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Carissimo Don Angelo,
per diversi mesi ho fatto una esperienza lavorativa in una città dove non conosco nessuno; certo, ho legato con i colleghi di lavoro ma oltre il rapporto professionale non si può parlare di vera e propria amicizia: sono una persona credente e ovviamente non mi perdo mai la messa domenicale, la preghiera quotidiana e la frequenza ai Sacramenti.
Trovandomi da sola in questa città, dopo il lavoro, ho preso la bella abitudine di fare visita al Santissimo Sacramento ogni giorno, anche perchè la Chiesa era veramente a pochi passi da casa mia.
Ho trascorso tanto tempo in compagnia del Signore e mi piaceva tantissimo. Paradossalmente, mi sentivo più libera in una città diversa perchè andavo dal Signore ogni giorno senza dover dare spiegazioni a nessuno, cosa che purtroppo dovrei fare se andassi qui nella chiesa del mio paese.
Tuttavia, ancora oggi sono piena di domande a cui non riesco a dare risposta: ho Fede ma sono una ragazza sola nel senso che non ho degli affetti, delle amicizie, un fidanzato.
Sono però molto interessata a comprendere la volontà di Dio su di me, questo tema mi è molto caro. Io faccio una vita piuttosto tranquilla, mi divido tra il lavoro, gli studi che nonostante mi costano tanta fatica voglio portare a termine, e la mia vita di Fede, cerco di non perdermi mai un’Adorazione eucaristica o un Rosario recitato in comunità.
Non mi piace il caos e la vita mondana, non sono un tipo da discoteche e cose simili. La mia famiglia d’origine, mia mamma, mia sorella, i miei zii, mi fanno spesso presente che io non sono una persona normale e che va bene essere religiosi ma non come lo sono io.
Ma non riesco a legare in tutta sincerità con persone che pensano solo a divertirsi e non si curano proprio di Dio e che, peggio ancora, vomitano odio contro la Chiesa cattolica. e i sacerdoti. Non sono riuscita nemmeno a legare con qualche gruppo parrocchiale; ci provai anni fa con  Il Rinnovamento dello Spirito Santo ma io non riesco a pregare come fanno loro; mi sono sentita a disagio e ho lasciato dopo qualche mese. Purtroppo il mio carattere è questo, amo la preghiera silenziosa, il raccoglimento.
Ammetto che la solitudine mi piace tuttavia mi chiedo se una ragazza isolata alienata quasi rispetto al mondo, possa realizzare quelle opere necessarie per la salvezza. La Carità non credo sia qualcosa che si possa esercitare e praticare in solitudine, per questo ho dei seri dubbi che la mia monotona e quasi da eremita vita possa essere gradita a Dio il quale ha detto nel Libro della Genesi che “non è bene che l’ uomo sia solo”.
C’è però una preghiera costante che ho rivolto ogni giorno al Signore, davanti al Tabernacolo: “Mio Gesù dammi la grazia di desiderare per la mia vita quello che Tu vuoi”.
Infatti nemmeno io so quello che voglio veramente. E poi, se anche io desiderassi qualcosa, come faccio a capire se il mio desiderio viene da Dio? È come se stessi attraversando da qualche anno un grande deserto alla ricerca di un’oasi, di un ruolo, di un compito da parte del Signore, che dia una svolta, un senso diverso alle mie giornate.
La saluto con tutto l’affetto don Angelo, ringraziandola per la cortese attenzione, lei è sempre nelle mie preghiere insieme a tutto l’Ordine dei Frati predicatori.
Grazie di cuore per tutto quello che fate.


Carissima,
1. Nostro Signore ha detto che nella casa del Padre vi sono molte dimore. Questo vale per la vita futura, ma anche per la vita presente.
Ciò significa che ognuno ha il proprio modo di servire il Signore e di fare del bene nel mondo.

2. Nella città dove dimori per motivo di lavoro non hai particolari amicizie.
In compenso hai scoperto l’amicizia più bella, l’unica che riempie il cuore fino in fondo.
Hai preso la bella abitudine di far visita al Signore una volta che hai terminato il tuo lavoro.
Chi non ha fatto la tua esperienza non può capire quello che passa per il cuore di una persona che ogni giorno, pur adorandolo continuamente nel proprio cuore, lo va a trovare nel Sacramento.
Il Signore non ti rimanda mai a casa a mani vuote.
Inoltre è pur vero quanto la Bibbia di Gerusalemme annota alle parole di San Paolo “Agli non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io” (1 Cor 7,8): “La frase evoca Gn 2,18: “non è bene che l’uomo sia solo”, e sembra contraddirlo. Ma la contraddizione non è che apparente, poiché per il cristiano unito al Cristo e ai suoi fratelli la solitudine di Adamo non esiste più”.
Comprendo pertanto il senso di sazietà interiore che non ti fa sentire il bisogno di altro e di altri.

3. Tua mamma e altre persone che ti vogliono bene ti fanno notare che va bene essere religiosi ma non come lo sei tu.
Tu stessa però avverti di trovarti a disagio con persone che pensano solo a divertirsi, che non si curano affatto di Dio e che, peggio ancora, vomitano odio contro la Chiesa cattolica e i sacerdoti.
Nello stesso tempo riconosci che c’è del vero in quanto ti viene osservato e giustamente ti domandi se la tua vita quasi da eremita possa essere gradita a Dio il quale ha detto nel Libro della Genesi che “non è bene che l’uomo sia solo”.
Che ci sia buona volontà in te per superare questa apparente solitudine lo mostra il fatto che hai guardato alla comunità parrocchiale e anche al Rinnovamento dello Spirito Santo. Ma in ambedue le realtà ti sei sentita a disagio.

4. Sei giovane e sei lontana dalla tua casa e dalla tua comunità cristiana nativa. La situazione in cui attualmente ti trovi non è definitiva.
Io ti direi di fare come faceva il Santo Padre Domenico il quale ogni giorno domandava al Signore la grazia di poterlo amare in maniera sempre più grande.
Sono certo che il Signore risponderà a questa tua quotidiana invocazione e ti darà la possibilità di amarlo ora in quella situazione ora in quell’altra, ora attraverso questo tuo prossimo ora attraverso quell’altro.
Il Signore stesso che ti ha chiamato ad una comunione così profonda con Sé tu aprirà la strada per una comunione più piena e più proficua anche col tuo prossimo.

Ti ringrazio molto per le preghiere che fai per me e per tutto l’Ordine al quale appartengo, quello dei Predicatori.
Contraccambio volentieri con la mia.
Intanto di auguro di progredire sempre più nella vita cristiana e ti benedico.
Padre Angelo