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Quesito

Carissimo padre Angelo,
le scrivo per un quesito al quale non ho trovato risposta.
Noi cattolici mangiamo di tutto e non abbiamo nulla di proibito.
Tuttavia, nel commercio stanno aumentando i prodotti alimentari che vengono certificati halal e kosher: rispetterebbero tutti i requisiti di produzione e/o macellazione richiesti dalla religione islamica ed ebraica.
Nel caso della carne i musulmani eseguono una macellazione precisa ed offrono ad Allah l’animale; anche gli ebrei hanno regole specifiche di macellazione; la carne halal non la mangio, perché è chiaramente offerta ad un altro dio; la kosher non mi è mai capitato ma non la comprerei. Però ci sono anche i panificati, salse etc disciplinati in tal senso; io ho capito che si certifica la modalità di produzione e la non contaminazione con alimenti proibiti; gli ultimi prodotti che ho visto erano spaghetti certificati halal e salsa al sesamo certificata kosher.
Ora, posso mangiare questi prodotti? E per la carne, secondo lei, sono esagerata?
Le chiedo una preghiera per me, per diversi problemi di salute.
Grazie mille e che Dio la benedica!
Benedetta


Risposta del sacerdote

Cara Benedetta,
1. va premesso anzitutto che Allah non è un idolo, ma è l’unico Dio imperfettamente conosciuto dagli islamici perché privi della rivelazione portata da Gesù Cristo, che è la Rivelazione di Dio fatto uomo.

2. Il problema che tu mi hai sottoposto era vivo all’interno delle prime comunità cristiane. A quei tempi ci si domandava se fosse lecito mangiare carne offerta agli idoli.
Ed ecco la risposta di San Paolo: “Tutto ciò che è in vendita sul mercato mangiatelo pure, senza indagare per motivo di coscienza, perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene. Se un non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza.
Ma se qualcuno vi dicesse: «È carne immolata in sacrificio, non mangiatela, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza; della coscienza, dico, non tua, ma dell’altro” (1 Cor 10,25-29).

3. Quando San Paolo dice: “Tutto ciò che è in vendita sul mercato mangiatelo pure, senza indagare per motivo di coscienza” sostiene che si può mangiare liberamente delle carni che si vendono in macelleria o al mercato senza domandarsi se siano state immolate agli idoli.
Si può mangiare liberamente di tutto perché tutto è proprietà del Signore e niente di quello che entra nel corpo dell’uomo lo rende impuro.

4. Non va dimenticato che Nostro Signore aveva detto ai suoi discepoli, i quali in futuro sarebbero stati accolti nelle case di ebrei e dei pagani: “Mangiate quanto vi viene posto davanti” (Lc 10,8) senza fare questioni.
E aveva anche detto: “Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, (…). Così rendeva puri tutti gli alimenti” (Mc 7,18.19).

5. Diverso invece è il caso in cui chi invita avvisa l’ospite che quelle carni sono state immolate e con ciò lo invita ad astenersi per non rendersi partecipi del culto fatto agli idoli.
Egli, a motivo della sua buona fede, pensa che mangiando di quelle carni si intenda offrire il sacrificio ai suoi dei contaminando la coscienza dell’invitato.
Se è così, dice a San Paolo, allora astenetevi perché il vostro fratello non sia indotto a pensare male di voi e con ciò commetta peccato.

6. La restrizione che si legge negli Atti degli apostoli quando nel concilio di Gerusalemme si prescrive di astenersi dalle carni offerte agli idoli (cfr. At 15,29) è per rispetto degli ebrei i quali pensavano che mangiare le carni offerte agli idoli significasse passare al paganesimo.
Qui va evidenziato il tatto pastorale degli apostoli. Essi non intendevano urtare gli ebrei, che avevano bisogno di essere evangelizzati, per cose di poco conto.

7. In conclusione: puoi mangiare sia di quelle carni sia dei prodotti trattati nel modo che hai descritto.
Niente di tutto questo ti contamina e ti aggrava di peccato.
Piuttosto rendi grazie al Signore che nei riguardi dei cibi ci ha reso perfettamente liberi.

Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo