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Quesito
Buongiorno Padre,
a seguito di discussioni con amici cattolici, mi sorprendo come la teologia cattolica non comprenda tra il peccati il vizio del fumo.
A parer mio dovrebbe essere considerato un peccato mortale (per cui chi ha questo vizio non potrebbe aver diritto all’accesso all’Eucarestia se non dopo pentimento e assoluzione).
Le spiego perchè.
Al di là del fatto che il fumo è stato "scoperto" molti secoli dopo la redazione delle Sacre Scritture, ma vorrei fare il paragone con il vizio della masturbazione.
Il vizio della masturbazione è considerato dalla teologia cattolica un peccato mortale (quindi passibile di dannazione eterna in caso di impenitenza). Non mi metto a discutere su questo punto con cui concordo, ma vorrei far notare che il vizio del fumo è assai peggiore.
Infatti il vizio del fumo nuoce gravemente alla salute (più del vizio della masturbazione, questo credo sia certo, visto che di tabacco si muore, di masturbazione no). In più è un peccato contro la salute altrui (fumo passivo), pertanto è un male che lede il prossimo, incolpevole del fumo passivo altrui e che causa danni gravi alla salute di chi incolpevolmente lo subisce. San Paolo dice che il corpo è il tempio dello Spirito Santo, per cui bisogna averne cura, e non vedo come riempire di catrame i polmoni, oltre a danneggiare quelli altrui, non sia un peccato contro il proprio corpo. Tra l’altro rimando anche al quinto comandamento, visto che il fumo è un suicidio lento.
Alla luce di queste considerazioni, sarei d’accordo che teologicamente il peccato del fumo venga per lo meno rivisto, inserendolo almeno nel vizio capitale della gola, e considerandolo quanto meno un peccato veniale (anche se io sarei d’accordo di inserirlo tra i mortali, considerato che il danno che provoca è peggiore di quello provocato dalla masturbazione).
Mi piacerebbe avere un Suo parere,
la ringrazio, Andrea
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. la gravità del peccato non si desume principalmente dal danno che una determinata azione comporta per la salute, ma dal disorientamento che comporta nei confronti di Dio.
La fornicazione non comporta alcun danno alla salute, ma è un peccato grave.
Anche la masturbazione non comporta in genere grossi danni alla salute, ma è ugualmente peccato grave.
Infatti l’ambito della sessualità tocca l’intimo nucleo della persona e stravolge il disegno divino sulla sessualità. Nel fondo di se stessi ci si sostituisce a Dio e ci si fa arbitri di una determinata potenza (quella generativa) che di suo è ordinata a suscitare la vita e a mantenere la persona in un atteggiamento di dono di sé, di vero amore.
2. Il fumo non tocca l’intimo nucleo della persona e neanche l’orientamento di fondo nei confronti di Dio.
Il fumo, come il caffè, è catalogato nella teologia cattolica tra le sostanze voluttuarie e stimolanti.
Tanto il fumo come il caffè danno un senso di soddisfazione e di benessere alla persona e fanno riprendere il lavoro con un tono rinnovato.
Indubbiamente può nuocere a se stessi, come nei casi in cui si esagera e può nuocere agli altri.
Nei confronti degli altri inoltre, se non nuoce, può produrre fastidio.
3. Anche il vino può provocare danni alla salute e molti altri disastri nell’ambito sociale (incidenti sul lavoro, per strada, ecc.).
Ma in se stesso non è un male. Può essere usato male e allora diventa peccato.
4. Il Catechismo della Chiesa cattolica si esprime in questa linea: “La virtù della temperanza dispone ad evitare ogni sorta di eccessi, l’abuso dei cibi, dell’alcool, del tabacco e dei medicinali” (CCC 2290).
5. Pertanto l’abuso del tabacco può diventare peccato: ma è difficile in concreto quantificarlo.
Una cosa è sicura ed è questa: è molto difficile che si raggiunga il peccato mortale. Nel caso di persone che fumano moltissimo vi sono soggiacenti molto spesso problemi psicologici gravi, che ne diminuiscono la responsabilità. In tante di queste persone il fumo alleggerisce il loro stato di tensione.
È interessante notare che il catechismo della Chiesa Cattolica non menzioni neanche la parola fumo.
6. Negli ultimi decenni sono stati fatti studi seri sugli effetti negativi del fumo. Questi effetti negativi non solo lievi.
Ma la loro non immediata percezione, anzi il benessere immediato che si prova fa sì che non si abbia piena avvertenza della mente.
Il fatto poi di vedere medici, educatore e sacerdoti che fumano rende ancor più tranquilla la coscienza.
Sicché anche soggettivamente è difficile stabilire se si possa essere in presenza di un peccato veniale.
7. Ma poiché i danni causati dal fumo sono accertati sia per chi fuma sia per la società stessa, il legislatore e chi è incaricato in modo speciale di promuovere il bene comune ha il compito di fare opera di istruzione e di prevenzione.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo