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Quesito

Io e mia moglie siamo sposati da 11 anni, abbiamo 3 figli tutti e tre nati con parto cesareo.
Il ginecologo ha detto a mia moglie che un’eventuale quarta gravidanza sarebbe pericolosa per la sua salute.
Da qualche mese il ciclo di mia moglie non è più regolare (lei ha 39 anni) e quindi non ci è possibile utilizzare i metodi naturali con una certa accuratezza.
La mia domanda riguarda i rapporti intimi tra di noi, come dobbiamo comportarci? Dobbiamo sospendere i rapporti? Si può usare qualche metodo alternativo? Possiamo avere rapporti in modo diverso?
Grazie


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. il criterio cui dovete ispirarvi è quello di essere fedeli al progetto di Dio sul matrimonio e sull’amore coniugale.
Quello che diceva San Benedetto: “Non bisogna anteporre nulla all’amore del Signore” va applicato anche da voi in questo momento.
Usufruire del matrimonio facendo contraccezione snatura il significato del rapporto coniugale perché l’atto cessa di essere un atto di autentico amore.
Capisco le perplessità che possono sorgere.
Ma sono persuaso che l’allenamento a vivere la castità coniugale che avete acquisito usando per molti anni i metodi naturali vi da molta forza per sueprare anche la presente difficile situazione.
Intanto va ricordato il pronunciamento di Giovanni Paolo II: “la contraccezione è da giudicare oggettivamente così profondamente illecita da non potere mai, per nessuna ragione, essere giustificata” (17.9.1983).
E ha aggiunto: “Pensare o dire il contrario, equivale a ritenere che nella vita umana si possano dare situazioni nelle quali sia lecito non riconoscere Dio come Dio”.

2. Venendo al vostro caso vi direi anzitutto di non stare semplicemente all’indicazione del ginecologo. Bisognerebbe consultare un esperto di metodi naturali, ad esempio del Billings, e farsi dire con esattezza quali siano i margini di sicurezza.
Per quanto sballato possa essere il ciclo di tua moglie, penso che vi siano almeno alcuni i giorni di sicura infertilità.
I ginecologi talvolta screditano i metodi naturali e il motivo è che non li conoscono se non a lume di naso.

3. Infine se proprio tutto fosse sballato e nessun giorno potesse dare una certa sicurezza per evitare una genitura indesiderata e soprattutto irresponsabile (come mettere in pericolo la salute) non vi è altro metodo che quello di esprimersi l’amore vicendevole astenendosi dai rapporti sessuali.
In questo caso il vostro amore e la vostra stima vicendevole diventerebbero ancora più grandi e vi stimereste ancora di più.
Come ho avuto occasione di ricordare anche di recente, un documento del magistero della Chiesa dice che nella vita di tutti, sia di quanti vivono nel celibato come di quelli che vivono nel matrimonio “di fatto capitano in un modo o nell’altro per periodi di più breve o di più lunga durata, delle situazioni in cui siano indispensabili atti eroici di virtù” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 19).

4. Mi chiedi ancora se esistano metodi alternativi o se si possano avere rapporti in maniera diversa.
A questo proposito va tenuto presente che l’atto coniugale è un gesto di amore che per la sua stessa struttura e finalità è ordinato alla procreazione.
È la finalità procreativa che conserva all’atto coniugale il suo significato di dono totale.
Nei periodi infecondi si accetta almeno intenzionalmente questa finalità.
Certamente fra di voi sono lecite espressioni di amore vicendevole, ma evitando che la genitalità sia gestita al di fuori del progetto di Dio.
Paolo VI nell’Humanae vitae ha ricordato che ogni esercizio del matrimonio deve rimanere di suo aperto alla vita (n. 11).
E concludeva: “Similmente è da respin­gere ogni azione che o in previsione dell’atto (unione) coniugale o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga come scopo o come mezzo di im­pedire la procreazione” (HV 14).
Può succedere che talvolta nelle manifestazioni affettive si giunga involontariamente alla polluzione. Se essa non è stata direttamente cercata, si può stare tranquilli. Sebbene questo sia un campanello d’allarme perché quanto successo inopinatamente non diventi criterio normale di condotta.
Con quest’ultima affermazione, spero di essermi spiegato bene.

Intanto ti seguo con la preghiera, che prometto volentieri anche per tua moglie e per le tue tre figlie.
Vi benedico.
Padre Angelo