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Quesito

Caro padre Angelo,
sono un ragazzo di 15 anni e mi sento chiamato a servire il Signore diventando sacerdote, ma mi vergogno a dirlo ai miei.
Cosa devo fare?
GRAZIE DIO TI BENEDICA.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. Sono molto contento che il Signore ti stia chiamando a servirlo.
Non potevi ricevere grazia più grande.
Proprio oggi noi domenicani celebriamo la festa di tutti i santi domenicani.
In questa festa il Signore nel Vangelo della Messa ci ha fatto sentire queste sue parole: “Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi»” (Mc 10,28-31).
Il Signore mantiene le sue promesse e le mantiene con la fedeltà che gli è propria.
Dunque non ti poteva capitare una fortuna più grande: 100 volte tanto in tutto nella vita presente e in eredità la vita eterna.

2. A scanso di equivoci, la realtà più grande che ti verrà data cento volte tanto nella vita presente è l’amicizia e l’intimità con Gesù, col quale sarai chiamato ad essere una cosa sola.
Ti immagino – soprattutto nei giorni del Seminario – raccolto in preghiera, con il Signore che ti sta accanto e che ricolma la tua anima della grazia santificante. In quei momenti avvertirai che la tua mente viene riempita di tanti lumi che ti verranno direttamente dal cielo e che nello stesso riempiranno il tuo cuore di fuoco e di amore. E ti sentirai trasportato verso gli uomini per portare loro Gesù e renderli partecipi di quello che vivrai.
È l’esperienza che fanno tanti seminaristi, che ho fatto anch’io a suo tempo e che tuttora sperimento.

3. Nella sua promessa il Signore parla anche di persecuzioni.
Non spaventarti per queste. Serviranno a rendere più grande, più forte e più meritoria la tua dedizione al Signore e anche la tua opera di pastore.
Anche in questo devi essere persuaso di quanto afferma san Paolo: “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1 Cor 10,13).
4. Vengo adesso a rispondere alla domanda precisa che mi hai posto.
Dal momento che per ora non entrerai in Seminario (ci vorrà ancora qualche anno), penso che sia cosa buona non mettere il carro davanti ai buoi.
Vedrai che a suo tempo il Signore farà maturare le cose e disporrà tutto nella maniera più bella.
Io ti direi di non dire nulla, per ora, non solo ai tuoi genitori, ma neanche ai tuoi compagni.
È sufficiente che lo sappia il tuo confessore per poterti dirigere bene.

Ti ringrazio se mi terrai informato sull’evolversi della tua vocazione.
Ti assicuro la mia preghiera perché il Signore ti confermi sempre più nella sua chiamata e ti benedico.
Padre Angelo