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Quesito

Caro Padre Angelo,
Sono un neoconvertito alla fede cattolica. Dopo molti anni di lontananza da Dio nel peccato ed un percorso di conversione al Signore, da pochi mesi ho compiuto la mia professione pubblica di fede entrando così nella Chiesa. Purtroppo però ci sono alcuni problemi che non ho ancora risolto. Mia moglie ed io siamo sposati solo civilmente e io ho confessato questo nel Sacramento della Penitenza; il sacerdote mi ha assolto perché ho manifestato la seria volontà di sposarmi religiosamente quanto prima, accordandomi con il mio parroco. Mia moglie era d’accordo, ma da qualche tempo ha cambiato idea. Dice che è solo una mia fissazione da fanatico, che col Signore è ugualmente valido il matrimonio civile, che lo faccio solo per mettermi a posto la coscienza. Io le ho spiegato che il matrimonio in Chiesa è un Sacramento, qualcosa di prezioso e di unico, perché stabilito da Dio, ma invano. Che cosa devo fare? Nel frattempo sono assalito da sensi di colpa per non essermi sposato subito in chiesa; e ho un dubbio: posso partecipare ugualmente ai sacramenti, anche nel caso lei non volesse per nulla sposarmi?
Un abbraccio fraterno in Cristo
A.


Risposta del sacerdote

Carissimo A.,
1. mi felicito vivamente con te per la tua neoconversione.
Posso immaginare la gioia e la luce che avverti dentro di te.
In particolare penso alla dilatazione del tuo cuore, per aver scoperto una Presenza che vi si è introdotta, che lo occupa tutto e lo sazia.
Mi auguro che quello che hai provato tu lo stia cominciando a provare anche tua moglie.
 
2. Mi dici che hai compiuto un atto di professione di fede pubblica.
È un impegno molto grande nei confronti della comunità che subito ti ha accolto con gioia, come dono e come fratello in Cristo.

3. Mi parli però anche di un’assoluzione che il parroco ti ha dato nel sacramento della Penitenza prima della regolarizzazione del tuo matrimonio.
Ebbene, il parroco ti poteva assolvere solo se promettevi di vivere in perfetta castità fino al matrimonio.
In questo caso puoi fare la Santa Comunione solo dove non sei conosciuto come sposato solo civilmente per non creare scandalo e confusione tra i fedeli.
Penso che il parroco ti abbia detto tutto questo.

4. Ma adesso vengo all’obiezione di tua moglie la quale dice che davanti al Signore è ugualmente valido il matrimonio civile.
Ebbene, per chi non è battezzato e per chi non conosce il Signore, sì, è così. È valido perché il matrimonio è un’istituzione naturale voluta da Dio fin dall’alba della creazione.
Ma il matrimonio cristiano è un sacramento istituto da Gesù Cristo.
Se per dei battezzati fosse valido il matrimonio civile perché Gesù avrebbe istituito il sacramento? Non sarebbe un sacramento inutile?

5. Ma non è così.
Sappiamo che i sacramenti sono celebrazioni attraverso le quali Cristo si rende presente e comunica la sua grazia.
Comunica cioè un’infusione di vita e di forza divina e soprannaturale perché i coniugi si possano amare santamente, e cioè con il cuore stesso di Cristo, volendosi l’un l’altro non soltanto un bene qualunque, ma il bene più grande in assoluto, che è Cristo stesso, vita della loro vita.

6. Di qui emerge già una prima differenza tra il matrimonio civile valido per due non battezzati e il matrimonio sacramento.
I primi compiono un’azione molto bella, ma che non è accompagnata dalla grazia sacramentale.
Nei secondi c’è un dono, un aiuto e soprattutto una presenza.
Il Concilio Vaticano II dice che “per far fede costantemente agli impegni di questa vocazione cristiana si richiede una virtù fuori dal comune” (Gaudium et spes 49).
Ebbene, questa virtù fuori dal comune viene assicurata dalla grazia del Sacramento che li accompagna.

6. Ma in che cosa consiste la grazia del Sacramento del matrimonio?
Eccone i contenuti:
Primo, i coniugi con la grazia sacramentale “vengono corroborati e quasi consacrati” (GS 48) al fine di vivere l’amore sponsale in modo nuovo: rendere visibile con il loro comportamento l’amore di Dio per l’uomo e di Cristo per la Chiesa.
E così “si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale” (LG 11).
In questo modo tutta la vita coniugale diventa una preparazione, o meglio, una pregustazione di altre nozze: quelle che ognuno di noi è chiamato a celebrare con l’Agnello (Ap 19,7.9).

Secondo, vi è la grazia e la benedizione della prole, che neanche il peccato riuscì a cancellare.
Insieme con questa i coniugi “in maniera efficace sono condotti a Dio e sono aiutati e rafforzati nello svolgimento della sublime missione di padre e di madre” (GS 48).

Terzo, vi è quella benedizione o grazia del sacramento per la quale “come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto d’amore e di fedeltà, così, ora, il Salvatore degli uomini e sposo della Chiesa viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del matrimonio” (GS 48).
E così gli sposi cristiani “aprono a sé i tesori della grazia sacramentale, ove attingere le forze soprannaturali occorrenti ad adempiere le proprie parti ed i propri doveri fedelmente, santamente, con perseveranza fino alla morte” (Casti Connubii  42).

Quarto “il Sacramento conferisce il diritto all’aiuto attuale della grazia ogni qualvolta ne abbiano bisogno per adempiere agli obblighi di questo stato” (Casti Connubii 43).

Quinto, vi è infine quella grazia per la quale Cristo “rimane con loro perché, come Egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per lei, così anche i coniugi possano amarsi l’un l’altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione” (GS 48).

7. Ecco dunque perché il matrimonio sacramento non è la stessa cosa che il matrimonio civile.
In una parola: c’è una benedizione particolare che accompagna gli sposi e la famiglia che hanno formato.
Essere privi di questa benedizione è un lasciarsi troppo esporre alle insidie del nostro avversario che fa di tutto per portare alla rovina la famiglia.

8. In questo momento voi non siete sposati davanti a Dio e potreste benissimo lasciarvi e celebrare il sacramento con un’altra persona.
Anche per questo sigillate il vostro amore in Cristo. Perché il vostro amore diventa più saldo, più protetto e più efficace nei confronti dei figli.

Ti saluto.
Assicuro una preghiera particolare per te e per tua moglie.
Vi benedico.
Padre Angelo