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Quesito
Salve Padre Angelo.
Sono un giovane cattolico di 23 anni (ne farò 24 questo agosto) convertito di recente al Cattolicesimo.
Ho già letto alcune sue risposte in merito a chi le chiedeva se gli animali abbiano un’anima immortale e/o risorgeranno nel giorno della risurrezione.
Grazie alle sue colte risposte,mi sono ormai convinto che quelle tesi non sono percorribili.
La mia domanda è di altro tipo: ovvero se sia lecito pregare per gli animali.
Il fatto che siano santi protettori degli animali e di alcune specie di animali nello specifico mi fa pensare di si. Ma per esserne sicuro sto chiedendo a lei.
Le parlo di una mia abitudine. Quando mi capita di incontrare un cane, mi ci avvicino e mentre lo accarezzo prego con cuore commosso e a bassa voce usando più o meno le seguenti parole "San Francesco d’Assisi a te che sei il santo patrono degli animali,a te chiedo di vegliare su questo cane ed intercedere presso Dio per il benessere di questo cane.Signore ti prego di vegliare su questo cane e di farlo stare bene".
Questa settimana ho fatto una simile preghiera riguardo una simpatica cavia(lo stesso di porcellino d’India) ho in casa.
Ed intendo fare lo stesso tipo di preghiera per un gattino(deve ancora diventare autonomo) che ci verrà regalato tra poche settimane.
Quindi ripongo la domanda: il mio modo di fare(pregare per gli animali chiedendo addirittura l’intercessione di un santo) è lecito o è da considerarsi blasfemo e offensivo verso Dio?
Mentre attendo la risposta, le chiedo di darmi le sue benedizioni e di pregare per me.
Cordiali saluti,
Orlando.
P.S. ci tengo che questo messaggio venga pubblicato nel sito, cosicché anche altri sappiano il da farsi.
Risposta del sacerdote
Caro Orlando,
1. soprattutto nella società agricola quante persone hanno pregato perché gli animali stessero bene.
Venivano chieste e impartite benedizioni per gli animali.
Ancora oggi, in certe feste, come quelle di s. Antonio abate, viene data la benedizione agli animali.
In questa preghiera si dice: “Questi animali ricevano la tua benedizione, Signore: per mezzo della quale sia salvati nel corpo e per intercessione di sant’Antonio siano liberati da ogni male”.
2. Tuttavia queste preghiere non sono come le preghiere che si fanno per gli uomini perché per questi ultimi possiamo pregare per la loro conversione, per la loro santificazione e perché possano godere eternamente con noi la comunione con Dio in Paradiso.
3. La preghiera fatta per gli animali è in definitiva rivolta a Dio per il bene degli uomini: perché per loro mezzo gli uomini possano glorificare Dio e possano servirsene per le loro necessità.
4. La preghiera da te fatta è una preghiera che indirettamente supplica perchè per mezzo di quegli animali gli uomini possano lodare e ringraziare Dio.
5. La predica che Sant’Antonio da Padova ha fatto ai pesci è una forma di lode al Signore per questi animali.
Per il piacere dei nostri visitatori la ripropongo perché è molto bella.
“Essendo santo Antonio a Rimino, ove era grande mpl d’eretici, volendoli riducere
al lume della vera fede e alla via della verità, per molti dì predicò loro e disputò della fede di Cristo e della santa
Scrittura; ma eglino, non solamente non acconsentendo alli suoi santi parlari, ma eziandio come inclinati e ostinati non
volendolo udire, santo Antonio un dì per divina ispirazione sì se ne andò alla riva del fiume
allato al mare; e standosi così alla riva tra ‘‘l mare e ‘‘l fiume, cominciò a dire, a modo di
predica, dalla parte di Dio alli pesci; «Udite la parola di Dio voi, pesci del mare e del fiume,
dappoi che gl’infedeli eretici la schifano d’udire». E detto ch’egli ebbe così, subitamente venne alla riva a lui tanta moltitudine di pesci grandi, piccoli e mezzani, che mai in quel mare né in quel fiume non ne fu veduta sì grande moltitudine; e tutti teneano i capi fuori dell’acqua, e tutti stavano attenti verso la faccia di santo Antonio, e tutti in grandissima pace e mansuetudine e ordine: imperò che dinanzi e più presso alla riva stavano i pesciolini minori, e dopo loro istavano i pesci mezzani, poi di dietro, dov’era l’acqua più profonda,
istavano i pesci maggiori.
Essendo dunque in cotale ordine e disposizione allogati li pesci, santo Antonio cominciò a predicare solennemente e dice così: «Fratelli miei pesci, molto siete tenuti, secondo la vostra possibilità, di ringraziare il Creatore che v’ha dato così nobile elemento per vostra abitazione, sicché, come vi piace, avete l’acque dolci e salse, e havvi dati molti refugi a schifare le tempeste; havvi ancora dato elemento chiaro e trasparente e cibo per lo quale voi possiate vivere. Iddio vostro creatore cortese e benigno, quando vi creò, sì vi diede comandamento di crescere e di moltiplicare, e diedevi la sua benedizione. Poi quando fu il diluvio generalmente, tutti quanti gli altri animali morendo, voi soli riserbò Iddio senza
danno. Appresso v’ha date l’ali per potere discorrere dovunque vi piace. A voi fu conceduto, per comandamento di Dio, di serbare Giona profeta e dopo il terzo dì gittarlo a terra sano e
salvo. Voi offeriste lo censo al nostro Signore Gesù Cristo, il quale egli come poverello non aveva di che pagare. Voi fusti cibo dello eterno re Gesù Cristo innanzi resurrezione e dopo, per singulare mistero. Per le quali tutte cose molto siete tenuti di lodare e di benedire Iddio, che v’ha dati e tanti e tali benefici più che all’altre creature». A queste e simiglianti parole e
ammaestramenti di santo Antonio, cominciarono li pesci aprire la bocca e inchinaron li capi, e con questi e altri segnali di reverenza, secondo li modi a loro possibili, laudarono Iddio.
Allora santo Antonio vedendo tanta reverenza de’ pesci inverso di Dio creatore, rallegrandosi in ispirito, in alta voce disse: « Benedetto sia Iddio eterno, però che più l’onorano i pesci acquatici che non fanno gli uomini eretici, e meglio odono la sua parola gli animali non ragionevoli che li uomini infedeli». E quanto santo Antonio più predicava, tanto la moltitudine de’ pesci più crescea, e nessuno si partìa del luogo ch’avea preso.
A questo miracolo cominciò a correre il popolo della città, fra li quali vì trassono eziandio gli eretici sopraddetti; i quali vedendo lo miracolo così maraviglioso e manifesto, compunti ne’ cuori, tutti si gittavano a’ piedi di santo Antonio per udire la sua predica. E allora santo Antonio cominciò a predicare della fede cattolica, e sì nobilmente ne predicò, che tutti quegli eretici convertì e tornarono alla vera fede di Cristo, e tutti li fedeli se ne ritornarono con grandissima allegrezza confortati e fortificati nella fede. E fatto questo, santo Antonio licenziò li pesci colla benedizione di Dio, e tutti si partirono con maravigliosi atti d’allegrezza, e similmente il
popolo. E poi santo Antonio stette in Arimino per molti di, predicando e facendo molto frutto spirituale d’anime.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen” (Fonti francescane 1875).
Ti saluto, ti assicuro volentieri le mie preghiere e le mie benedizioni.
Padre Angelo