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Quesito

Caro padre,
la ringrazio per il servizio che offre con tanta generosità.
In Matteo 19,8-9 Gesù dice: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostri mogli, ma da principio non fu così.
Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’ altra commette adulterio”.
Analizzando questo passo si può dedurre che in principio DIO aveva stabilito l’indissolubilità del matrimonio, poi essa è stata derogata da Mosè, e infine Gesù riafferma l’indissolubilità stabilita in principio.
Ora le chiedo: Come è possibile che Mosè non abbia seguito la legge di Dio?
E’ giusto ritenere che la scelta di Mosè non sia stata effettuata su ispirazione divina ma è stata una sua libera scelta?
La ringrazio e la saluto.
Nicola


Risposta del sacerdote

Caro Nicola,
1. per “Mosé” nel passo da te riportato non s’intende semplicemente il personaggio storico, ma la Legge di Dio data attraverso Mosè.
Le proibizioni sessuali di Lev 18 escono tutte dalla bocca di Dio che ingiunge a Mosè di parlare a quel modo.
Del resto anche nella parola del ricco epulone e del povero Lazzaro si dice ad un certo punto: “Hanno Mosè e i profeti” (Lc 16,29). Per Mosè s’intendeva la legge di Dio.

2. Nell’Antico Testamento, a causa della durezza del cuore che obnubila la mente e che impedisce di conoscere la verità, Dio aveva concesso due deroghe riguardo al matrimonio: la possibilità della poligamia e del divorzio.

3. Con la venuta di Cristo è presente nel mondo la Verità e questa Verità è presente fino alla fine del mondo perché Cristo è risorto e vive immortale.
Con questa Verità tutti gli uomini, volenti o nolenti, s’incontrano o si scontrano.

4. Si possono applicare anche alle deroghe concesse da Dio quanto ha detto Sant’Agostino a proposito della Bibbia e soprattutto dell’Antico Testamento quando l’ha definito come il libro della pazienza di Dio.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo