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Quesito
Caro Padre Angelo,
io sono divorziato e mi sono risposato e sono felice. Non capisco perché non posso cresimare mio nipote.
Di coerenza ne ho tanta, credo in Dio ma non credo nella chiesa cattolica che ostacola e questo accade solo in Italia. Sono rammaricato e deluso.
Grazie
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il ruolo del padrino nel battesimo e nella cresima è quello di essere testimone nella fede e nella vita cristiana.
Non entro nel merito della tua situazione personale perché solo tu la conosci fino in fondo.
Ciò non di meno il matrimonio secondo la volontà di Dio è indissolubile.
2. Accettare un padrino divorziato e risposato sarebbe come dire ai ragazzi di cui si sarebbe padrini: va tutto bene. La Chiesa approva anche il divorzio e le nozze civili!
Capisci bene che la Chiesa non può fare quello che vuole, ma deve essere fedele ad un insegnamento così esplicito del Signore.
3. Va detto però che con questo la Chiesa non dice: chi è divorziato risposato è peggio degli altri.
No, vi sono tante persone sposate e apparentemente a posto, ma che nei fatti non sono in linea col Vangelo.
Ciò non di meno l’insegnamento del Signore sull’indissolubilità del matrimonio è netto e non lascia eccezioni.
4. Ecco che cosa si legge in Mc 10,2-12: “Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
5. Anche se non puoi essere regolarmente padrino, tuttavia puoi esserlo nell’affetto.
E per questo ti esorto a dare testimonianza di vita integra a tuo nipote, di pregare per lui, di offrire a Dio le tue contrarietà per la sua crescita umana e cristiana.
Nessuno ti può proibire di fare questo, che senza alcun dubbio è la cosa principale e meritoria.
Ti assicuro il mio affetto in questo momento di sofferenza per te.
Ti ricordo al Signore e ti benedico di cuore.
Padre Angelo
p.s.: mi dici che questo diniego c’è solo in Italia.
Ti posso dire che non è vero.
Non si tratta infatti di una norma dei vescovi italiani, ma è una norma del Codice di Diritto canonico e pertanto vale per tutta la Chiesa, ovunque si trovi.