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Quesito

Caro padre Angelo,
sull’inferno: ho sempre sentito dire che è un luogo di fuoco (lo stesso Gesù ne parla in questi termini nei Vangeli) e di tormenti eterni, ma io, basandomi sul fatto che Dio è infinita misericordia e Amore e che chi ci va è colui che ha rifiutato Dio, piuttosto me lo immagino invece come un luogo in cui la punizione consiste in una lontananza da Dio e dal suo amore senza fiamme e tormenti eterni. Quale delle due idee dell’inferno è la più corretta? E Dio continua ad amare anche i suoi figli che purtroppo finiscono all’inferno (e in questo caso secondo me sarebbe incompatibile con dei supplizi eterni)?
La ringrazio e la saluto
Andrea


Risposta del sacerdote

Caro Andrea,
1. la pena maggiore che si prova all’inferno consiste nella separazione da Dio e nella privazione della comunione con i fratelli.
Ma oltre a questa pena, che viene chiamata pena del danno, vi è anche la pena del senso, che consiste nella pena sensibile.
È la pena del senso e di essa parla esplicitamente il Signore in Mc 9,47-48: “Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.
Il verme che non muore designa il rimorso e le pene interne dei dannati.
Il fuoco che non si consuma indica le pene esterne.

2. Dio ama anche i dannati, ma il suo amore non li raggiunge perché essi liberamente lo rifiutano.

3. Ecco che cosa dice il CCC: “La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, «il fuoco eterno» [Cf Simbolo «Quicumque»: Denz. -Schnöm., 76; Sinodo di Costantinopoli: ibid., 409. 411; 274]. La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio, nel quale soltanto l’uomo può avere la vita e la felicità per le quali è stato creato e alle quali aspira” (CCC 1035).
Come vedi, il CCC parla di pene e poi si limita a dire che la pena principale consiste nella separazione da Dio.
Le altre pene quali sono?

4. A parte il rimorso, che è immediatamente comprensibile, ci si chiede che natura abbia il fuoco dell’inferno, che tormenta già adesso i demoni e le anime che sono finite all’inferno.
Ma i demoni e le anime sono esseri spirituali. Come può il fuoco sensibile bruciare realtà spirituali?
Alcuni Padri pensano che si tratti di un fuoco metaforico, e cioè un tormento spirituale (così Girolamo, Ambrogio Giovanni Damasceno).
S. Agostino pensa che senza una speciale rivelazione nessuno possa sapere nulla circa la natura del fuoco dell’inferno (De Civitate Dei XX,16).
Che vi siano anche le pene sensibili non stupisce perché non siamo solo anime, ma anche corpi.
Ma più in là di questo non possiamo andare.

Ti ringrazio, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo