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Quesito

Caro Padre Angelo,
Sono un ragazzo di 2.. anni e da circa un anno e mezzo vivo un esperienza totalmente infernale. Lei mi dirà: perchè infernale? e le spiegherò subito tutto.
Circa un anno e mezzo fa mi trovavo nella città universitaria in cui studio e rimanendo da solo in casa mi sono lasciato travolgere dalla pornografia continua. Passavo pomeriggi interi dinnanzi a questi video e non studiavo per niente interi pomeriggi. Successivamente la mia depravazione è diventata ancora peggiore sfociando nell’ omosessualità, prima seguita in questi siti pornografici e poi provata dal vivo saltuariamente con dei ragazzi escort. Tutto ciò mi ha svuotato completamente come persona, come studente e soprattutto come cristiano. Inoltre nel frattempo ero fidanzato con la ragazza con cui sono attualmente fidanzato.  Durante le superiori ero un fervente praticante, facevo catechismo ai bambini, andavo a messa spesso, leggevo spesso il vangelo, nei venerdì di quaresima addirittura praticavo dei digiuni accompagnati con la preghiera, la messa e la via crucis per sentirmi più vicino al Signore e per offrire dei sacrifici in riparazione dei miei peccati, anche se i miei peccati a quei tempi erano veramente sciocchezze adolescenziali rispetto a quelli di quest’ ultimo anno e mezzo. Si figuri che ogni volta che mi prendevano in giro per la mia fede leggevo per confortarmi il paso delle beatitudini e mi mettevo a piangere dalla gioia. Perchè il Signore ha permesso che cadessi nelle grinfie del demonio, perchè ancora oggi dopo essermi pentito e confessato penso comunque che andrò all’inferno per il male commesso. Ho confessato ad un sacerdote i miei peccati ma parlando solamente di atti impuri e non nello specifico, va bene lo stesso? Sono veramente molto pentito ma non riesco ad assaporare questo perdono divino. Prego spesso con la coroncina della divina misericordia e tra i raggi che escono dal cuore di Cristo trovo un pò di conforto ma non il perdono totale. cosa posso fare per ripartire da capo? in cosa posso trovare gioia e forza di andare avanti? ogni volta che guardo gli occhi della mia ragazza il mio peccato mi sta dinnanzi perchè la amo e non so perchè le ho fatto alle spalle questo male. Dovrei dirle tutto? E se poi la perdo per sempre?   ormai ogni giorno vado avanti con la paura. Paura che Dio non mi ha perdonato. Paura che Gesù nell’ ultimo giorno della mia vita e dinnanzi a lui possa provare sdegno per me poiché li dicevo di amarlo e poi l’ ho tradito con la lussuria. Paura di un suo castigo. Paura di essere ormai tra le grinfie del Demonio e non poterne uscire.  Paura di avere una macchia che mi resterà per sempre nel mio curriculum da cristiano. Mi sento come possedere  un libretto universitario pieno di 28 e 30 con una pagina di "nn idoneo" e che Cristo ne terrà sempre conto nella media finale. La prego di darmi una risposta. E le chiedo di ricordarsi di me durante la messa e maggiormente nel momento in cui innalza l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.
Suo fratello in Cristo
A.


Risposta del sacerdote

Carissimo A.,
1. la prima cosa che devi fare è un’umile e completa confessione dei tuoi peccati.
Quello che hai accusato è solo una parte. Il sacerdote non può aver capito il baratro in cui sei cascato.
Devi dunque dire con tutta umiltà che hai cercato siti pornografici e sei caduto in atti di omosessualità con escort.

2. Ti chiedi come mai il Signore abbia permesso questo.
Quello che ti è capitato non può non far riflettere.
L’occasione fa l’uomo ladro. Chi si crede perfettamente onesto, dinanzi all’occasione del peccato, può cadere e può innescare dentro di sé un meccanismo che pensava esistere solo negli altri.
Così è successo anche per te, cadendo nel peccato impuro contro natura, anzi andando anche a comprarlo!
Il Signore ha permesso che toccassi il fondo, quel fondo che pensavi neanche esistesse nella tua vita.
È una lezione per te, che, nonostante questi fatti, non sei diventato omosessuale e conservi, grazie a Dio, la tua ragazza.
Ma quanti diventano omosessuali perché cadono nella pornografia oppure perché vengono adescati.
Il rispetto che tutti dobbiamo avere verso le persone omosessuali, non toglie loro però questo fondo di desolazione. Molti lo avvertono, lo sentoono come un inferno, come una macchia terribile, difficile da estinguere.
Nessuna legge contro l’omofobia può eliminare questo.

3. Ti senti questo peccato sempre dinanzi.
È così e non può non essere così.
È l’esperienza descrittaci da Davide, il quale, mosso dallo Spirito Santo, nel Salmo Miserere dice: “il mio peccato mi sta sempre dinanzi” (Sal 51,5).
Gli stava dinanzi non per portarlo alla disperazione, ma per tenerlo umile, per sentirsi graziato dalla misericordia del Signore, per non essere sollecito a condannare gli altri.
Secondo san Tommaso i nostri peccati ci saranno sempre dinanzi anche in Paradiso: non per umiliarci davanti agli altri o per causare sconcerto, ma per lodare la Divina Misericordia. Così tutti potranno dire eternamente: “Guarda che miracolo, che opera prodigiosa il Signore è riuscito a tirare fuori da uno che era caduto nel baratro!”.

4. Non devi dunque equiparare la consapevolezza del peccato e la vergogna che ti porti dentro con una sentenza di condanna.
Adesso ti manca la confessione completa del peccato.
Fatta la confessione, dovrai essere certo che il Signore ti avrà lavato tutto e abiterà dentro di te come in un tabernacolo.
Poi riprenderai la tua vita sacramentale, la tua vita di unione con Dio, scandita dalla preghiera e dalla vigilanza dalle occasioni di peccato.
Non è necessario che tu dica alla tua ragazza quello che ti è successo. Non ha bisogno di saperlo. Per questo di dico: non dirle nulla.
Ma se ti capitasse di andare su certi argomenti, dì pure che per il prurito di assecondare le tentazioni possono venire fuori inclinazioni cattive e uno potrebbe trovarsi a fare quello che precedentemente detestava.

5. Vorrei dirti un’ultima cosa. Te la do come consiglio.
Nessuno ti può proibire di fare penitenza per il peccato commesso, anche se debitamente confessato e perdonato.
Perché, oltre alle altre preghiere quotidiane – tra le quali ti raccomando il santo Rosario – , non recitare ogni giorno il salmo 51?
Oppure recitarlo per un mese intero? Oppure per una quaresima, o per un anno?
So di alcune persone che recitano i Salmi penitenziali tutti i giorni.
Io non ti dico di fare questo. Ma perché non recitarne uno e per qualche tempo?
Il Signore ti purificherebbe ulteriormente, come implorava Davide nel Miserere: “Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro” (Sal 51,4).

6. Mi chiedi di ricordarti durante la Messa: “le chiedo di ricordarsi di me durante la messa e maggiormente nel momento in cui innalza l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”.
Te lo prometto.
Già questa sera lo farò durante le due consacrazioni, durante la dossologia (Per Cristo con Cristo..) e all’approssimarsi della S. Comunione quando dirò: “Ecco l’Agnello di Dio”.
Il sangue dell’Agnello, di Gesù benedetto, Salvatore e Redentore nostro, ti lavi, ti purifichi, ti santifichi, ti unisca al Signore e a tutti gli abitanti del Paradiso perché tu possa fin d’ora godere di quella gioia che il Signore ha assicurato quando ha detto: “vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).

Ti benedico e spiritualmente ti abbraccio, come segno dell’abbraccio con cui ti avvolge il Padre Celeste e con cui ti avvolge anche la tua santissima Madre Maria. Sei sempre, nonostante tutto, suo figlio amatissimo.
Padre Angelo