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Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei porle una questione di morale matrimoniale.
Se ho capito bene, davanti a Dio il matrimonio civile ha valore nullo. Infatti la Chiesa Cattolica lascia la possibilità a persone divorziate e sposate solo civilmente di sposarsi con rito religioso. Tuttavia, a fronte di una nullità sostanziale, il matrimonio civile può provocare dei costi enormi, personali e sociali: per esempio, si rischia di persuadere molte persone che il matrimonio civile ha lo stesso valore di quello religioso, con tutto ciò che ne consegue. A fronte di questo fatto, le chiedo: è giusto che lo Stato consenta il matrimonio civile? Ed un pubblico ufficiale cattolico a cui venisse chiesto di celebrare un matrimonio civile come dovrebbe comportarsi, dato che non mi risulta che la legge consenta obiezione di coscienza in questo caso? 
Grazie per la risposta,
Emanuel


Risposta del sacerdote

Caro Emanuel,
è giusto che lo stato consenta il matrimonio civile.
Anzitutto per coloro che non sono cristiani, per i quali il matrimonio è lecito e valido se è contratto di fronte all’autorità civile. Il matrimonio è un’istituzione naturale e di suo è un evento sociale, perché trasforma due persone che vivono nella società. Dopo quel sì, i due non sono più semplicemente io e tu, ma sono un noi coniugale, con tanto di diritti e di doveri permanenti.
Inoltre è giusto anche per quei cristiani che hanno rotto il precedente vincolo e che dal nuovo hanno magari dei figli. I due si impegnano davanti alla società e davanti ai figli ad avere un vincolo stabile, a non essere semplicemente conviventi. Si impegnano di essere genitori per i loro figli dando loro un focolare ed educandoli al meglio per quanto è possibile.
La Chiesa, sebbene non possa riconoscere per dei battezzati un matrimonio che è canonicamente nullo, tuttavia apprezza l’impegno di essere sposi sotto il profilo civile, piuttosto che essere semplicemente conviventi.
Capisco che vi possono essere situazioni in cui un cattolico si trova in grande imbarazzo nel ricevere come sindaco o da lui delegato il sì di tanti che hanno rotto il precedente vincolo.
Ma il disgusto per determinate situazioni, non può far venire meno la necessità che sia previsto il matrimonio civile.

Ti ringrazio per il quesito, ti assicuro la mia preghiera, ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo