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Buongiorno Padre Angelo,
Le chiedo un parere riguardo la mia situazione poiché mi risulta molto difficile capire dove si ferma la mia volontà e si applichi quella di Dio.
Mesi fa in preda alla disperazione ho chiesto seppur in modo non molto convinto, alla Madonna di farmi conoscere un ragazzo, l'amore della mia vita ed in effetti l'ho conosciuto.
All'inizio andava a gonfie vele, c'era una bella empatia che ci portava alla ricerca reciproca e tutto questo è durato finché non abbiamo cominciato ad avere rapporti intimi.
Nonostante tutti i bei momenti passati insieme ha sempre precisato di non volere altro da me a causa dei suoi problemi di ansia per i quali è in cura anche da uno psicologo e di fatti l'ho beccato con un'altra. Lì mi ha imposto un ultimatum "o accetti che io vada con altre oppure la chiudiamo qua". All'inizio ho cercato di farmi andare bene questa situazione perchè comunque lui mi era vicino in qualche modo ma poi l'ansia e la depressione si sono impossessate di me. L'idea di dover sottostare a quelle condizioni per ricevere un po’ d'amore mi stava lacerando l'anima.
Così mi sono rivolta a Dio e lì ho trovato il mio rifugio, il vero amore. All'inizio non capivo perchè nonostante i suoi "chiedi e ti sarà dato" oppure "tutto ciò che chiederai in preghiera l'otterrai" non fossero destinati a me e la sofferenza è stata devastante in alcuni momenti la disperazione mi faceva pensare alla morte ma una voce in me mi ha sempre detto di stare tranquilla e che non avrei avuto niente da temere.
Ho lavorato su quella strada e piano piano grazie al Suo aiuto ho ritrovato un po’ di serenità da quell'ossessione che mi martellava in testa giorno e notte.
L'amore di Dio mi ha travolto in maniera totale che ora la mia dipendenza è Lui. In cuor mio l'ho perdonato da tempo e con più lucidità credo di aver capito di essere innamorata di quel ragazzo e chiedo ogni giorno nelle mie preghiere la sua conversione, vorrei tanto costruire una famiglia con lui e saperlo felice perchè in cuor mio so che il suo atteggiamento libertino è per colmare un grande vuoto che Dio solo può colmare e soffro all'idea di sapere svende la sua persona a chiunque pur di ricevere un falso affetto.
Chiedo con insistenza la grazia della conversione alla Divina Misericordia e ho chiesto a vari gruppi di preghiera di pregare per lui non vedo riscontri ma sono fiduciosa. Credo che il più bell'atto d'amore che possa avergli mai fatto è affidarlo a Dio, ho chiesto a Dio di espiare io al posto suo i suoi peccati, sono pronta a tutto pur di salvarlo e so che le mie preghiere non saranno inascoltate ma la mia domanda è questa: è giusto insistere nella preghiera oppure è un atto puramente egoistico visto che il mio desiderio è che lui, una volta convertito torni da me? Come devo procedere?
La ringrazio anticipatamente.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. è stato un grave errore concederti nell’intimità. Tu non gli appartenevi e lui non ti apparteneva. Concedendoti, lo hai aiutato – sebbene contro la tua volontà – a darsi a chi non gli appartiene. Non mi meraviglierei se lui avesse fatto così con altre ragazze, e prima e dopo averti conosciuta. Con te ha continuato a fare la stessa cosa. La menzogna è stata il suo sistema.
2. Non credo che sia sufficiente la preghiera perché questo ragazzo si possa convertire. Ho l’impressione che ha bisogno di essere scosso e pertanto di essere piantato.
3. Capisco che a te piange il cuore anche al solo pensiero di questa misura. Ma non puoi perdere del tempo con uno che già nel fidanzamento si comporta così. Questo comportamento menzognero in lui forse è già troppo radicato. La sessualità non è un elemento periferico della nostra vita. Tocca l’intimo nucleo della persona. E quando uno in maniera sistematica porta la menzogna in questo ambito, non è più una persona di cui ci possa fidare.
4. Probabilmente se tu non ti fossi concessa: o lui ti avrebbe lasciata oppure avrebbe cambiato vita. La conclusione è che ci si guadagna mai a non fidarsi di Dio e della sua legge. Ci si rimette sempre, e talvolta in maniera pesante. Come ho scritto altre volte, solo il diavolo può farci pensare che la legge del Signore ci voglia togliere qualche cosa o qualche gioia.
5. Ma, infine, per arrivare a rispondere precisamente alla tua domanda: non è sbagliato pregare perché si converta e torni a te. Si tratta di un amore interessato, ma non egoistico. Con lui non vuoi chiuderti in te stessa, ma costruire qualcosa di bello, di grande, una famiglia! Noi abbiamo bisogno di tante cose e anche di tante persone per costruire qualcosa di bello. Queste persone le amiamo perché ne abbiamo bisogno proprio per poterci donare insieme. Pertanto l’amore per queste cose o per queste persone è un amore interessato, ma non un amore egoistico.
6. Mi dici che avevi tanto pregato perché il Signore ti facesse conoscere il giovane fatto per la tua vita. Hai fatto molto bene a pregare. Si deve fare così. Tuttavia non si deve credere che il primo ragazzo che si presenta sia quello che il Signore ha preparato per noi. Non dobbiamo dimenticare che il nostro avversario gira sempre attorno a noi come un leone affamato cercando di divorarci. Così dice San Pietro (1 Pt 5,8). Per questo si deve applicare anche agli incontri con le persone quanto San Giovanni dice delle ispirazioni: “Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni per saggiare se provengono veramente da Dio” (1 Gv 4,1).
Ti assicuro un particolare ricordo nella preghiera perché questa situazione si sbrogli nella migliore delle maniere: che lui si converta e torni a te completamente rifatto. Ti benedico. Padre Angelo