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Quesito
Caro Padre Angelo,
ecco altre domande.
1. Esistono nei Vangeli alcune storie mai avvenute inserite per fini apologetici e teologici?
2. La Chiesa dice che è necessario prendere alla lettera il Vangelo?
3. Come si legge l’AT? Deve essere interpretato alla lettera e tutto ciò che vi è scritto ha valenza storica?
La ringrazio ancora.
Simone
Risposta del sacerdote
Caro Simone,
1. per la prima domanda ti rispondo: “Storie”? sembrano invenzioni.
Gli stessi evangelisti attestano che si tratta di fatti avvenuti. Non c’è nessun motivo per metterli in dubbio.
Del resto non sarebbe umanamente spiegabile l’enorme concorso di folla che andava dietro a Gesù e addirittura si buttava addosso a Lui perché sapeva che da Lui usciva una virtù che sanava tutti” (Lc 6,19).
2. Per le seconde due domande ecco la risposta che troviamo nella costituzione dogmatica Dei Verbum del Concilio Vaticano II: “Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana, l’interprete della sacra Scrittura, per capir bene ciò che egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole.
Per ricavare l’intenzione degli agiografi, si deve tener conto fra l’altro anche dei generi letterari. La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa in testi in vario modo storici, o profetici, o poetici, o anche in altri generi di espressione.
È necessario adunque che l’interprete ricerchi il senso che l’agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso. Per comprendere infatti in maniera esatta ciò che l’autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare vigenti ai tempi dell’agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora in uso nei rapporti umani.
Perciò, dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta, per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e all’unità di tutta la Scrittura, tenuto debito conto della viva tradizione di tutta la Chiesa e dell’analogia della fede. È compito degli esegeti contribuire, seguendo queste norme, alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della sacra Scrittura, affinché mediante i loro studi, in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa. Quanto, infatti, è stato qui detto sul modo di interpretare la Scrittura, è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la parola di Dio” (DV 12).
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo