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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono una giovane e sono fidanzata anche se a distanza.
Ecco, anche io sono caduta nel peccato di atti impuri con se stessi…cioè per dirla breve masturbazione…ecco, mi vergogno cosi tanto… però non mi era mai capitato… mai… sempre pensato che fosse qualcosa che non mi riguardasse…e invece ora devo ricredermi..
Frequento la messa ogni domenica ma ho un brutto rapporto con la confessione per cui raramente prendo la Comunione…ora che è successo ciò, come posso andare dal prete e confessarlo? Ho vergogna…posso confessarlo da sola, ripromettendo al Signore che mi impegnerò a non ripeterlo?
Mi aiuti….
grazie
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. l’ammonimento di san Paolo “Chi è in piedi, badi di non cadere” (1 Cor,10,12) vale sempre per tutti. Non ci si deve ritenere mai troppo sicuri di se stessi.
2. Senz’altro ci si deve pentire interiormente davanti al Signore.
Ma il pentimento passa poi anche all’atto esecutivo, che è quello della Confessione sacramentale.
Gesù ha detto: “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20,23).
Quanto dunque non viene rimesso dai sacerdoti nel sacramento della Confessione, non viene rimesso neanche dal Signore.
3. Capisco il disagio nell’andarsi a confessare, soprattutto di peccati che comportano una certa vergogna.
Ed è anche per questo che la Chiesa vuole che ci siano sempre anche i confessionali tradizionali, quelli nei quali ci si confessa attraverso la grata.
4. Il peccato che hai commesso di sua natura è grave. E tu stessa avrai sperimentato un senso di grande desolazione interiore.
Tutto questo viene eliminato attraverso la confessione.
Appena confessata, ne sperimenterai subito i beneficio. Te ne accorgerai. Molte persone che cadono in questo peccato me lo dicono costantemente: si sentono bene solo dopo la confessione.
Solo con la confessione ricuperano la presenza personale di Dio nell’anima e la avvertono come un bene preziosissimo.
5. San Luigi Orione diceva che il demonio prima ci tenta a commettere i peccati impuri. E dopo averli commessi ci tenta mettendoci la vergogna di andarli a confessare.
Tu recati umilmente al confessionale. Lì il Signore ti attende, attraverso il suo ministro.
Il Santo Curato d’Ars diceva che il prete sa già più o meno quali sono i peccati che una persona può compiere.
Vedrai che il sacerdote non si meraviglierà. Anzi, consapevole del tuo disagio e della vittoria attuata su te stessa nell’accedere la confessionale, ti tratterà molto benevolmente, facendosi eco della misericordia del Signore.
6. Dopo esserti confessata, potrai fare la Santa Comunione. Sentirai che il Signore verrà ad occupare con la sua presenza e la sua grazia tutta la tua anima. Sarà comunione della terra con cielo, di una creatura col suo Creatore, di una figlia con il Padre celeste ed eterno.
Perché possa vivere al più presto tutto questo, ti assicuro la mia preghiera.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo