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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo, mi sono fidanzato da poco per la prima volta nella mia vita.
Ovviamente ho intenzione di vivere nella volontà di Dio e quindi di vivere nella castità. Lei è d’accordo e intente rispettate tutte le mie scelte di fede.
È capitato in questi giorni però di dormire insieme nello stesso letto, senza avere alcun tipo di rapporto sessuale, ovviamente. Domandandomi se questo ci fosse lecito sono andato a leggere alcune tue risposte riguardo argomenti simili. La mia domanda è questa: sono in grazia di Dio? Posso fare la Comunione?
Per il resto credo di aver capito i motivi per cui questa è una pratica da evitare. Ti ringrazio molto.
Giovanni
Risposta del sacerdote
Caro Giovanni,
1. dormire nello stesso letto indubbiamente può fornire un’occasione di peccato.
Ma non è detto che necessariamente vi si cada. Questo è stato proprio il tuo caso.
2. Tuttavia rimane sempre un’occasione prossima di peccato perché da un momento all’altro per i più svariati motivi si può cedere.
La mia esperienza pastorale lo conferma ampiamente.
Quante coppie si sentivano sicure e invece sono cadute.
In alcuni casi lasciando incinta la ragazza, andando poi a convivere per accogliere il bambino in attesa del matrimonio. E, diversamente che il matrimonio, ne è seguita una separazione, con tutto lo strascico di sofferenze per la coppia, per i parenti e soprattutto per il bambino.
Pertanto mettersi in occasione prossima di peccato, è già peccaminoso.
3. Ma c’è anche un altro aspetto da considerare: la testimonianza cristiana.
Per quanto una coppia dica che pur dormendo insieme ha conservato la castità, gli altri non sono tenuti a crederlo.
Anzi, pensano quello che comunemente si pensa secondo la giurisprudenza ecclesiastica: per una coppia sposata che abbia passato una notte insieme si presume che il matrimonio sia consumato, a meno che non si dimostri diversamente.
4. Oggi in modo particolare le coppie cristiane sono chiamate a dare testimonianza.
Valgono in modo particolare per voi le parole che Dio ha detto per bocca di Paolo: “Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa.
In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita” (Fil 2,14-16).
Per le domande specifiche che mi hai fatto, devi valutare questo elemento.
5. Abbracciate la legge di Dio con grande amore.
Nessuno come lui desidera che il vostro amore cresca e si fortifichi.
La via che vi indica è quella della castità, definita dal magistero della Chiesa come “energia spirituale che libera l’amore umano dall’egoismo e dall’aggressività” (Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 33).
La castità protegge e conserva l’amore perché non lo contamina e lo fa diventare sempre più puro.
6. È utile meditare sulle parole brevi, ma piene di significato, che il Catechismo della Chiesa Cattolica riserva ai fidanzati.
Ecco che cosa dice: “I fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l’un l’altro da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie dell’amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella castità” (CCC 1350).
7. Intanto ringraziate il Signore per la bella esperienza del fidanzamento.
A questo proposito è bello riportare alcune espressioni del grande Sant’Ambrogio: “È un conforto in questa vita avere una persona cui aprire il proprio cuore, confidare i propri segreti, affidare gli intimi pensieri del proprio animo, così da poter contare su un uomo fedele che nella prosperità si rallegri con te, condivida il tuo dolore, nelle persecuzioni ti incoraggi (…).
Che cos’è l’amico se non uno che ricambia il tuo amore, un essere al quale legare e stringere e unire così intimamente l’animo tuo da volere diventare con lui una sola persona; uno al quale affidarti come a un altro te stesso, da parte del quale non temere nulla e nulla di disonesto pretendere per il tuo tornaconto?
L’amicizia non frutta denaro, ma è piena di dignità e attrattiva.
L’amicizia, infatti, è una virtù, non un guadagno, perché non nasce dal denaro, ma dalla simpatia; non è messa all’incanto per il migliore offerente, ma sorge da una gara di affetto”.
Con l’augurio che per voi sia sempre così, vi benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo