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caro Padre Angelo,
Leggendo varie domande sull’espiazione dei peccati degli altri tramite preghiere e le varie sue risposte, mi è sorto però un dubbio…
A) se uno passa la sua vita a dire preghiere per la conversione dei peccatori, i peccati di chi prega vengono ugualmente assolti senza che chi prega offra preghiere di riparazione per se stesso?
B) pregare per la conversione degli altri, attrae grazia divina su di sé?
C) se uno prega per la conversione degli altri, alla fine chi prega rimane convertito anche lui se nelle preghiere non chiede la propria conversione?
    Io prego molte volte per la conversione dei peccatori, soprattutto nella coroncina della divina misericordia, fedele alle promesse di Gesù e prego poco per il perdono dei miei peccati, perché penso che se offro un’intera coroncina alla conversione dei peccatori sia più efficace, infatti  penso che se io chiedessi in una sola coroncina oltre alla conversione dei peccatori, anche il perdono dei miei peccati  sarebbe meno efficace.
 — è giusto pregare più per la conversioni degli altri che per il perdono dei propri peccati?
— è giusto il ragionamento che faccio sull’efficacia coroncina?
grazie mille per la sua attenzione…
in attesa della sua risposta pregherò per lei…
Damiano


Risposta del sacerdote

Caro Damiano,
1. credo che sia difficile trovare una persona che in maniera sincera preghi solo per la conversione degli altri e non per la propria.
Chi si comportasse così assomiglierebbe molto al fariseo di cui parla il Signore in una parabola: “Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: «O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo»” (Lc 18,11-12).

2. Di fatto la Chiesa nella celebrazione dei sacramenti ci fa riconoscere sempre e innanzitutto i nostri peccati e ci invita a domandarne perdono.
All’inizio della Messa siamo chiamati a domandare perdono non per i peccati degli altri, ma per i nostri peccati personali.
Quando andiamo a confessarci chiediamo perdono dei nostri peccati personali e nello stesso tempo domandiamo la grazia della conversione.
Quando recitiamo il Padre nostro, anche se ci mettiamo a pregare per la conversione dei peccatori, è esplicita la richiesta del perdono dei nostri peccati.
Gesù non ci ha insegnato a dire: “E rimetti agli altri i loro debiti”, ma “rimetti a noi i nostri debiti”.
E, mentre domandiamo perdono per i nostri peccati, nello stesso tempo anche se non ci pensiamo, domandiamo perdono anche per i peccati degli altri.
San Tommaso dice che Gesù ci ha insegnato a dire: “Padre nostro” e non “Padre mio” perché ha voluto che tutto quello che chiediamo per noi stessi lo chiediamo simultaneamente anche per tutti gli altri, nemici compresi.

3. Nella coroncina della divina Misericordia, anche se la recitiamo con l’intenzione precisa della conversione degli altri, tuttavia domandiamo sempre perdono anzitutto di nostri peccati.
Le tre diverse invocazioni che ne costituiscono la trama, lo mettono in evidenza: "Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero."
"Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero."
“Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero”.

4. Come vedi, noi otteniamo la conversione dei peccatori nella misura in cui noi ci convertiamo sempre di più.
La preghiera non è una bacchetta magica che ottiene quello che vuole.
Solo nella misura in cui noi ci uniamo più profondamente a Cristo mettiamo in circolo la potenza della sua misericordia.
Diversamente la preghiera rimane poco efficace e talvolta è addirittura sterile.

5. Pertanto alla tua prima precisa domanda “pregare per la conversione degli altri, attrae grazia divina su di sé?” si deve rispondere così: sì, la preghiera per la conversione degli altri attira la grazia su di sé perché pregando ci si apre all’azione della grazia la quale va a beneficare gli altri nella misura in cui benefica noi stessi.

6. Alla tua seconda domanda “se uno prega per la conversione degli altri, alla fine chi prega rimane convertito anche lui se nelle preghiere non chiede la propria conversione?” si risponde così: rimane convertito anche lui nella misura in cui si unisce al Signore domandando almeno implicitamente il perdono dei propri peccati.

7. Continua dunque a pregare molto per il tuo prossimo, perché pregando per il tuo prossimo preghi sempre esplicitamente o implicitamente per te stesso.

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo