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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono un diacono permanente, sposato dal …, con un figlio di …. anni. Nei 1989 ho intrapreso insieme con mia moglie e mio figlio il cammino in un movimento ecclesiale, impegnato attivamente insieme a mia moglie in parrocchia.
Il mio cruccio è che da circa 4 anni mio figlio non frequenta più la parrocchia e non partecipa nemmeno alla Santa Messa.
Mi chiedo dove ho sbagliato per ottenere questa reazione da parte di mio figlio? che cosa posso fare oltre che pregare, perchè mio figlio ritorni a frequentare e partecipare alla S. Messa? Ti auguro una felice Epifania.
B.
Risposta del sacerdote
Carissimo B.,
1. Posso capire quanto sia doloroso per te, che sei un diacono permanente, vedere un figlio che si distacca dalla Chiesa.
Penso che ne possa risentire anche il tuo stesso ministero.
Il Signore ti fa vedere quante prove dolorose risparmia a preti della Chiesa cattolica che vivono il celibato.
Se fossero sposati con figli, e i figli smettessero di andare in Chiesa, con quale autorevolezza potrebbero parlare ai figli degli altri che vivono la stessa situazione che vivi tu?
2. Per me è difficile dare delle indicazioni particolareggiate per far tornare tuo figlio alla pratica religiosa. Bisognerebbe esaminare le circostanze che lo hanno portato ad allontanarsi.
Può darsi che da parte vostra non ci sia nulla da eccepire, o che il cammino in quel movimento ecclesiale non fosse per lui, oppure che sia entrato in un travaglio spirituale o in un travaglio morale.
A questo punto è necessario che voi lavoriate nel segreto attraverso la preghiera e i sacrifici.
A proposito della preghiera metto al primo posto il far celebrare delle Messe per lui, e poi partecipare alla Messa offrendo il sacrificio di Cristo anzitutto per il ritorno del figlio alla Chiesa e fare la santa Comunione per la sua conversione.
Sono importanti anche i sacrifici, le piccole rinunce.
Nell’enciclica Mystici Corporis si legge: “Mistero certamente tremendo né mai sufficientemente meditato, come cioè la salvezza di molti dipenda dalle preghiere e dalle volontarie mortificazioni a questo scopo intraprese dalle membra del mistico corpo di Gesù Cristo” (MC 42).
Santa Teresina del bambino Gesù, dottore della chiesa, scrive: “preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso” (Storia di un’anima, 315).
Padre Pio da Pietrelcina diceva che le anime non vengono regalate a nessuno, ma si pagano tutte con la medesima moneta con la quale le ha comperate nostro Signore.
Ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella S. Messa.
Chiedo anche ai nostri visitatori e amici di fare la stessa cosa.
Intanto benedico te, tua moglie e tuo figlio.
Padre Angelo