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Gentile Padre Angelo,
ho conosciuto per caso il vostro sito e desidererei avere dei chiarimenti su un libro che ho letto “la potenza della lode” scritta dal pastore protestante Merlin. R.C.
Premetto che io sono cristiano cattolico praticante e conosco le differenze dottrinali fra cattolici e protestanti tuttavia ho trovato la logica di questo libro molto curiosa vorrei porle alcuni quesiti in merito:
1) il modo di dialogare con Dio che insegna l’autore ciò è: non assillarci col chiedere che Dio risolva una data situazione, talvolta anche grave, ma piuttosto ringraziare e lodare Dio per ogni cosa nella convinzione che per quanto grave sia una situazione Dio la permette per la realizzazione del piano che ha per ogni uomo e che solo lui conosce è una logica che va bene anche per i cattolici o solo per i protestanti?
2) So che fra cattolici e protestanti ci sono differenze ma essendo entrambi cristiani abbiamo i medesimi vangeli e mi è venuto un dubbio: questo modo di pregare Dio potrebbe in un certo senso essere in contrasto con ciò che Gesù stesso afferma e nel vangelo “chiedete e vi sarà dato”?
Padre Angelo per evitare fraintendimenti, le scrivo un esempio di fantasia per esemplificazione: ipotizziamo che una coppia cristiana abbia una figlia adolescente che conduce una vita disordinata ( discoteche alcool droga ecc..) e i genitori pregassero per la sua conversione è corretto pregare con la logica del: “ Signore ti ringrazio e ti lodo per la vita sregolata di nostra figlia perché se permetti questo lo fai per il suo bene ecc..” come suggerisce l’autore o è più corretto pregare con la logica del “Signore ti chiediamo la conversione di nostra figlia ecc..”
Padre Angelo a me sembra che il concetto di preghiera secondo l’autore sia in un certo senso “passivo” mentre mi sembra che Gesù nel vangelo segni un concetto di preghiera più “attivo” nei libri di Santi che ho letto anche di quelli che hanno rivelazioni mistiche non mi sembra che si faccia cenno a questo modo di pregare.
So che il testo “la potenza della lode” è famoso ma in un certo senso non è contrario al modo in cui Gesù ci insegna a pregare?
La ringrazio anticipatamente per le sue risposte.


Carissimo,
1. la Sacra Scrittura non ci presenta solo la preghiera di lode, ma anche quella di adorazione, di supplica di espiazione dei peccati e di domanda.
Quattro sono dunque i fini della preghiera: adorazione, ringraziamento o lode, espiazione dei peccati e implorazione di grazie.

2. Come ci si arriva col buon senso, quando si offende una persona e tanto più Dio, la prima cosa da fare è chiedere perdono e non già lodarlo perché il Signore tanto ne trarrà del bene.
Questo semmai lo si farà dopo: dopo aver chiesto perdono e averlo chiesto è più e più volte anche andando a confessasi, infine si loderà il Signore per la sua misericordia.
Ma non lo si loderà mai perché l’abbiamo offeso e crocifisso.

3. Nelle affermazioni che mi hai riportato si può vedere il limite di alcuni protestanti.
Partendo dal criterio della libera interpretazione della Scrittura non di rado vanno fuori strada e non si lasciano correggere da nessuno.
Mentre Cristo ha dato a Pietro e ai suoi successori il compito di confermare nella fede e cioè di garantire che si cammina nella verità: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).

4. Ecco vari passi della Scrittura dove viene menzionata la necessità di pregare anche con l’adorazione, la supplica di perdono e la richiesta di grazie.
Circa l’adorazione Gesù ha ribadito quanto già detto in Dt 6,13: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto” (Mt 4,10).
Ha detto anche: “Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità” (Gv 4,24).
Nel Nuovo Testamento l’adorazione si rivolge anche a Cristo: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nel cielo, sulla terra e sotto terra” (Fil 2,19).

5. Ecco alcune testimonianze bibliche: i Magi “entrati nella casa, videro il bambino, con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono” (Mt 2,11).
Il cieco nato “si prostrò innanzi” ai piedi di Gesù che l’aveva guarito e gli aveva rivelato di essere il Figlio dell’uomo (Gv 9,38).
Nella trasfigurazione “i discepoli caddero con la faccia a terra” (Mt 17,6).
Al mattino della risurrezione, alla vista di Gesù “Maria di Magdala e l’altra Maria… avvicinatesi gli presero i piedi e lo adorarono” (Mt 28,9).
Così pure nell’Apocalisse: “I ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a colui che siede sul trono e adoravano colui che vive nei secoli del secoli e gettavano le loro corone davanti al trono” (Ap 4,10)”.

6. A proposito della preghiera di perdono dei peccati o di espiazione molti Salmi sono proprio suppliche di richiesta di perdono e di purificazione.
Si pensi solo a Davide che nel salmo Miserere dice: “Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato…
Il mio peccato mi sta sempre dinnanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato” (Sal 51,1-6).
Nel Vangelo il pubblicano inizia la sua preghiera dicendo: “Abbi pietà di me peccatore” (Lc 18,13). E Gesù loda la preghiera del pubblicano a differenza di quella del fariseo che diceva solo “Ti ringrazio Signore…”.
Davanti a Dio il minimo che dobbiamo fare è riconoscersi peccatori e domandare perdono.

7. Per la preghiera di domanda Gesù stesso dice: “Padre, se è possibile, passi da me questo calice!” (Mt 26,39).
Inoltre Gesù chiede di domandare grazie e favori a Dio.
Parla con parabole “sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi” (Lc 18,1). Si pensi alla parabola della vedova che importuna il giudice disonesto (Lc 18,2-5) e all’amico che sveglia un’intera famiglia per farsi imprestare tre pani (cfr. Lc 11,5-8).
Quest’ultima parabola si conclude con una pressante raccomandazione: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto… E se voi che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Lc 11,9-10.13).

8. Pertanto è doveroso lodare e ringraziare, ma è altrettanto doveroso adorare, domandare perdono e chiedere aiuto.
Così ci ha comandato il Signore.

Ti ricordo nella preghiera (di richiesta di benedizioni e di grazie) e ti benedico.
Padre Angelo