso la moglie (che probabilmente non è tale), ma nel frattempo hai trovato Colui di cui un coniuge è segno e richiamo permanente: Gesù Cristo.
4. In lui, come mi hai scritto, hai trovato “una Sapienza Superiore” che ti ha cambiato il cuore.
Non solo te l’ha cambiato dando un nuovo indirizzo alla tua vita, ma te l’ha anche riempito.
E adesso senti bene che nulla lo può sostituire perché hai capito da te stesso quanto sia vera l’affermazione di San Tommaso che “solo Dio sazia e tutto ciò che è meno di Dio non sazia”.
4. Dio ti ha dato un cuore nuovo anche per amare in maniera diversa, più profonda e più proficua i tuoi due carissimi figli.
Certo è “straziante” che a te, genitore, sia impedito di stare giorno dopo giorno insieme con loro a motivo del comportamento della loro madre.
Ed è straziante anche per loro perché essi pure sentono l’esigenza e hanno il diritto di stare giorno e notte con il loro padre.
Ma questo è loro negato a motivo dei capricci (per usare un eufemismo) della loro madre.
5. In questo momento ciò che il Signore vuole da te è che tu faccia il padre, sebbene in una condizione monca.
Ma ciò che non puoi dare con la tua continua vicinanza lo puoi donare in altri modi: con l’offerta al Signore della tua “straziante” sofferenza, che destini tutta a loro beneficio.
6. Inoltre lo puoi fare partecipando – se ti è possibile – all’Eucaristia quotidiana.
Si tratta di un bene immenso che puoi donare perché il Signore quando viene in te nella Santa Comunione “viene con le maniche cariche di grazie di ogni genere”, come Egli stesso ha detto a Santa Faustina Kowalska.
Partecipando ogni giorno alla Messa tu prendi queste grazie e le doni ai tuoi figli come un tesoro preziosismo che li custodisce nella vita presente e “per la vita eterna”.
7. Infine fai il padre dando ai tuoi figli la testimonianza più bella di come si deve vivere.
Saranno fieri di avere un padre “pieno di Dio” e che “comunica Dio ai suoi figli”.
Questo senza dubbio è il bene più grande e la ricchezza più preziosa che possono ricevere continuamente da te.
Pur nella situazione dolorosa di avere i genitori separati e per di più una madre che non è di buon esempio possono tuttavia sentire che Dio è loro vicino, che in te hanno un esempio da seguire e che anch’essi sono nella possibilità di crescere virtuosi e di diventare santi, come il Signore li vuole.
8. Come sarebbe bello se i tuoi figli potessero dire di te quanto Santa Teresina del bambin Gesù scrisse di suo padre quando lo vedeva raccolto in preghiera: “Non aveva che da guardarlo per sapere come pregano i santi” (Storia di un’anima, 63).
Perché i tuoi figli vedano sempre in te quello che Santa Teresina vedeva in suo padre ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo