Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Buonasera,
ho una domanda da fare a cui spero che lei possa dare una risposta: se è giusto dire che solo Dio conosce il futuro, come il presente e il passato, non è giusto dire che l’uomo non conosca il futuro. Come farebbe allora a fare le previsioni metereologiche?


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. non è del tutto corretto dire che solo Dio conosce il futuro.
Perché tante cose future le conosciamo anche noi. Sappiamo con certezza infatti quando il sole domani si alzerà e quando tramonterà.
Prevediamo con certezza i movimenti delle stelle e della luna.
Ugualmente siamo a conoscenza che, poste determinate cause, ne seguiranno certi effetti.

2. Più precisamente in teologia viene a detto che solo Dio conosce il futuro contingente.
Per futuro contingente si intende quello legato al libero arbitrio dell’uomo. Solo Dio conosce perfettamente le decisioni degli uomini.
Non solo, ma conosce anche il futuribile.
Per futuribile si intende ciò che sarebbe avvenuto se gli uomini avessero preso decisioni diverse.

3. È necessario pertanto distinguere diversi tipi di futuro.
C’è innanzitutto il futuro necessario: è quello che dipende dalle leggi naturali. Ad esempio, se mettiamo una pentola d’acqua sopra il fuoco siamo certi che l’acqua bollirà.
C’è poi il futuro contingente: è quello legato al libero arbitrio, alle decisioni degli uomini, alla loro volontà.
C’è infine un futuro condizionato, che è quello che si sarebbe realizzato se gli uomini avessero preso decisioni diverse. Viene chiamato futuro ipotetico, o più semplicemente: il futuribile.

4. Ebbene, la conoscenza di Dio è perfetta e la Sacra Scrittura ne dà chiara testimonianza.
In Siracide 23,20 si legge: “Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano note, allo stesso modo anche dopo la creazione.
In Geremia 1,5: “Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto”.
In Sapienza 8,8: la sapienza divina “conosce le cose passate e intravede quelle future, conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi, comprende in anticipo segni e prodigi e anche le vicende dei tempi e delle epoche”.
In Siracide 39,19: “Le opere di ogni uomo sono davanti a lui, non è possibile nascondersi ai suoi occhi”.
In Isaia 48,5: “Io te le annunciai da tempo, prima che avvenissero te le feci udire”.

5. Non soltanto gli è perfettamente chiaro il futuro necessario, ma anche quello contingente e quello ipotetico o futuribile.
La Sacra Scrittura attesta questa conoscenza ipotetica o futuribile di Dio.
Nel libro della Sapienza si legge a proposito di alcune morti premature: “Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e, poiché viveva fra peccatori, fu portato altrove. Fu rapito, perché la malvagità non alterasse la sua intelligenza
o l’inganno non seducesse la sua anima” (Sap 4,10-11).
Gesù stesso dice che Sodoma e Gomorra si sarebbero convertite se avessero visto i prodigi compiuti dal Signore: “Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi” (Mt 11,21-22). 

6. San Tommaso fonda l’onniscienza di Dio sulla perfezione di Dio nel suo essere infinito: “Tanta è e la capacità di Dio nel conoscere quanto è la sua attualità nell’essere”.
In altre parole la sua capacità di conoscere è infinita perché il suo essere è infinito (cfr. Somma teologica, I, 14, 3).
Precisa ulteriormente che tutte le cose non le vede in se stesse ma in se medesimo, perché è l’origine di tutte le cose (cfr., Ib., I, 15, 3).

7. Sant’Ireneo dice che la scienza divina si estende ad ogni essere, a tutto ciò che ha fatto e che la conoscenza di Dio si estende a tutto perché “ogni cosa riceve e ha ricevuto dalla sua provvidenza ordine, forma, numero e grandezza (Adversus hareses, 2,26,3).
E Tertulliano: “Dio ha tanti testimoni della sua onniscienza quanti sono i profeti che ha suscitato” (Contro Marcione, 2,5).

Con l’augurio di avere in paradiso la più ampia conoscenza di Dio e di ogni cosa, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo