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Quesito
salve Padre Angelo,
sono un adolescente e vivo la mia sessualità in maniera abbastanza pura. Ma purtroppo ogni tanto non riesco a resistere alla tentazione e compio atti impuri da solo.
Adesso le chiedo come potrei eliminare definitivamente questo mio modo di fare? Infatti il mio corpo è tempio dello Spirito Santo e non desidero altro che glorificare Dio anche nel mio corpo.
Se gentilmente mi potesse indicare qualche esercizio spirituale, qualche preghiera….non so….
Le faccio i miei più sentiti saluti
Risposta del sacerdote
Carissimo
mi compiaccio anzitutto per la parte più bella del tuo scritto: vuoi che il tuo corpo sia tempio dello Spirito Santo e che non desideri altro che glorificare Dio nel tuo corpo.
Come saprai, queste parole sono tratte dalla prima lettera ai Corinti, dove San Paolo, tra l’altro, dice ancora: “Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore e il Signore è per il corpo. (…). Non sapete che il vostro corpo e tempio dello Spirito Santo che abita in voi, che è dato da Dio e che non appartenete a voi stessi? Glorificate dunque Dio nel nostro corpo” (1 Cor 6,12-20).
1. La prima cosa da fare per conservarti puro ed essere abitazione di Dio consiste proprio nel tenere la tua mente popolata da pensieri alti.
Devi avere la consapevolezza che il tuo corpo, prima di essere tuo, è Suo, e che non puoi fare delle cose Sue quello che è contrario alla sua volontà.
2. Inoltre devi avere la consapevolezza che il corpo non ti è stato dato per l’impudicizia (che è sinonimo di masturbazione), ma per il Signore: perché il Signore vi abiti sempre di più e possa essere uno strumento di glorificazione permanente di Dio: E questo nei pensieri, nelle letture, nelle parole, nelle azioni, nei sentimenti…
3. Tu sai ormai quale sia il prezzo di queste cadute: perdi la presenza personale di Dio dal tuo cuore, dal tuo corpo, ti senti uno straccio e stai male.
E sai anche che ritrovi la tua dignità solo con la confessione sacramentale.
Allora ti direi di prendere come determinazione per la tua vita di confessarti spesso: almeno ogni 15 giorni. Meglio ancora se ogni settimana. Andrai dal medesimo confessore (per quanto possibile), nell’ora in cui con certezza lo trovi senza aspettare molto e senza fargli perdere tempo.
Tu digli che per la tua vita spirituale vorresti confessarti spesso, tutte le settimane. Chiedigli se è disposto ad ascoltarti.
Nella confessione sarai breve, senza inutili lungaggini. In 30 secondi, un minuto, dirai tutto (io mi confesso ogni settimana e ti dico che la mia accusa dura pochissimo). Solo qualche volta se hai qualche problema puoi fare domande, intrattenerti maggiormente. Ma per quanto riguarda l’accusa, sii breve.
Se ti dovesse capitare ancora di cadere in questo peccato, lo accuserai per primo. E dirai: ho commesso atti impuri da solo. Il sacerdote capisce tutto.
Confessandoti ogni settimana dirai anche: atti impuri da solo una volta, due volte… (Scusami se scendo in queste determinazioni; ma è solo così che sarai preciso e in pace con Dio e con te stesso).
4. Sarei contento se la confessione settimana diventasse fedele compagna di viaggio per tutta la tua vita.
Forse che per il tuo corpo non provvedi a fare il bagno almeno una volta la settimana? Ma adesso, che siamo d’estate, lo fai anche tutti i giorni.
Dopo che si è buttato via il sudore si sta meglio, la pelle respira. Così anche dopo la confessione: stiamo sempre bene.
5. Mi chiedi anche qualche esercizio spirituale.
Te ne darei due.
Il primo: fare ogni giorno un particolare atto di carità, e cioè di amore per Dio: può essere un servizio in casa, l’alzarsi prontamente dal letto senza farsi chiamare due volte (e farlo per amore di Dio), fare qualche piccolo fioretto o mortificazione per la conversione dei peccatori (la Madonna a Fatima ha detto che molti scendono all’inferno perché non c’è chi preghi e faccia sacrifici per loro).
Dal momento che la masturbazione è egoismo allo stato puro, come qualcuno ha detto, la si vince proprio aprendo il proprio animo in senso contrario, e cioè all’amore, al dono, al sacrificio. E questo in atteggiamento permanente.
E proprio da questi atti deriva una grande gioia. Gesù ha detto che “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At 20,35). È tutto il contrario di quello che succede dopo essere caduti negli atti impuri.
6. Il secondo esercizio spirituale consiste nella preghiera.
Ti chiederei di recitare il santo Rosario tutti i giorni per domandare alla beata Vergine il dono della purezza per te e per tanti altri giovani.
Non ti dovrebbe costare direi il Rosario. La Madonna a Fatima ha chiesto di dirlo tutti i giorni. La Madonna sa ciò di cui abbiamo bisogno.
Tra l’altro, dopo il Rosario, si sperimenta una grande pace. Sembra che il nemico si sia allontanato. Ed è proprio così.
La preghiera che ti suggerisco è quella del Santo Rosario, che puoi recitare ovunque.
Penso che saprai come si recita il Rosario: mentre la lingua si scioglie nel proferire Padre nostro e Ave Maria, la mente si applica a tre esercizi:
– la ricostruzione dell’evento di salvezza (mistero),
– il ringraziamento per l’evento compiuto da nostro Signore,
– la supplica a Dio in virtù dell’evento compiuto.
In ogni decina, dunque, dopo aver ricostruito la scena ed essere persuaso che il Signore vuole riviverla per te e con te, devi ringraziare il Signore per quanto ha compiuto per la tua liberazione.
E poi devi supplicare il Padre in virtù dei meriti che Cristo ci ha procurato con quell’evento. E tu presenterai questi meriti per essere liberato dall’impurità e per vivere in piena comunione con Lui e con tutto il Cielo.
7. Ma c’è un’altra preghiera che ti suggerisco. È la preghiera di san Bernardo, il Memorare.
Madre Teresa di Calcutta, quando voleva qualche grazia, la recitata per nove volte di seguito per nove giorni consecutivi.
Ti chiederei di fare questa novena per la prossima festa dell’Assunta.
La novena la comincerai mercoledì prossimo: 6 agosto.
Ti trascrivo la preghiera, che è molto bella e puoi recitare anche per qualsiasi altra intenzione.
Eccola:
Ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai inteso dire al mondo che alcuno, ricorrendo alla Vostra protezione, implorando il Vostro aiuto e chiedendo il Vostro patrocinio, sia stato da Voi abbandonato.
Animato anch’io da tale confidenza a Voi ricorro, o Madre, Vergine delle vergini; a Voi vengo, peccatore pentito, prostrato ai Vostri piedi a domandare pietà.
Non vogliate, o Madre del Verbo, disprezzare le mie suppliche, ma benigna ascoltatemi ed esauditemi. Amen.
8. Adesso scendo per la celebrazione della Messa.
Ti ricorderò al Signore e alla beata Vergine perché ti concedano di essere puro e di godere per mezzo della purezza di qualsiasi altro bene. Si legge nella Scrittura: “Tutti gli altri beni mi sono venuti per mezzo di essa” (Sap 7,11).
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo