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Padre Angelo,
ho moglie e quattro figlie, di cui una minorenne. Ho i sacramenti cattolici tranne quello del matrimonio, essendoci sposati io e mia moglie con rito evangelico. Le mie figlie non hanno nessun sacramento cattolico.
Sono stato insieme a mia moglie 38 anni nel mondo evangelico, abbiamo fatto anche lo “sbattezzo”. Io ho svolto anche l’attività di pastore.
Sono stato toccato dalla grazia e mi sono reso conto degli errori commessi, ne ho fatto ammenda davanti al vescovo e sono stato riammesso alla comunione della Chiesa Cattolica.
Purtroppo soltanto io, il resto della famiglia non mi ha seguito. Mi considerano una persona che si trova nell’errore, ho perso il loro rispetto e la loro stima. Non ho più contatti fisici con mia moglie da almeno otto/nove mesi, i nostri dialoghi sono ridotti al minimo indispensabile. Lo scorso natale volevo portare mia figlia (ha 16 anni) a messa, ebbene si sono messe a piangere, ho deciso di rinunciare.
La situazione ha fatto venir fuori cose che prima erano nascoste, o comunque se prima si passava sopra ad alcuni difetti reciproci, oggi non più.
Loro non seguono più neanche gli evangelici, e tirano avanti spiritualmente in una sorta di faidaté.
Io prego, ma finora non ho visto nessun miglioramento nella famiglia, e sono combattuto tra il mettere muro contro muro ed esercitare la mia autorità di padre, ma poi penso che alla fin fine la colpa di tutto ciò è mia, e me la posso prendere solo con me, e allora mi calmo.
So che non è facile, ma avrei tanto bisogno di un consiglio.
Grazie.
Gianni
Caro Gianni,
1. sono contento che il Signore ti abbia aperto il cuore e ti abbia fatto vedere il grave errore commesso in passato.
Certamente hai fatto tutto in buona fede.
Ma adesso hai capito che hai perso troppi beni e hai indotto altri a perderli.
2. Sei stato anche pastore, ma non donavi né potevi donare alle pecorelle i beni preziosissimi della grazia santificante, della remissione dei peccati, della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, del suo sacrificio nella Messa.
Come pastore avrai fatto di tutto per privare i fedeli della presenza e dell’aiuto della Madonna, della comunione con i Santi e con i propri defunti.
Tutto in buona fede, certamente, ma il danno è stato grave.
3. Adesso ti è stato dato un lume che ti permette di renderti conto da che parte veniva tanto furore.
Perché è pur vero che gli evangelici in genere (non tutti) sono accaniti contro la Chiesa cattolica.
Mentre, te ne sarai accorto, la Chiesa cattolica non è accanita nei loro confronti. Si sente ed è la loro madre.
Il loro accanimento mi rimanda all’atteggiamento di San Paolo prima della conversione. Anch’egli era accanito (Gal 1,14).
4. Da quanto mi dici, il tuo ritorno nella Chiesa è stato fatto come si deve alla presenza del Vescovo.
Questa celebrazione pubblica è anche un’umile attestazione davanti alla comunità del tuo errore.
5. Adesso hai da soffrire, soprattutto in casa.
Prendi tutto come forma di riparazione che il Signore ti offre perché tu anche con la sofferenza possa rimediare ai mali fatti – sebbene in buona fede – a tante persone.
Questa riparazione nello stesso tempo sia offerta e supplica perché – dove è stato seminato l’errore – il Signore intervenga moltiplicando la grazia.
6. Mi pare di poter dire che proprio a motivo dell’incomprensione e delle sofferenze familiari stai vivendo un tempo che può essere fertilissimo di grazia per te e per molti.
Santa Teresina del Bambin Gesù ha scritto: “Credo che la sofferenza sola può generare le anime e più che mai le sublimi parole di Gesù mi svelano la loro profondità: «In verità, in verità vi dico, se il chicco di grano caduto a terra non muore, rimane solo, ma se muore dà molto frutto» (Gv 12,24)” (Storia di un’anima 229).
E tu in questo momento sei chiamato a generare molte anime.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo