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Caro Padre Angelo,
ho scoperto per caso il sito in cui Lei fornisce risposte preziose per una vita di vera fede. La ringrazio di cuore perché leggere le Sue risposte così ben argomentate e complete mi ha chiarito molti dubbi.
Ho anch’io due domande da porLe:
1) So che noi possiamo suffragare le anime del Purgatorio ed esse possono pregare per noi e anche le anime del Paradiso possono pregare per noi. Le anime del Paradiso, invece, possono pregare per le anime del Purgatorio e (se così fosse) significherebbe che esse sono a conoscenza di chi è in Purgatorio?
2) La vicenda dei progenitori Adamo ed Eva va intesa alla lettera cioè realmente accaduta esattamente così come narrata nella Genesi oppure come una semplice metafora, una storia inventata con il fine di trasmettere insegnamenti? Ho sentito pareri contrastanti in merito, anche da persone che operano nella chiesa.
La ringrazio molto per l’attenzione e il lavoro che svolge. Le chiedo un ricordo attraverso la potente arma della preghiera.
Un caro saluto
F.


Carissima F.
1. certamente le anime che sono in Paradiso conoscono quelle che si trovano in Purgatorio.
Tuttavia non possono offrire per loro dei suffragi.

2. È interessante notare come questa tua domanda se la fosse posta San Tommaso.
Ecco come più o meno viene formulata nel Supplemento della Somma teologica: “Siccome i santi in cielo pregano per quelli che sono in purgatorio, come pregano per noi, se le loro preghiere valgono qualche cosa per noi, molto più otterrebbero la completa assoluzione di chi è in purgatorio. Ma se questo fosse vero allora sarebbero superflui i suffragi che la Chiesa fa per i defunti”.

3. Ed ecco la riposata magistrale come sempre: “I suffragi della Chiesa per i defunti sono opere soddisfattorie o espiatorie che i vivi compiono per i morti e che liberano i morti da una pena che non hanno ancora scontata.
Ora, i santi del cielo invece non si trovano nelle condizioni di poter soddisfare o espiare.
Quindi il paragone tra le loro preghiere e i suffragi della Chiesa non regge” (Somma teologica, Supplemento 72, 3, ad 6).

4. In altre parole, i Santi certamente presentano al Padre i meriti delle loro preghiere e dei loro sacrifici fatti sulla terra perché è scritto “beati i morti che muoiono nel Signore perché le loro opere li accompagnano” (Ap 14,13), e quindi possono impetrare.
Ma una cosa è impetrare e un’altra è meritare.
Attualmente i Santi come del resto le anime del Purgatorio non sono più in grado di meritare.
Per meritare è necessario essere nel tempo e passare dalla potenza all’atto.

5. Sulla storicità di Adamo ed Eva vale sopra ogni altra opinione l’insegnamento della Chiesa espresso nel Catechismo della Chiesa cattolica.
Eccolo:
“Il racconto della caduta (Gn 3) utilizza un linguaggio di immagini, ma espone un avvenimento primordiale, un fatto che è accaduto all’inizio della storia dell’uomo [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 13].
La Rivelazione ci dà la certezza di fede che tutta la storia umana è segnata dalla colpa originale liberamente commessa dai nostri progenitori” (CCC 390).

6. Il linguaggio delle immagini è il seguente: l’albero, il serpente, il frutto buono a vedersi, il fatto che Eva l’abbia presentato ad Adamo, che l’abbiano assaggiato, il serpente…
Ma al di là delle immagini vi è “un fatto che è accaduto all’inizio della storia dell’uomo”.
Su questo non si discute.

Volentieri ti ricordo davanti a Dio con l’arma potente del Santo Rosario.
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo