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Quesito

Caro P. Angelo,
ecco la mia terza considerazione:
Un ragazzo le aveva scritto che a livello fisico un uomo può stare male se ogni tanto non ha un rapporto a causa di accumulo di sperma nei testicoli; lei ha risposto che ogni ghiandola produce solo quello che serve, cioè il minimo. Questo sarebbe vero se fossi un eremita; stando però a contatto con mia moglie è giusto che non sia così, cioè (poiché sono innamorato) quando la penso o quando la bacio o mi avvicino a lei è normale che la desideri e che mi ecciti (se non fosse così forse vuol dire che ho fallito nel matrimonio), per cui se passa molto tempo tra un rapporto e l’altro sto veramente male e possono nascere vere e proprie malattie (polluzione notturna, varicocele, idrocele, prostratite, infiammazioni……). Occorre provare per credere.
Grazie,
M.


Risposta del sacerdote

Caro M.,
1. chiariamo alcuni equivoci.
La polluzione notturna non è in nessun modo una malattia ma è lo stato normale cui vanno incontro i maschi quando giungono alla capacità riproduttiva.
Questo fenomeno continua normalmente nei maschi non sposati e anche sposati.
Tutti i maschi non sposati lo sperimentano, a meno che fin dall’inizio non si siano dedicati abitualmente a commettere atti impuri.

2. Inoltre anche nel matrimonio capita per periodi più o meno lunghi che ci si debba astenere per i più svariati motivi dai rapporti sessuali. In questo caso l’autoerotismo cesserebbe di essere “egoismo alla stato puro” come qualcuno l’ha definito e diverrebbe una specie di medicinale?
Suvvia!

3. Mi dici: provare per credere.
Ti porto un caso. Ho conosciuto in confessionale un giovane trentenne che si scusava per l’autoerotismo. Diceva che si trattava di un bisogno fisiologico e che se non lo attuava stava male.
Poi questo giovane si è fidanzato.
Ti posso garantire che con la sua ragazza vive un rapporto di coppia esemplare e casto.
Il problema dei dolori e delle necessità fisiologiche è scomparso.
Gliel’ho fatto notare. Ed è convenuto con me che non si tratta di un problema fisiologico, ma di un modo nuovo di relazionarsi con se stessi e con gli altri.
Se il problema numero uno è quello di “far sesso” nel senso più materiale del termine, allora ci si sente insoddisfatti e come mancanti di qualcosa per la sua assenza.
Ma se uno è pieno di altro, anche nei tempi di astinenza, vive serenamente.

4. Mi dici: “se passa molto tempo tra un rapporto e l’altro sto veramente male e possono nascere vere e proprie malattie (polluzione notturna, varicocele, idrocele, prostratite, infiammazioni……). Occorre provare per credere”.
Vuoi dirmi che nella tua esperienza matrimoniale, perché in determinati periodi hai dovuto astenerti per un certo tempo dai rapporti coniugali (almeno in quelli del parto di tua moglie) sei andato incontro a varicocele, idrocele, prostratite, infiammazioni?…
Saresti stato ben sfortunato!
Non mi pare di vedere in tanti maschi giovani e meno giovani una processione continua verso l’ospedale per tutti questi fenomeni perché per periodi più o meno lunghi hanno dovuto astenersi dai rapporti coniugali.
E sei proprio certo che questi fenomeni siano sempre ed esclusivamente legati all’astinenza sessuale?
Anche qui: suvvia! Siamo seri.

5. Quello che ho scritto sui cosiddetti “bisogni” è una riflessione fatta da esperti e io te l’ho riportata. Tanti ne sono rimasti illuminati.

Ti ringrazio del quesito, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo