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Buonasera Padre Angelo,
sono sposata da 13 anni e abbiamo 4 meravigliosi bambini. Seppure provenienti entrambi da famiglie cristiane, mio marito ed io, abbiamo avuto la grazia di comprendere che esserlo realmente va ben oltre la SS Messa domenicale solo recentemente. Ma nonostante siano già 5-6 anni che camminiamo in questa direzione, mi sembra di essere sempre ferma allo stesso punto.
L’unico si detto davvero senza riserve al Signore è stato quello di accogliere tutti i figli che Lui vorrà donarci, (o toglierci!.. ne abbiamo quattro qui, ma altri sei in cielo!). Le difficoltà sono state tante in questi anni,a cominciare proprio da tutte queste gravidanze che non sono arrivate alla fine, ma anche la consapevolezza che il Signore piano piano sistema tutto nel modo e nel tempo giusto per ognuno di noi… e, per grazia di Dio, abbiamo “conquistato” sempre una maggiore serenità, proprio anche nel momento della prova.
Ma detto questo non c’è altro… sicuramente quattro bambini sono impegnativi, la vita oggi è solo una corsa e tutte le volte che si prova a rallentare questi ritmi c’è l’imprevisto, magari anche positivo, ma che manda tutto allo scatafascio… e il tempo per la preghiera non è facile da trovare..
Ma vorrei davvero trovare il giusto tempo per il Signore, la preghiera personale, quella con tutta la famiglia, il tempo di insegnare ai figli (prima però vorrei essere più preparata io…) e soprattutto la preghiera con mio marito… e questo è diventato un vero ostacolo.
Come penso capiti molto spesso, mio marito, per quanto sappia razionalmente che dovremmo pregare e mettere DIo concretamente al primo posto, è un po’ meno “maturo” in questo senso.. finora ho sempre sbagliato imponendomi ogni qualvolta sapessi di avere io la ragione.. ma ho imparato la libertà grande che c’è nel rispettare l’ordine che Dio ci ha dato e lasciare le decisioni a mio marito.. ma se aspetto lui per la preghiera insieme..credo ci vorranno ancora anni.. la domanda è questa… da un lato non voglio continuare a camminare senza mio marito… vorrei tanto che fosse lui la mia guida e non il contrario! Quindi ciclicamente gli propongo mille cose per agevolare gli spazi di preghiera.. ma niente o poco più di niente… senza insistere e accettando serenamente i suoi “magari domani”.. ma così il tempo scorre e Dio non è certo al primo posto..i figli crescono… e non ci vedono pregare… e mi rendo conto ogni giorno che passa di quanto poco conosca le scritture, Dio stesso… la mia fede è molto semplice e fatta di pochi punti saldi… a partire dalla fiducia piena in Lui, nel sentirmi sempre grata per tutto quanto mi ha donato e mi donerà (in realtà oggettivamente prove ne abbiamo avute tante su tanti tanti fronti.. ma mi vergogno quasi a dirlo, perchè non è mai mancata la speranza e fiducia in Lui.. e quindi sinceramente mi sento ingrata a dirle “prove”…)… se mi confronto con altri amici/conoscenti abbiamo meno, ma onestamente non ci è mai mancato davvero nulla ringraziando proprio solo il Signore… Cosa devo fare? La mia guida spirituale (ora lontana) mi aveva dato come indicazioni di leggere ogni giorno un pochino di Parola di Dio, un piccolo brano dell’imitazione di Cristo e del Catechismo della Chiesa Catt., e almeno una decina/rosario/coroncina… pochissimo in realtà… lo so.. ma sono ferma perchè mio marito non mi seguiva… vorrei poterne discutere insieme a lui poi, parlare la stessa lingua per intenderci… Sto sbagliando, vero? Così sto mettendo al primo posto il mio desiderio di camminare con mio marito invece che mettere Dio, mancando di fiducia in Lui, che magari provvederà in altro e migliore modo? Dovrei pregare perchè questo desiderio per mio marito si realizzi… ma coi bambini? Già c’è un grande sbilanciamento in famiglia e io, mio malgrado, ho più influenza di mio marito, che a volte non ha la giusta sensibilità, pazienza e capacità di ascoltarli come in realtà poi vorrebbe fare… anche qui dovrei sostenerlo sempre anche quando sbaglia chiaramente?
Ultima cosa.. spesso rinuncio alla Messa quotidiana (qualche volta per pigrizia!) ma spesso per non togliere tempo alla mia famiglia… è corretto? O dovrei dare la precedenza a questi miei desideri? (Messa, come altri momenti di preghiera!)
Scusi se mi sono dilungata tanto, ma non riesco davvero a sciogliere questi nodi e a fare davvero il giusto spazio al Signore nella mia famiglia…
La ringrazio davvero tanto e Le auguro tanta pace e serenità per il suo cuore.
Laura
Cara Laura,
1. leggendo la tua mail mi è venuta in mente la reazione di un grande domenicano, il Padre Ceslao Pera, che è stato insigne teologo (era stato decorato del titolo di Maestro in teologia, che è il massimo riconoscimento accademico all’interno dell’ordine domenicano) e nel contempo padre e maestro di vita spirituale per molte persone che a lui si riferivano, tra le quali mi piace ricordare Leletta d’Isola, terziaria domenicana, della quale è stato avviato il processo di beatificazione.
Ebbene, ad una mamma che si lamentava di non riuscire a fare la meditazione nel periodo in cui allattava, Padre Pera rispose che la sua funzione di allattare valeva mille meditazioni.
E ricordava che il Signore non ha detto di pensare a Lui, ma di amarlo.
2. Certo è importante anche pensare al Signore e saziarsi di Lui nelle nostre meditazioni e nelle nostre preghiere.
Perché se non ci saziamo di Lui non ci viene neanche in mente di amarlo e di stargli uniti.
3. Da parte tua cerca di fare tutte le azioni, anche le più umili e nascoste per amore Suo. Ripetigli molte volte: è per te, Signore.
Così impari a donarti a Dio per tutta la giornata evitando quelle lamentazioni e quegli sbuffi che fanno perdere parecchio alla bellezza e alla purità delle nostre azioni che desideriamo tutte convertite in un atto continuo di amore per il Signore.
4. Tuttavia è importante anche la preghiera, così come sono importanti i momenti comunitari di preghiera perché i vostri figli crescano in un clima religioso e sentano che Dio è di casa.
In particolare ti raccomando alcuni periodi dell’Anno come l’Avvento, la Quaresima, il mese dedicato a Maria, alcune novene…
Potresti dare l’incombenza di preparare questa preghiera a tuo marito, così si sente maggiormente coinvolto.
5. Mi piace ricordare il ricordo che Santa Teresina portava di suo padre.
Nella Storia di un’anima scrive che anche dopo la morte della mamma in casa sua si continuò a pregare e le bastava vedere suo papà raccolto in preghiera per capire subito come pregano i Santi.
Sarebbe bello se la medesima sensazione la provassero anche i vostri figli.
È quanto vi auguro di più bello e per questo assicuro la mia preghiera per voi e per i vostri quattro carissimi figli.
Vi benedico.
Padre Angelo