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Carissimo Padre Angelo,
mi piace molto il suo sito e la ringrazio per il suo servizio.
Vorrei domandarle due cose. Io da qualche anno mi sono convertita e da allora prego molto, vado in chiesa e cerco di vivere cristianamente, pur essendo consapevole delle molte imperfezioni del mio carattere e della mia miseria. A casa mia vengo vista un pò male perchè mi considerano “integralista” e dicono che prego troppo, sopratutto mia sorella che è lontana da Dio e mi considera bigotta e un pò anche mia madre, che pure è credente ma a volte dice cose poco cristiane.
Vengo al punto: prima di sedermi a tavola io faccio sempre, per conto mio, una preghierina di ringraziamento per il cibo che mangerò e poi vado a mangiare. A casa mia non si è mai usato fare preghiere prima di mangiare. Per un breve periodo, prima dei pasti, mi facevo a tavola il segno della croce, però mi rendevo conto che lo facevo con poca spontaneità sotto gli occhi di mia sorella che mi considera bigotta, mi rinfaccia spesso quanto prego, e davanti alla tv sempre accesa quando mangiamo e considerando che varie volte quando mi siedo io a mangiare gli altri hanno già iniziato; inoltre a tavola non riuscivo a concentrarmi su una preghiera anche mentale, tra tv accesa e chiacchiere varie degli altri a tavola e sarebbe stato qualcosa di poco sentito.
Allora ho optato, al fine di ringraziar il Signore per il cibo, per una preghierina da sola per conto mio più sentita e spontanea prima di andare a sedermi a tavola.
Secondo lei, anche se la preghiera per i pasti la faccio per conto mio, senza farmi vedere dagli altri, e non a tavola non faccio nessun peccato?
Volevo chiedere un’altra cosa. Di solito mi faccio il segno della croce quando sul bus passo davanti a una chiesa.
Un giorno sono passata davanti a due chiese e l’ho fatto, poi scendendo dal bus e avendo visto in lontananza la cupola di una chiesa mi ero fatta un altro segno della croce però l’avevo fatto apposta dietro una pensilina di modo che le persone sul bus non vedessero che facevo un terzo segno della croce. Mi rendo conto della mia stupidità. Le vorrei chiedere… questo peccato di rispetto umano è veniale come penso?
Nella speranza che mi risponda presto, le auguro buona serata.
Carissima,
1. Gesù ha detto: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,14-16).
E ha detto anche: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mt 19,16).
2. Da una parte il Signore ci chiede di rendergli testimonianza.
Per cui il bene va fatto anche se può urtare la suscettibilità di qualcuno.
Dall’altra dobbiamo fare attenzione perché a motivo della nostra buona fede non venga biasimato il nome di Dio.
3. Torna opportuna a questo proposito la distinzione fatta in teologia morale tra i precetti morali positivi e quelli negativi.
I precetti morali positivi (sono quelli che comandano di compiere il bene) obbligano semper sed non ad semper, (sempre, ma non ogni volta).
Mentre i precetti morali negativi (sono quelli che proibiscono un’azione cattiva) obbligano semper et ad semper (sempre e in ogni caso).
4. Il tuo caso rientra i tra i precetti morali positivi che obbligano sempre ma non in ogni caso.
È doveroso rendere testimonianza a Cristo, ma talvolta potrebbe essere controproducente.
E allora è meglio astenersi dal rendergli pubblica testimonianza.
5. Nel tuo caso forse non è giusto privare la tua famiglia del beneficio di un segno di croce fatto pubblicamente.
È vero che tua sorella è pronta a rinfacciare la tua fede. Ma un segno di croce fatto umilmente e quasi in maniera furtiva non può essere accusato di bigottismo. Anzi. Ognuno riconosce che non si tratta di esibizionismo.
6. Mentre farei in privato la preghiera più prolungata. Questa, sì, potrebbe mettere in imbarazzo quelli che non la fanno, che stanno parlando oppure stanno ascoltando ciò che viene detto alla televisione.
7. Analogo discorso vale per quando si passa davanti ad una Chiesa.
Salutare il Signore facendosi il segno della croce è la stessa cosa che mettersi in comunione con Lui e ricevere la sua benedizione.
Anche qui bisogna agire con discrezione tenendo conto dell’ambiente.
Se uno è per conto suo e sa di non dar fastidio a nessuno, fa molto bene a farlo e ricevere pubblicamente quella benedizione.
Se invece si è in pubblico, come ad esempio in un autobus, è necessario tenere presente la situazione ed esaminare se c’è il clima opportuno per farlo oppure se sia più opportuno limitarsi a fare una crocetta sulla nostra fronte o sul nostro petto.
Io faccio così.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo