Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei un consulto, visto che sono molto confuso in materia di divorzio e comunione..
Mia cugina è stata sposata per più di 20 anni. Si è separata da suo marito, ora convive con il suo compagno.
Lei è una gran donna di fede, ma non può prendere la comunione. E’ proprio così a tutti gli effetti?
Cioè, ci si può sbagliare nella vita, due persone possono non andare d’accordo, o avere problemi maggiori… perchè Gesù non può essere più per loro pane di vita?
Grazie in anticipo per la risposta


Risposta del sacerdote

Carissimo.
1. per usare la tua espressione, a tutti gli effetti tua cugina non può fare la Comunione.

2. Infatti nel giorno delle sue nozze ha giurato per il suo sposo davanti a Dio con queste parole: “e prometto di esserti fedele nella buona e nella cattiva sorte e di amarti e di rispettarti per tutta la vita”.

3. Nel giorno delle nozze tua cugina ha ceduto se stessa al suo sposo.
E il suo sposo si è ceduto a lei, a tutti gli effetti.
Al punto che non sono più due, ma una carne sola.

4. Sono a tal punto una carne sola che Gesù ha aggiunto: “non osi l’uomo separare ciò che Dio ha unito” (Mc 10,9).

5. Orbene: Gesù ci ha dato Se stesso nell’Eucaristia perché abbiamo in Lui la forza di essere fedeli ai nostri doveri e agli impegni assunti tanto nella buona come nella cattiva sorte.

7. Tua cugina di fatto adesso sta con un uomo che non è suo marito. Vive in un atteggiamento permanente di adulterio.
Capisci bene che andrebbe a ricevere da Cristo la forza per fare una cosa contraria al patto sancito. Questo il Signore non lo vuole e per questo si tratta di sacrilegio.

8. Ci possono essere situazioni in cui è lecita e forse anche doverosa una separazione materiale tra i coniugi.
Ma passare a nuove nozze, dopo avere celebrato un valido matrimonio, è un andare palesemente contro la volontà di Dio.

9. Il primo pane di vita di cui tua cugina si deve nutrire è la volontà di Dio e la fedeltà ai doveri assunti davanti al suo cospetto.
Solo in questo contesto ha significato accedere anche al pane di vita presente nella Santa Comunione.

10. Ti ho risposto in maniera telegrafica e forse un pò fredda, senza entrare nei problemi certamente dolorosi e pieni di lacrime di tua cugina, per la quale assicuro la mia cordiale preghiera.
Ma ho desiderato mettere in evidenza perché la Chiesa non può dare la S. Comunione ad un divorziato riaccompagnato

Assicuro anche a te la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo