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Quesito
Caro Padre Angelo,
Salve padre in una sua risposta sull’anima dopo la morte lei scrisse a riguardo della resurrezione di Lazzaro che gli ebrei credevano che l’anima restasse o comunque vigilasse per tre giorni intorno al corpo dopo la morte.
Sarei curiosissimo di poter accedere alle fonti di questo vostro accenno di tradizione rabbinica.
Grazie, che Dio la benedica.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ti trascrivo quanto si legge nella Vita di N.S. Gesù Cristo scritta da C. Fouard a proposito della risurrezione di Lazzaro:
“Come si usa nei paesi caldi, lavato il corpo, cosparso di profumi, e fasciato con bende fu trasportato nella grotta funeraria, e se diede subito principio al lutto. Questa morte attirò a Betania grande folla, perché, occupando la famiglia di Lazzaro un posto riguardevole, accorsero da Gerusalemme i giudei più distinti.
Per tre giorni nella casa e presso il sepolcro risuonarono le ordinarie lamentazioni; Marta e Maria con i piedi nudi e a capo velato se ne stavano sedute a terra gemendo, mentre intorno a loro un numeroso stuolo di amici, di vicini e di prefiche faceva triste eco al loro pianto.
Alla terza sera, cessando l’anima, secondo le credenze giudaiche, di volteggiare al di sopra del cadavere, si visitava per l’ultima volta il sepolcro, si stendeva il lenzuolo sul viso del morto, è una grossa pietra suggellava per sempre quella che i rabbini chiamavano: casa dell’eternità” (Libro V, capitolo X, p. 119).
2. G. Ricciotti riferisce il medesimo sentire: “Si stimava comunemente che l’anima del defunto si aggirasse per tre giorni attorno alla salma, sperando di penetrarvi di nuovo, ma il quarto giorno, cominciando la decomposizione essa se ne allontanava per sempre” (Vita di Gesù Cristo, § 490).
3. La Bibbia di Gerusalemme alle parole: “è lì da quattro giorni” annota: “questo particolare è dato per provare la realtà della morte, e dunque quella della risurrezione”.
Pertanto per la mentalità ebraica si era certi della morte dopo il terzo giorno.
4. Secondo la dottrina cattolica appena l’anima viene separata dal corpo, non volteggia per tre giorni attorno ad esso ma subito viene giudicata e riceve la sua sentenza, come emerge dalla parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro i quali al momento della loro morte ricevettero subito la loro retribuzione (Lc 16,19-31).
Che non volteggi per tre giorni appare anche dalle parole che Gesù ha detto al buon ladrone: “oggi (e non: fra tre giorni, n.d.r.) sarai con me nel Paradiso” (Lc 23,43).
5. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, oppure si dannerà immediatamente per sempre” (CCC 1022).
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo