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Quesito
Caro padre Angelo,
sono divorziato da otto anni. Nel frattempo ho conosciuto una donna. In corso è annullamento. Ho rapporti sessuali e nell’ultimo tempo litighiamo non sapendo perché. Quando non sto in pace vado a confessarmi. E dopo la confessione trovo la mia pace.
Alcuni sacerdoti dicono che nella mia data situazione non è peccato (sesso) perché la moglie mi ha lasciato.
E quando parlo con i miei vicini, dicono che loro non vedono come peccato.
Mi domando: sono io o altri il criterio della verità in data situazione, oppure Dio in Gesù con la sua Chiesa?
E poi con l’Istruzione “Amoris Laetitia” è ancora più confuso.
Sia laudato Gesù Cristo e Maria!
La ringrazio facendo preghiera per Lei.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. mi compiaccio che in tanta confusione di pareri ti domandi: “sono io o altri il criterio della verità in data situazione, oppure Dio in Gesù con la sua Chiesa?”.
La nostra coscienza si può sbagliare per tanti motivi, non ultimo perché talvolta è ottenebrata dal peccato e dalla passione.
Gesù ha detto: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
Pertanto continua a seguire Gesù. Gesù è la Verità in persona, perché è Dio fatto carne.
Gesù sa da quali pericoli ti vuole allontanare mediante la luce della sua legge (non camminerà nelle tenebre) e sa dove portarti (avrà la luce della vita).
2. Nel momento attuale della tua vita sei divorziato e hai iniziato presso il tribunale ecclesiastico un processo di dichiarazione di nullità del tuo matrimonio.
Mi auguro che il giudice dichiari nullo il tuo precedente matrimonio, ma questo non è scontato.
Pertanto per ora sei legato a tua moglie. A lei hai promesso rispetto e fedeltà per tutti i giorni della tua vita.
3. Ma anche se tu fossi perfettamente consapevole che il tuo matrimonio è nullo e anche se il giudice ti assicurasse al cento per cento il buon esito del tuo processo, di fatto tu non sei sposato con la donna che attualmente conosci.
Sicché il rapporto sessuale rimane per lo meno un rapporto di fornicazione.
4. Inoltre: pazienza che alcuni laici ti dicano che puoi avere tranquillamente rapporti sessuali.
Ma che vi siano alcuni preti stento a crederlo.
Se per assurdo ci fossero, sbagliano.
Pio XI, a proposito della contraccezione coniugale e non ancora di un rapporto di fornicazione diceva: “Perciò come vuole la Suprema Autorità nostra e la cura commessaci di tutte le anime, ammoniamo i Sacerdoti che sono applicati ad ascoltare le confessioni e gli altri tutti che hanno cura d’anime, che non lascino errare i fedeli a sé affidati in punto tanto grave della legge di Dio e molto più che custodiscano se stessi immuni da queste perniciose dottrine e ad esse in qualche maniera non si rendano conniventi. Che se poi qualche confessore o pastore di anime, che Dio non lo permetta, inducesse in questi errori i fedeli affidati alle sue cure e li confermasse nelle loro convinzioni o approvando o tacendo, sappia di dover rendere conto a Dio Giudice Supremo del tradito suo ufficio, e stimi a sé rivolte le parole di Cristo: “Sono ciechi e guide di ciechi: e quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso” (Mt 15,14)” (Casti Connubii, 20-21).
5. Qui non si tratta di legge ecclesiastica che come è stata messa dalla Chiesa, dalla Chiesa potrebbe essere tolta o dispensata.
Qui c’è in ballo la legge divina dei comandamenti. Nessuno può toccarla.
Le parole che il Signore ha detto: “Sono ciechi e guide di ciechi: e quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso” (Mt 15,14) dovrebbero farli diventare più saggi.
6. Parimenti Amoris laetitia non ha mutato la legge di Dio.
Se uno vuole, potrebbe chiedere a Papa Francesco se ha inteso mutare in qualche caso la legge di Dio.
Si sentirebbe rispondere senza dubbio di no. Anzi riterrebbe oltraggiosa e provocatoria una domanda del genere.
Non è di pertinenza del Papa concedere di aver rapporti sessuali fuori del matrimonio.
Qui non vi sono eccezioni per quanto riguarda l’osservanza della legge di Dio.
7. Mi dici anche che il rapporto con la tua attuale donna è costellato da tanti litigi.
Non me ne meraviglio.
Il Magistero della Chiesa dice che “la castità è energia spirituale che libera l’amore dall’egoismo e dall’aggressività” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 19).
Sottolineo l’espressione “aggressività”.
La castità comanda l’autodominio. E questo autodominio, che tocca l’intimo nucleo della persona, come per cerchi concentrici si dilata su tutto il resto.
Se uno è capace di contenersi dal non commettere atti impuri, diventa capace di contenersi anche nelle parole e nei vari sentimenti dell’animo.
8. Come vedi, è sempre conveniente seguire la legge del Signore.
È l’unica che conserva la felicità.
Vale per tutti quanto Mosè ha detto al popolo d’Israele: “Abbiate cura perciò di fare come il Signore, vostro Dio, vi ha comandato.
Non deviate né a destra né a sinistra; camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore, vostro Dio, vi ha prescritto, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nella terra di cui avrete il possesso” (Dt 5,32-33).
L’osservanza della legge di Dio fa vivere il nostro amore, rende felici e ci conferisce la possibilità di stare a lungo nella terra promessa, e cioè di vivere in Dio.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo