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Salve Padre Angelo,
volevo chiederle un chiarimento circa il Catechismo della Chiesa Cattolica, in cui si dice che il Signore Gesù “ci ha conosciuti e amati, tutti e ciascuno, durante la sua vita, la sua agonia, e la sua passione, e per ognuno di noi si è offerto.” (Parte Prima, Sezione Seconda, Capitolo Secondo, Articolo Tre, Paragrafo Uno, Numero 478).
In particolare per quanto riguarda il “conoscere”, è davvero possibile affermare che Egli, anche nella sua Umanità, forse per il fatto che era intimamente unita alla sua Divinità e che forse perciò quest’ultima le comunicava la sua scienza divina, conoscesse ogni essere umano di ogni tempo e luogo e lo abbia incommensurabilmente amato?
E che quindi, conoscesse e amasse anche noi attualmente viventi?
O forse il verbo “conoscere” ha un’altra accezione?
Grazie per la risposta, una preghiera reciproca.


Carissimo,
1. è proprio così, come tu hai capito.
Gesù Cristo come uomo e non solo come Dio, in forza dell’unione della sua natura umana con la Persona divina del Verbo, ha avuto nella sua mente la conoscenza che hanno i Santi in paradiso.
Questa conoscenza viene chiamata in gergo teologico “visione beatifica”.

2. Il passo del Catechismo della Chiesa Cattolica al quale tu rimandi dice testualmente: “Gesù ci ha conosciuti e amati, tutti e ciascuno, durante la sua vita, la sua agonia e la sua passione, e per ognuno di noi si è offerto: «Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal 2,20). Ci ha amati tutti con un cuore umano. Per questo motivo, il sacro Cuore di Gesù, trafitto a causa dei nostri peccati e per la nostra salvezza «è considerato il segno e simbolo principale… di quell’infinito amore, col quale il Redentore divino incessantemente ama l’eterno Padre e tutti gli uomini» (Pio XII, Haurietis aquas e Mystici Corporis)” (CCC 478).

3. Quest’affermazione rimanda all’insegnamento di Pio XII espresso in due grandi encicliche, nella Mystici Corporis (1943) e nell’Haurietis aquas (1956)” (CCC 478).

4. Nella Mystici Corporis scrisse: “Questa amantissima conoscenza, con la quale il Divin Redentore ci ha seguiti fin dal primo istante della sua incarnazione, supera ogni capacità della mente umana, giacché per quella visione beatifica di cui godeva fin dal momento in cui fu ricevuto nel seno della Madre divina, Egli ha costantemente e perfettamente presenti tutte le membra del Corpo Mistico e le abbraccia col suo salvifico amore! (…) Nel presepio, nella croce, nella gloria eterna del Padre, Cristo ha presenti a sé tutte le membra della Chiesa in modo molto più chiaro e più amorevole di quello con cui una madre guarda il suo figlio e se lo stringe al seno, e con cui un uomo conosce se stesso” (Mistici Corporis, 76).

5. Nella Haurietis aquas (sul cuore di Gesù) scrisse: “Inoltre il cuore di Cristo è simbolo di quell’ardentissima carità che, infusa nella sua anima, costituisce la preziosa dote della sua volontà umana e i cui atti sono illuminati e diretti da una duplice perfettissima scienza, la beata cioè e l’infusa” (Haurietis aquas, 32).

6. In forza di questa perfettissima conoscenza Gesù leggeva direttamente nei pensieri degli uomini come si evince dai Vangeli: “Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore?” (Mt 9,4), “Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro” (Mt 12,25).

7. Ha avuto una conoscenza circostanziata della sua futura passione: “Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno” (Mt 16,21); “Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà” (Mt 17,22-23).

8. Ha predetto e descritto la distruzione di Gerusalemme: “Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata” (Lc 19,43-44).

9. Ha annunciato la missione e la durata della Chiesa: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,19-20).

10. È stato presentato dal Padre come il dottore e maestro universale: “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!” (Mc 9,7).
Ha detto di se stesso: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

11. Questa perfetta conoscenza con la quale Gesù conosceva tutto, tutti e ciascuno aiuta ad avere con Lui un rapporto personale ancora più intimo.
Nessuno ci ha tanto pensato e tanto amato quanto il Signore.
Gli eravamo presenti in maniera limpida e personale non solo qualche volta, ma sempre, “incessantemente”.
Per questo insieme con San Paolo possiamo dire: “E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20).
Paolo non era materialmente sul Calvario davanti a Cristo quando questi moriva.
Ma era continuamente nella sua mente e nel suo cuore. Lo vedeva, lo amava e offriva la sua vita per lui.

Grazie per avermi attirato su questo argomento.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo